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Comunale |
01/02/1987 |
h.15.00 |
TORINO - COMO 1-0 (1-0) Torino: Lorieri, Corradini, Francini, Cravero, Junior, Ferri, Pileggi, Sabato, Kieft (al 75' Beruatto), Dossena, Comi. A disposizione: Copparoni, Zaccarelli, Rossi E., Lerda. All.: Radice. Como: Paradisi, Tempestilli, Bruno P., Centi, Maccoppi, Albiero, Moz, Invernizzi (al 68' Guerrini), Mazzuccato, De Solda (al 61' Simone), Mattei. A disposizione: Braglia, Russo L., Todesco. All.: Mondonico. Arbitro: Pezzella di Frattamaggiore. Reti: Dossena 43'. Spettatori: 22.463 di cui 9.893 abbonati e 12.570 paganti. Cronaca [Tratto da La Stampa del 2 febbraio 1987] Due conclusioni (una sola su azione, stoppata da Paradisi), due punti grazie allo splendido gol di Dossena che ha riscaldato per un attimo il pubblico, 70 minuti di buon allenamento per WimKieft: il Torino può essere davvero soddisfatto del bilancio della giornata di Ieri, nella quale il risultato positivo è andato oltre al gioco offerto. Di certo non sarà dello stesso parere il Como. La squadra ragazzi di Emiliano Mondonico (fuori Notaristefano per squalifica, Borgonovo, Corneliusson e Giunta per infortuni) ha mascherato le assenze di uomini importanti tenendo bene il campo: difesa stretta e contropiede subito, prevalenza nella zona centrale dopo, quando c'era da cercare il pareggio. Il ''sette'' in pagella allo scattante Lorieri avalla gli elogi alla squadra lariana, un po' leggera ed inesperta in molti elementi, ma veloce e trascinata in avanti del ventiduenne Mattei, non per nulla già Inseguito da molte società. Ieri, intanto, lo ha inseguito soprattutto Corradini, e non senza soffrire. I granata solo a folate, grazie a spunti individuali ed alla maggiore esperienza, hanno avuto il sopravvento. Gigi Radice, dopo giorni di incertezza, aveva rischiato il rientro di Kieft, proprio in considerazione della rimaneggiata formazione avversaria. L'olandese, con la comprensibile carenza di ritmo ha offerto ottime giocate isolate: le qualità non si perdono in un incidente sia pur grave, ed i 70 minuti di ieri gli sono sicuramente serviti (prima di lasciare il posto ad un Beruatto più utile a reggere nel finale) per accelerare il rodaggio. Schierato con Ferri valido marcatore (a prezzo di qualche rudezza) su Mazzuccato, Corradini ad inseguire Mattei, Francini (scialbo nel primo tempo, ottimo nel secondo) nella zona di Moz, davanti a Cravero che non ha sbagliato un intervento o un appoggio, il Torino In avanti chiedeva a Comi di svariare molto per lasciare spazio a Kieft al centro. La sofferenza maggiore i granata la accusavano a centrocampo, dove Sabato stenta a trovare il suo normale ed elevato rendimento, e dove Junior, non lesinando l'impegno, spreca energie e perde precisione anche in tocchi solitamente per lui elementari. Pileggi lavorava bene sulla fascia destra, ma raramente riusciva a passare. Dossena cercava la posizione giusta con fatica. Doveva salire di tono nella ripresa, ma Intanto allo scadere del primo tempo aveva già risolto la partita con una prodezza. Con il rientro di Kieft, Radice ripresentava un Toro più tradizionale, con rari inserimenti dei difensori, e proprio per questo più facilmente controllabile. Con Albiero libero, Bruno a fronteggiare Pileggi, Tempestilli attento e deciso nel seguire Comi, Maccoppi agevolato nell'anticipo dalle condizioni imperfette di Kiett, il Como non correva rischi. La difesa era protetta da una pacchetto di centrocampo inizialmente molto chiuso. Il ventottenne capitan Centi orchestrava i giovani De Solda e Invernizzi, ai quali dava man forte Moz con i suoi rientri. In avanti, la coppia Mazzuccato-Mattei, molto pronta a scattare in contropiede. I lariani iniziavano il match pensando a chiudersi ed a muoversi solo in fase di rimessa, difficile dar torto a Mondonico con la squadra decimata a disposizione. Il Torino, giocando ad un ritmo blando, non riusciva a mettere in difficolta l'avversario, la partita ed il gelo giustificavano largamente gli assenti. Un tiro appena fuori di Bruno, una botta su punizione di Albiero che Lorieri andava ad alzare di pugno, sotto la traversa, erano segnali di allarme per il Torino. Non bastava a ''scaldarlo'' un preziosismo tecnico di Kieft. Ancora un ''grazie Lorieri'' al 41', quando il portiere usciva a chiudere su Mazzuccato, sfuggito al controllo di Ferri e troppo veloce per il recupero di Junior. La palla era poi allontanata da un difensore. A due minuti dallo scadere del primo tempo, il gol-partita. Junior calciava un corner dalla sinistra con una traiettoria che, come altre nella stessa gara, era destinata a Paradisi. Era bravo Corradini ad andare a pressare il portiere, al quale riusciva soltanto una corta respinta. Sulla palla alta si avventava in mezza rovesciata Beppe Dossena, per infilarla in rete quasi sotto la traversa. La partita cambiava fisionomia, il Como nella ripresa doveva attaccare, il Toro era costretto a ''ballare'' per una decina di minuti e poi perdeva a lungo il controllo del centrocampo. Passava ai granata l'arma del contropiede, ma nessuno era in grado di interpretarlo con la necessaria velocità. Mondonico prima sostituiva l'esausto e acciaccato De Solda con Simone, quindi cercava di sbloccare la situazione chiamando fuori Invernizzi ed inserendo in posizione di punta il difensore Guerrini, confidando sulla sua statura e sul colpo di testa. Radice dava flato a Kieft mandando In campo Beruatto, che scalpitava in panchina. Al 37' riusciva al Toro la prima e unica azione manovrata della partita. Sabato ''apriva'' a destra per Pileggi sul cui cross Junior, di testa, allungava la palla verso Comi: stop e bel tiro, pronta la risposta di Paradisi. Ed altrettanto pronta quella di Lorieri su maligna schiacciata di testa di Guerrini: la palla rimbalzava a terra e si impennava, ma il portiere granata era pronto ad usare il colpo di reni per andarla a deviare. |
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