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San Siro |
09/11/1986 |
h.14.30 |
INTER - TORINO 2-1 (1-0) Inter: Zenga, Bergomi, Mandorlini, Baresi, Ferri, Passarella, Fanna (all'86' Cucchi), Piraccini, Altobelli, Matteoli, Rummenigge (al 65' Tardelli). A disposizione: Malgioglio, Calcaterra, Minaudo. All.: Trapattoni. Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior, Ferri, Rossi E., Sabato, Comi, Dossena, Beruatto. A disposizione: Copparoni, Lerda, Bellatorre, Pileggi, Lentini. All.: Radice. Arbitro: Bergamo di Livorno. Reti: Altobelli 5', 47' (I), Dossena 75' (T). Spettatori: 54.775 di cui 24.492 abbonati e 29.983 paganti. Note: Ammoniti Fanna, Beruatto, G.Ferri, Dossena e Sabato. Cronaca [Tratto da La Stampa del 10 novembre 1986] Due ingenuità, una di Corradini e l'altra di Lorieri, hanno favorito la doppietta di Altobelli e sono costate al Torino la sconfitta nel "derby Uefa" con l'Inter. I granata non perdevano a San Siro da cinque anni. Il gol di Dossena e l'arrembante "forcing" non sono bastati agli ospiti, privi di una pedina importante come Wim Kieft, per riequilibrare le sorti di una partita che avrebbero meritato di pareggiare per la supremazia territoriale esercitata nella ripresa. Radice, in assenza dell'olandese, aveva optato per Giacomo Ferri, un centrocampista in più, con l'avanzamento di Dossena accanto a Comi. Lerda è rimasto in panchina per tutta la partita. Si pensava entrasse nella ripresa ma Radice, dopo averlo fatto scaldare, ha desistito ritenendo che la giovane punta non s'inserisse nel ritmo vertiginoso sviluppato dai compagni. Il Torino, per la verità, ha spinto mettendo al muro l'Inter ma prima di dimezzare le distanze con Dossena s'è vista negare il 2-1 da Zenga su "volée" di Ezio Rossi; il portiere ha poi salvato il successo a cinque minuti dal termine su insidioso destro dello stesso Dossena. Con Kieft il Torino non avrebbe interrotto la serie positiva e l'Inter avrebbe sicuramente sofferto più di quanto abbia fatto ieri. La vittoria premia soprattutto la forma di Altobelli, sempre più solo al comando della classifica cannonieri, e rilancia l'Inter in zona-scudetto: adesso la squadra di Trapattoni è seconda a braccetto con Juventus e Roma, a due lunghezze dal Napoli. Tuttavia, ha bisogno più che mai del miglior Rummenigge per compiere un salto di qualità e di concretezza. L'asso tedesco à ancora lontano dall'optimum e ieri à stato sostituito da Tardelli dopo 66'. Anche a mezzo servizio, Kalle ha dato un prezioso contributo ai due gol, approfittando di un Ezio Rossi a disagio nel marcarlo, ma poi efficace nella controffensiva. Forse era opportuno invertire le marcature tra Rossi e Corradini (pure lui in difficoltà con Altobelli), ma l'Inter ha colpito a freddo, prima che il problema si evidenziasse. Al 4' Rummenigge, servito da Mandorlini, si liberava sulla destra di Rossi, scambiava con Bergomi che traversava basso verso Altobelli, liberissimo sul vertice dell'area di porta: "Spillo" eludeva il tardivo recupero di Corralidini e di sinistro, con un secco diagonale, insaccava tali parabilmente. Il gol di svantaggio costringeva il Torino ad una corsa ad handicap. C'era da rivedere anche la strategia. Con il solo Comi attaccante fisso, toccava a Dossena, Junior, Francini, Beruatto e Sabato dargli manforte, ma l'Inter si arroccava a chiudere gli spazi attorno a Passarella cercando di colpire di rimessa, senza riuscirvi perché Fanna, affaticato dall'incontro con il Lega, era impreciso negli appoggi e Matteoli lo era nelle rifiniture. Su punizione di Fanna, Rummenigge di testa dirottava a lato di poco, ma era il Torino a mancare il pareggio grazie alla prontezza di riflessi di Zenga, sempre più degno della maglia di titolare in Nazionale. Al 18', su cross di Beruatto, respinto dalla difesa, Giacomo Ferri staffilava in porta e Francini, trovatosi sulla traiettoria, correggeva di testa rendendo il tiro più pericoloso, ma Zenga bloccava. Toccava poi a Matteoli, dopo una mischia nell'area granata, sprecare il possibile il 2-0. Il sardo ha svolto con diligenza il suo compitino ma senza acuti. Nel suo duello in chiave azzurra con Dossena ha perso ai.. punti: il granata, che ha commesso qualche errore nei passaggi per frenesia, ha poi trovato misura e concretezza con il passare del tempo sotto gli occhi di Sergio Brighenti, braccio destro di Vicini. Un colpo di tacco di Beruatto su corner di Junior (38') era l'ultimo brivido di un primo tempo piuttosto noioso. Ben diversa la ripresa. Il Torino partiva a testa bassa intasando l'area interista (reclamava un rigore per un "mani" di un nerazzurro ma Bergamo aveva già fischiato una punizione in favore dell'Inter) ed esponendosi al contropiede. Ed infatti il raddoppio arrivava al 47'. Rummenigge superava di slancio Rossi e, dalla lunetta, esplodeva un'autentica bomba di sinistro: Lorieri, che era fuori porta di un palo di passi, anziché respingere di pugno smanacciava, deviando sul palo; sulla carambola, Altobelli non perdonava. Sembrava il ko definitivo, invece il Torino trovava la forza fisica e morale per schiacciare l'Inter nella propria metà campo. Davvero commovente l'impegno dei granata che, perso per perso, davano fondo a tutte le loro energie. Alle massicce offensive partecipavano anche Corradini e Rossi, oltre Giacomo Ferri. Trapattoni, vista la mala parata, toglieva Rummenigge, che aveva ormai speso tutto, aggiungendo un centrocampista in più, Tardelli. Radice sembrava intenzionato ad impiegare Lerda mentre il Torino non dava respiro all'Inter, martellandola sul fianchi. Gran lavoro per Baresi, Riccardo Ferri, Piraccini e Bergomi. Una spinta di Riccardo Ferri su Comi in area era ignorata da Bergamo (71'). Schiumando rabbia, il Torino andava a bersaglio con un gran destro al volo nel "sette" di Dossena su azione susseguente a corner di Junior, dopo un batti e ribatti. V ' Era un momentacclo per l'Inter che, grazie alla prodezza di Zenga su Dossena (85'), resisteva sino alla fine. Bergamo fischiava al 90', ma avrebbe dovuto recuperare almeno due minuti, tra le proteste, legittime, dei granata (Dossena e Sabato venivano ammoniti aggiungendosi a Fanna, Beruatto e Giacomo Ferri). Il Torino, benché sconfitto, usciva a testa alta da San Siro. |
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