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Comunale |
30/11/1986 |
h.14.30 |
TORINO - MILAN 0-0 Torino: Lorieri, Corradini, Francini (al 46' Ferri), Zaccarelli, Junior, Rossi E., Beruatto, Sabato, Cravero, Dossena, Comi (all'83' Lerda). A disposizione: Copparoni, Pileggi, Lentini. All.: Radice. Milan: Galli F., Tassotti, Bonetti, Baresi, Di Bartolomei, Maldini, Donadoni, Wilkins, Virdis, Massaro, Hateley. A disposizione: Nuciari, Galli F., Manzo, Evani, Galderisi. All.: Liedholm. Arbitro: Lombardo di Marsala. Reti: - Spettatori: 36.766 di cui 9.893 abbonati e 26.873 paganti per un incasso di 283.438.000 lire. Note: Nessun provvedimento disciplinare da parte dell'arbitro Lombardo. Giornata fredda ma soleggiata, terreno in condizioni accettabili. Cronaca [Tratto da La Stampa del 1 dicembre 1986] Torino-Milan, zero gol in un "surplace" con molta noia e pochi scampoli di vero gioco. Nessuna ammonizione a conferma che si è trattato di una gara sostanzialmente corretta ma anche priva di "animus pugnandi" e di grosse emozioni tranne una trattenuta in area di Junior su Virdis non vista dal mediocre Lombardo al 43', che compensava un fallo, sicuramente più veniale, di Tassotti ai danni di Comi all'8'. Galli e Lorieri hanno effettuato una parata a testa nel primo tempo, rispettivamente su tiro di Dossena e su punizione di Di Bartolomei, ma l'occasione più ghiotta è capitata verso la mezz'ora a Comi che, ostacolato in mischia da Baresi, ha "lisciato" a due passi dalla porta. Molto equilibrio e circospezione anche nella ripresa: alle azioni pericolose, abortite al momento del tiro, di Corradinl e Comi (67' e 79') e ad un pallonetto avventuroso di Beruatto che non ha sorpreso Galli (85'), il Milan ha replicato con un'occasione non sfruttata al meglio da Hateley, ben servito dall'ottimo Virdis, e con un brivido per Lorieri procuratogli da una deviazione di Zaccarelli su calcio franco di Di Bartolomei (80'). Tutto qui. Troppo poco per i 40 mila spettatori, con una folta rappresentanza milanista, che s'aspettavano uno spettacolo diverso. Il Torino aveva nelle gambe la fatica di Coppa Uefa con il Beveren e al Milan, dopo i recenti altalenanti risultati, il pareggio esterno poteva andar bene: i rossoneri si sono mantenuti molto corti, senza concedere spazi ai granata che solo nell'ultima mezz'ora hanno provato ad accelerare. Radice aveva riproposto la stessa formazione di mercoledì scorso, con Dossena seconda punta a fare le veci di Kieft e con Cravero a centrocampo nella funzione di Dossena. Solo la velocità e gli smarcamenti continui avrebbero potuto consentire al Torino di affondare i colpi nella "zona", che sistematicamente si chiudeva come una morsa, o non cadere nella trappola del fuorigioco. Ci provava Dossena ma non trovava collaborazione. La lentezza di Comi, peraltro autore di un paio di spunti efficaci malgrado un risentimento inguinale che lo frenava nello scatto (la folla ignorava la menomazione quando ha approvato il cambio con Lerda a sette minuti dal termine), i tardivi inserimenti di Cravero, in un compito ricoperto raramente e che richiede continuità, la giornata non brillante di Junior, la posizione molto arretrata di Zaccarelli che deve riabituarsi al ritmo-partita dopo la lunga assenza per infortunio, rendevano prevedibili le offensive del Torino. Neppure la freschezza e il dinamismo di Sabato, che con il Beveren era squalificato, servivano a sbloccare la situazione. Sabato doveva fronteggiare Wilkins che lo faceva correre a vuoto con tocchi di prima, ravvicinati, a compagni pronti a ricevere palla. Una distrazione muscolare riportata da Francini, che non aveva avuto problemi a controllare l'opaco Donadoni (al rientro dopo lo stiramento accusato in Nazionale con la Svizzera), e il rendimento sotto tono di Beruatto negavano ai granata la possibilità di sfruttare l'out sinistro per tentare di aggirare lo sbarramento difensivo del Milan. Sul versante opposto Corradini doveva tenere a bada Hateley e Comi, quando l'iniziativa passava al Milan, rientrava su Maldini. Nell'intervallo, Radice decideva di rinunciare a Francini inserendo Ferri al suo posto. La situazione non migliorava più di tanto anche se era Corradinl ad infilarsi con profitto in qualche corridoio, smarrendosi però negli ultimi metri. Solo qualche "strappo" di Comi apriva le maglie della retroguardia rossonera ma ci voleva ben altro per andare a bersaglio. Il Milan, a sua volta, capiva di poter anche vincere. Con Virdis, il migliore in campo nonostante l'attento controllo di Rosali ci provava ma Hateley, che giocava molto decentrato, praticamente da ala sinistra, non riusciva a scrollarsi, di dosso Corradini. E quando ce l'ha fatta, ha fallito la mira. Dopo la batosta di Marassi con la Sampdoria, il Milan s'à fatto più prudente. Arroccato davanti a Galli, diventa quasi insuperabile, sia nel gioco aereo che nelle triangolazioni. I problemi nascono quando vuole far bottino pieno: si sbilancia, si scopre e diventa vulnerabile. Ieri Liedholm, come era accaduto sullo stesso campo con la Juventus, non ha voluto rischiare. Ha impigliato il Torino nella sua "ragnatela", sperando che una punizione di Di Bartolomei o un'invenzione di Virdis determinasse la mossa decisiva. Cosi non à stato e il Milan torna a casa con un punto utile per restare agganciato alla zona Uefa. Il Torino, dopo due sconfitte consecutive, non poteva permettersi altri passi falsi. E le tossine del mercoledì di Coppa hanno fatto il resto. Non ci sono molte recriminazioni su un pareggio sostanzialmente giusto. La sosta servirà a recuperare le energie e gli acciaccati Francini e Comi, in vista della durissima trasferta di Beveren che precederà di quattro giorni il derby con la Juventus. |
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