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Sinigaglia |
20/12/1987 |
h.14.30 |
COMO - TORINO 0-0 Como: Paradisi, Annoni, Cimmino, Centi, Maccagni, Albiero, Mattei, Invernizzi, Borgonovo, Viviani (al 46' Todesco), Corneliusson. A disposizione: Bosaglia, Gattuso, Moz, Cicconi. All.: Agroppi. Torino: Lorieri, Corradini, Ferri, Crippa, Rossi, Cravero, Berggreen (all'82' Lentini), Sabato, Polster, Comi, Gritti (al 90' Bresciani). A disposizione: Zaninelli, Benedetti, Fuser. All.: Radice. Arbitro: Lombardo di Marsala. Reti: - Spettatori: 7.755 di cui 4.730 paganti e 3.025 abbonati. Note: Ammonito Albiero. Cronaca [Tratto da La Stampa del 21 dicembre 1987] Imbattuto in riva al lago da ben 36 anni, il Torino ha confermato ieri la tradizione e si è portato a casa il punto che stava nei pronostici e pure nelle previsioni dati la classifica ed il momento non particolarmente esaltanti delle due squadre. La partita è stata modesta, povera di emozioni e di spunti, una conferma indiretta delle difficoltà che i granata, quest'anno, incontrano contro le formazioni che stanno indietro in classifica. Ma stavolta, a differenza di quanto forse e successo domenica scorsa contro l'Empoli, ai ragazzi di Radice non sono mancate forza e determinazione, e nessuno ha giocato con colpevole sufficienza o inconscia presunzione: semplicemente il Torino non ha trovato spazi e ritmi giusti malgrado la buona giornata delle punte, di Polster soprattutto che ha partecipato con ottima disposizione al gioco corale ma non ha saputo trovare, più per colpa altrui che propria, l'attimo del gol. E' stata una povera partila e la colpa e stata quasi tutta del Como che aveva il compito, giocando in casa, di osare, rischiare, attaccare il Torino. Invece la squadra di Agroppi, per timore di essere infilata, ha condotto la danza a passo di slow. Atteggiamento in fondo che ha trovato d'accordo i granata, i quali, reduci da una clamorosa sconfitta in casa contro l'Empoli ultimo della classe, hanno pensato bene che un pareggia anche se ottenuto senza fuochi d'artificio, fosse un risultato sufficiente per passare in pace le feste. Alla ripresa del campionato, il 3 gennaio, ci sarà il derby, ma intanto, deve essere stato il pensiero di quelli del Toro, godiamoci senza affanno queste due settimane di sosta. Una sconfitta, dopo un solo punto ottenuto nelle ultime tre partite, prima di Como, avrebbe forse significato la crisi, con tante domande su questo Torino che suda contro le squadre più deboli. Domande che in parte restano, dopo la prova senza acuti di Como, e alle quali Radice dovrà cercare risposte che non riguardino solo la psicologia della giova ne squadra granata. Il problema è anche tecnico, e coinvolge in primo luogo il centrocampo che anche ieri, come domenica scorsa, non e riuscito ad appoggiare con precisione e continuità le punte. Comi e apparso frenato. Sabato non ha brillato e Berggreen era sovente fuori misura, sicché a poco sono serviti gli inserimenti in avanti di Cravero. Ieri peraltro meno lucido del solito. Corradini, Rossi e Ferri sono stati a tratti messi in difficoltà dagli avversari diretti, soprattutto in avvio di ripresa quando Agroppi, nel tentativo di forzare tempi e partita, ha mandato in campo Todisco al posto del giovane Viviani, una mezza punta in più per superare la solida, barriera difensiva granata. Per poco il Como non riusciva a sorprendere il Torino e ad andare in gol al 48'. Ferri si è fatto soffiare il pallone come un pivello, in fase di ribaltamento del gioco, gli errori di cui parla a denti stretti Radice, e Centi è volato solo vero Lorieri. Giunto poco dentro l'area, il centrocampista, che aveva a fianco Borgonovo, ha tentato il colpo basso nell'angolo ma il pallone è finito a lato. Un'occasione incredibile, la più limpida della partita, ma non tale da giustificare una netta superiorità del Como. Il pareggio ci sembra in fondo il punteggio più corretto. Nel primo tempo il Como ha tentato un paio di volte, mentre il Torino sembrava più interessato a fermare le manovre altrui che a costruire le proprie. Al 17' Corneliusson ha calciato alto di destro su invito di testa di Viviani e ai 24' lo stesso attaccante svedese, servito da Borgonovo, ha anticipato Corradini per poi farti bloccare il tiro da Lorieri in uscita. Il Torino ha risposto al 39' con un destro di Gritti respinto da Paradisi. In precedenza, al 36', l'arbitro Lombardo, buon arbitro, non aveva punito con il rigore, ritenendo giustamente involontaria l'azione, un fallo di mani in area di Corradini. Nella ripresa, dopo l'errore di Ferri che ha fatto sudar freddo Radice e il Torino, e dopo una deviazione in angolo di Corradini su centro di Tedesco al 52', la partita si è via via spenta. Intanto che passava il tempo cresceva la voglia di pareggio delle due squadre. Perché dunque andare ad attaccare gli avversari rischiando il contropiede? Al 57' Polster ha calciato a lato, al 75' Borgonovo ha tirato addosso a Lorieri e al 90', dopo un cambio effettuato all'82' (Lentini per Berggreen) Radice ha deciso per un'altra sostituzione, giusto per spezzare il ritmo della partita agli sgoccioli. E' entrato Bresciani per Grittie crediamo che il ragazzo abbia battuto una specie di record mondiale, giocando (si fa per dire) per meno di tre secondi. |
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