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San Paolo |
22/11/1987 |
h.14.30 |
NAPOLI - TORINO 3-1 (2-0) Napoli: Garella, Ferrara, Francini, Bagni, Ferrario, Renica, Careca, De Napoli, Giordano (all'89' Miano), Maradona, F.Romano (al 69' Filardi). A disposizione: Di Fusco, Bigliardi, Sola. All.: Bianchi. Torino: Lorieri, Corradini, S.Benedetti, Crippa, Rossi, Cravero, Berggreen, Sabato, Polster (al 68' Bresciani), comi, Gritti (all'86' Fuser). A disposizione: Zaninelli, Venturin, Di Bin. All.: Radice. Arbitro: Baldas di Trieste. Reti: Maradona 3' (N), Careca 44', 91' (N), Berggreen 76' (T). Spettatori: 70.343 di cui 7.060 paganti per un incasso di 308.000.000 lire e 63.283 abbonati per una quota partita di 1.323.330.000 lire. Note: Ammoniti Comi, De Napoli e Corradini. Cronaca [Tratto da La Stampa del 23 novembre 1987] Il Torino sconfitto a Napoli per 3 a 1è stato applaudito alla fine, non mai deriso, talora temuto. E' cibo povero per una dieta materiale, è ghiottoneria peruna dieta morale. La partita di ieri a Fiorigrotta in effetti è spiegabile in maniera così semplice da apparire banale: il Napoli ha vinto perchè ha avuto atleti capaci di inventare cose migliori e intanto pratiche. Bianchi li lascia giocare come vogliono, dopo avere curato quel minimo di collettivo che serve anche nella bottega di Raffaello. Bianchi è intelligente. Disciplinare Bagni, sistemare tatticamente Maradona sarebbe peccato mortale. Radice ha per noi lo stesso voto di Bianchi, perchè invece violenta gli atleti senza personalità specialissima, e fa sì che rendano il massimo: il loro massimo. Il Napoli ha inventato tre gol che nessuno del Torino poteva inventare. Il Torino non ha uno che tiri le punizioni come Maradona per l'1 a 0, uno che sappia eseguire la piroetta con cui Giordano ha servito Careca per il 2 a 0, uno che sappia mettere la palla nell'angolino come lo stesso Careca per il 3 a 1. Pensiamo che, a parte forse la Sampdoria, nessuna squadra italiana abbia uomini così. Si discute su Lorieri, che poteva tuffarsi sul tiro di Maradona, e uscire alla fine su Careca: in effetti Lorieri ci è parso scarso in queste due fasi, però avrebbe potuto prendere, senza colpe, altri gol, almeno tre, su tiri alzati malamente da attaccanti napoletani liberatisi con arte potente. Si fa notare l'importanza del colpo a freddo, il gol di Maradona dopo 3', e il fatto che il Napolio ha segnato nelle bave dei due tempi, al 44' e al 91' (recupero deciso da Baldas, arbitro ottimo, per il ticchete-tocchete perditempo dei raccattapalle, e premiante proprio il Napoli). Ma resta l'idea che comunque la banda Maradona avrebbe inventato qualche altro gol, se non avesse raccolto quelli li. E' spaventosa la potenzialità del Napoli. Il gioco è magari medio, talora mediocre, e un Torino che corre significa magari un Napoli lungamente in sofferenza e per quasi tutto il campo. Poi in area Garella, rinfrancato da un contratto che comunque gli garantirà soldoni anche nel prossimo campionato, è perfetto; e davanti ci sono gli inventori dei gol. Amen. Tutte le altre considerazioni rimpiccioliscono di fronte a queste, elementari ma forse poco seducenti perché riducono assai i temi, la tematica di un football sul quale invece si ama discutere come se fosse fisica nucleare o filosofia cinese. La partita è liofilizzabile in pochi concetti, anzi alla fine in uno solo: vince chi ha in squadra chi sa fare i gol. O farli fare. Giordano ad esempio ha giocato assai male, riuscendo addirittura a non rendere disastroso l'esordio di Benedetti che doveva marcarlo e che soltanto nella ripresa ha trovato calma e misura. Però nel secondo gol Giordano ha eseguito una splendida maradoneria, prillando su se stesso a fondo campo con meccanica di movimenti disumana, come un robot epilettico: e Careca ha avuto, da Giordano così prestigiatore, una palla stupenda, stupendamente messa in rete con la gamba usata come una stecca da biliardo. Due prodezze di fila, cose che nel Torino né Polster né Gritti - ieri molto abulico l'austriaco rilevato da Bresciani, un po' confuso l'italiano - possono fare. E assolutamente non per loro colpa. Il Torino ha preso questo gol mentre stava giocando assai meglio del Napoli, con Corradini che finalmente aveva preso le misure strette di Maradona e stantuffava pure un po' in avanti. Poi il Torino ha segnato un gol mentre il Napoli faceva i comodi suoi, a partita ritenuta chiusissima: Berggreen mandava in rete con colpo un po' sporco un pallone messo li, davanti alla rete, da Bresciani dopo cross di Gritti. E allora (mancavano 14') assalti vari ma soft dei granata, e gol contropiedoso - un classico - del Napoli, De Napoli per Careca e tocco perfido e artistico. Sui tempi del rugby, 40' l'uno, il Torino avrebbe pareggiato. E sul primo gol del Napoli c'è stata forse una sceneggiata di Bagni, che con tre granata vicini si è buttato a terra guadagnandosi una punizione "di stima", ma chissà se toccato o no: comunque era calcio centrale, non dal limite, nessun granata ha protestato, Maradona ha tirato basso, sulla sinistra di Lorieri sotto narcosi (poi si è svegliato, grande balzo su deviazione assassina di Cravero). Il 3 a 1 è stato ispirato da Miano (palla splendida a De Napoli) entrato da pochi secondi, questa è anche fortuna. Ma senza quel gol il Napoli magari ne avrebbe segnati altri: Giordano se ne è mangiati due, Careca anche, Bagni uno, sempre alzando troppo. Il grande Cravero ha salvato in extremis su Maradona all'inizio, su Careca verso la fine. Bagni ha preso (79') da lontano la parte alta della traversa. Il Torino ha spaventato Garella tre volte: Sabato di testa (respinta di piedi) al 24', Gritti anticipato da Ferrario al 46', Polster su punizione (bel volo) al 50'. Però ha sempre giocato un buon football, senza lassismi. Polster è uscito furioso, per Bresciani: ma l'austriaco si era smontato presto, dopo due servizi mancati dai compagni, e questo non è professionale. Non c'è altra squadra come il Napoli, In Italia. Ci sono tante squadre che il Torino può mettere sotto o almeno bloccare, giocando come ieri a Napoli. Non è una colpa non avere un Maradona: a proposito, ieri Diego ha fatto poco per la propria fama e capacità, ma è sembrato sempre pronto anche lui all'invenzione, se ce ne fosse stato bisogno. Per il Torino, vedi Napoli e poi vivi la tua vita, che può essere bella. |
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