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Comunale |
14/12/1986 |
h.14.30 |
JUVENTUS - TORINO 1-0 (0-0) Juventus: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Mauro, Manfredonia, Serena, Platini, Laudrup (all'89' Bonetti). A disposizione: Bodini, Vignola, Caricola, Buso. All.: Marchesi. Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Zaccarelli, Junior, Rossi E., Beruatto, Sabato, Cravero (all'82' Ferri), Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Pileggi, Lerda, Lentini. All.: Radice. Arbitro: Casarin di Milano. Reti: Manfredonia 78'. Spettatori: 48.906 di cui 14.497 abbonati e 34.409 paganti. Note: Ammoniti Mauro, Brio, E.Rossi e Comi. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 dicembre 1986] La Juventus tipo con Scirea, solo nel secondo tempo con lampi da "vera" Juventus, s'è aggiudicata meritatamente il 191° derby con un gol di Manfredonia, il migliore, a 12' dal termine. E' stata la vittoria della volontà, dell'impegno feroce, che regala a Rino Marchesi il primo risultato importante nel quadro di una stagione sfortunata, avara di soddisfazioni. Il tecnico aveva potuto schierare la Juventus al completo a Udine, solo per 7'. Al Torino "europeo" l'onore delle armi anche se questa sconfitta allontana la squadra di Radice dall'Uefa e l'avvicina alla zona calda della classifica: 1 granata, però, hanno dato tutto quello che avevano in corpo, sino a quando gli straordinari della trionfale trasferta in Belgio hanno tolto loro lucidità, provocando falle difensive e tre nitide palle-gol a beneficio della Juventus. E' venuto fuori l'orgoglio dei campioni d'Italia, dopo le recenti batoste ed il firilegio di critiche, in un derby durissimo, teso e dunque poco spettacolare ma a tinte forti sul piano della lotta, sostanzialmente leale e con rari falli cattivi: Casarin è intervenuto sempre con tempestività a reprimere i focolai ammonendo Mauro al primo minuto, ed estraendo poi il cartellino giallo per Brio (brutto intervento su Junior), Rossi (ha afferrato Laudrup per la maglia) e Comi (proteste). Il Torino ha tenuto validamente testa alla Juventus per tutta la prima frazione e per una manciata di minuti nella ripresa, bloccando in pressing le iniziative degli avversari e replicando di rimessa con efficacia, poi Beveren s'è fatta sentire ed i bianconeri, veterani di tante battaglie di Coppa, hanno capito che potevano affondare i colpi sull'avversario La loro esperienza e la maggior freschezza hanno avuto un peso determinante. Neppure due incredibili palle-gol gettate al vento da Manfredonia e Serena, quasi identiche nella malsinistra esecuzione, hanno frenato lo slancio offensivo dei juventini. E lo stesso Manfredonia ha riscattato l'errore grossolano coronando con la stoccata vincente la sua prestazione torinese più bella. Il Torino non ha più avuto la forza di reagire e s'è arreso. L'avvio, in uno stadio avvolto dai fumogeni variopinti delle due curve, era di marca juventina che praticava un gioco frenetico, con poche e confuse idee. Le azioni venivano frantumate al secondo passaggio dalla grande ammucchiata a centrocampo. Favero e Manfredonia erano fra quelli che "ragionavano" calcio in modo lineare, concreto. Gli altri improvvisavano, costretti a portar palla per l'impossibilità di trovare spazi utili allo smarcamento. Favero stava appiccicato a Dossena e Manfredonia si opponeva in prevalenza a Junior; il brasiliano, talvolta, incrociava Platini che era preso in consegna da Cravero. Bonini-Beruatto, Cabrini-Sabato, Mauro-Francini gli altri accoppiamenti sulla mediana. Rossi prevaleva su un Laudrup bellicoso nelle intenzioni più che nei fatti e l'ex granata Serena trovava in Corradini un difficile ostacolo. Zaccarelli, senza badare troppo allo stile e all'eleganza, spazzava l'area. Sull'altro fronte, Brio non dava tregua a Comi, spalleggiato da Scirea, al rientro dopo la lunga assenza e poco disposto ad avventurarsi in avanti. Platini si faceva notare con un destro al volo da una trentina di metri (8') che Lorieri neutralizzava. "Le roi" si batteva ma appariva lontano dal miglior Platini. Dossena, eroe di Beveren, cercava di scrollarsi di dosso Favero arretrando, e al 28', su un lancio di Sabato, saltava Cabrini e staffilava a fil di traversa: Tacconi alzava in corner. Il portiere bloccava poi una punizione di Junior. Alla mezz'ora un tiro di Cravero era intercettato con il braccio da Scirea: mani involontario. Su un'incornata di Manfredonia parata da Lorieri (32') l'ultimo brivido di un primo tempo senza squilli. Diverso il secondo round. Nell'intervallo Boniperti e Marchesi davano la carica ai bianconeri e la traversa scossa da un pallonetto-cross di Dossena (47') svegliava la Juventus. Su capovolgimento di fronte (48'), un rinvio corto di Zaccarelli depositava sui sinistro di Manfredonia un'invitante pallone: Lionello alzava troppo la mira a tre passi dalla linea di porta. Si disperavano più i compagni di Manfredonia che continuava a lottare, caparbiamente. Il Torino si disuniva. Crescevano Mauro e Cabrini. Un gran diagonale di Cabrini finiva sui pugni di Lorieri: la replica di Platini era deviata in corner (73'). Al 75' la più facile delle palle-gol. Mauro s'involava sulla destra e pennellava un traversone radente per Serena che, stravolto dalla fatica è tradito da un rimpallo, lisciava il pallone. Serena si metteva le mani nei capelli e Platini, che era ben appostato per concludere in vece sua, lanciava moccoli. Neppure questo errore spegneva il furore dei bianconeri che passavano al 78'. Calibrata punizione di Mauro, altro rinvio corto di testa di Zaccarelli per Manfredonia che, sebbene sbilanciato, con una mezza giravolta non perdonava Lorieri. Radice inseriva Ferri per Cravero e Tacconi, con la collaborazione di Cabrini (ferito al ginocchio destro da una tacchettata di Corradini), stroncava un pericoloso spunto di Sabato. Con Bonetti in campo per una manciata di secondi al posto di Laudrup, calava il sipario mentre Manfredonia, il "match-winner" riceveva l'abbraccio dei compagni e l'ovazione della curva Fiadelfia. |
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