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Rigamonti
23/11/1986
h.14.30
BRESCIA - TORINO 2-0 (0-0)
Brescia
: Albioni, Giorgi, Branco, Argentesi, Ceramicola, Gentilini, Occhipinti, Bonometti, Turchetta (all'81' De Martino), Zoratto (al 74' Chierici), Beccalossi. A disposizione: Pionetti, De Giorgis, Garbi. All.: Giorgi.
Torino: Lorieri, Corradini (all'81' Lentini), Francini, Cravero, Junior, Rossi E., Beruatto, Sabato, Lerda, Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Zaccarelli, Ferri, Pileggi. All.: Radice.
Arbitro: Mattei di Macerata.
Reti: Turchetta 66', Bonometti 71'.
Spettatori: 15.755 di cui 7.356 abbonati e 8.399 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 novembre 1986]
Fidando troppo nei guai altrui, che non si sono rivelati tali sul campo, il Torino ha tentato gli esperimenti ed è stato punito di brutto dal Brescia che ha festeggiato con due gol il secondo successo in campionato. Gigi Radice, ieri a mezzogiorno, ci aveva detto, aveva deciso di schierare un attacco a due punte. Pensava al Beveren, voleva provare Lerda, era l'ultima occasione prima dell'incontro di Coppa per studiare nuove soluzioni. E così, indotto pure dai problemi di formazione degli avversari, privi di Iorio e Sacchetti e in pratica senza attaccanti fissi, il tecnico del Torino ha scelto la strada del rischio. Forse non ha sbagliato. Radice, valutando il doppio delicatissimo impegno dei granata, ma in compenso ha sbagliato la squadra che in certe fasi, in certe situazioni di gioco, ci è parsa muoversi con troppa sufficienza, quasi fosse scritto nelle stelle che dovesse fare un sol boccone del Brescia. In verità il boccone è rimasto in gola ai granata, che hanno a lungo attaccato e si sono fatti infilare in contropiede sul primo gol, la maniera peggiore crediamo di esse re battuti in trasferta, specie per una squadra che del contropiede è solita fare la sua arma migliore. Il Brescia è stato scaltro e attento, ben disposto in campo, pronto a sfruttare gli errori altrui. Ed il Torino in realtà di errori ne ha commessi molti, soprattutto, in fase di impostazione. I granata sbagliavano passaggio, perdevano palla, ed ecco scattare puntuale la manovra di rimessa degli avversari, ispirati da Gentilini e Beccalossi e trascinati in avanti da Turchetta, che punta vera non è ma sa scattare con decisione e colpire con precisione. Turchetta al 65' ha controllato sulla destra un bel lancio lungo di Ceramicola, ha fintato Francini e ha messo in gol da posizione angolata con un diagonale basso, gol splendido e Brescia in vantaggio nel momento forse migliore del Torino così va il calcio ma stavolta non ci pare il caso di chiama re troppo in causa il destino perchè i padroni di casa, tutto sommato, fino a quel momento avevano giocato meglio del Torino. Il secondo gol, messo a segno da Bonometti al 71', in un certo senso non conta, anche se ha reso piena giustizia all'andamento della partita Il Torino si è buttato in avanti, senza far molto caso agli schemi, e ancora Turchetta ha centrato da destra costringendo Beruatto ad una corta respinta. Branco ha colpito di testa, traversa, e Bonometti è stato svelto a ribattere in rete il pallone. La difesa del Torino, pure in questa occasione, non ha brillato per decisione e tempismo. Ieri è stata giornata storta, per il reparto arretrato granata, specie per Rossi in difficoltà davanti ad uno sgusciarne Turchetta e per Francini costretto ad inseguire l'avversario in zona e frenato nei suoi slanci offensivi da uno schema che prevedeva due punte e di conseguenza gli inserimenti con il bilancino del difensore azzurro, il quale, vale la pena di ricordarlo, è stato di recente l'uomo più pericoloso del Torino. Lorieri ha salvato la sua porta in almeno due occasioni, il portiere è stato il migliore dei granata e questo ci pare spieghi a sufficienza l'andamento dell'incontro, controllato magari dal Torino sul piano dell'iniziativa ma dominato dal Brescia su quello delle occasioni, che sono poi le cose che più contano nel calcio. Lorieri ha parato al 12' su colpo di testa in tuffo di Gentilini e ha alzato in angolo all'80' su pallonetto di Turchetta, ancora una volta sfuggito al controllo diciamo cosi troppo allegro di Ezio Rossi, il quale, sia detto per inciso, è insuperabile contro attaccanti veri, uomini d'area, ma soffre l'avversario che parte da lontano palla al piede. In mezzo il Torino ha giocato senza gravi colpe ma anche senza Invenzioni, tutto prevedibile, e così l'esperimento delle due punte si è rivelato sicuramente meno positivo di quanto Radice avrebbe sperato. La verità è che i granata si sono trovati troppo spesso subire il contropiede, anziché impostarlo: una situazione tattica che insieme agli errori dei singoli ha determinato una sconfitta imprevista bruciante, se abbiamo bene letto negli occhi preoccupati e assorti di Radice dopo la partita. Il pensiero del Beveren, dopo la triste giornata di Brescia, non deve rendere certo tranquilli i sonni del tecnico granata. Il Brescia, al suo secondo successo dopo l'Udinese in casa, aveva segnato finora solo due gol. Non sembrava dunque rivale particolarmente pericoloso, e forse l'errore più grosso del Torino è stato proprio quello di aver sottovalutato gli avversari. Invece gli uomini di Giorgi hanno centrato la partita, per usare un'espressione cara a Radice. Ottimo il brasiliano Branco, alla sua migliore prova da quando è in Italia, e bravo il complesso, agile e svelto e pungente. Potevano essere addirittura di più, i gol, se andiamo a vedere le occasioni. Una rete di Occhipinti al 14' è stata annullata per fuorigioco, il guardalinee aveva già la bandiera alzata quando Turchetta ha centrato da destra per la testa del compagno, ma in compenso l'arbitro Mattei ha sbagliato al 1' quando ha negato ai padroni di casa un evidente rigore per fallo di Cravero su Beccalossi, sempre abile nel con trollo e nel dribbling. Anche il Torino però ha avuto qualche bella occasio ne per passare in vantaggio, soprattutto in avvio di ripresa dopo che nel primo tempo (39') per poco Giorgi non ave Brescia. Turchetta anticipa i va infilato nella sua porta su destro basso di Comi. Al 52' Corradini ha mandato alto di testa sull'uscita a farfalla di Aliboni e al 55' Beruatto ha costretto il portiere del Brescia ad una grande parata su tocco smarcante di Lerda. Poi il lancio di Ceramicola e i difensori granata e segna e l'invenzione di Turchetta ed il Toro è caduto. Come l'esperimento delle due punte di Radice, crediamo. Lerda con tutto il rispetto non vale ancora Kieft: forse con il Beveren sarebbe meglio tornare a schemi più collaudati e sicuri.