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Comunale
07/02/1988
h.15.00
TORINO - ASCOLI 2-1 (1-0)
Torino
: Lorieri, Corradini, Ferri, Crippa, Rossi, Cravero, Berggreen (all'89' Fuser), Sabato, Polster, Comi, Bresciani. A disposizione: Zaninelli, Benedetti, Lentini, Di Bin. All.: Radice.
Ascoli: Pazzagli, Destro, Carannante, Benetti (al 64' Agostini), Agabitini, Miceli, Dall'Oglio, Carillo (al 46' Celestini), Casagrande, Greco, Scarafoni. A disposizione: Corti, Fioravanti, Hugo Maradona. All.: Castagner.
Arbitro: Lanese di Messina.
Reti: Comi 39' (T), Crippa 65' (T), Greco 84' rig. (A).
Spettatori: 18.271 di cui 9.557 paganti per un incasso di 112.509.000 lire e 8.714 abbonati per una quota partita di 184.392.000 lire.
Note: Ammoniti Greco e Agostini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 febbraio 1988]
Quasi tutto il primo tempo di Torino-Ascoli, ieri, è stato per chi ricorda Torino-Tirol 0 a 0 della scorsa stagione, con l'Ascoli nella parte degli austriaci. E il Torino, non segnando nonostante i moltissimi attacchi, le molte palle-gol, stava rovinandosi una possibilità di partecipazione alla Coppa Uefa, così come l'anno scorso, quasi di questa data, si rovinava la possibilità di accesso alla semifinale europea. Pensiamo che da quella data non si siano più viste a Torino, per un match della squadra granata, così tante occasioni accompagnate da così tanto spreco. Poi ha segnato Comi, quello che l'anno scorso aveva sbagliato il rigore diciamo pure decisivo, e via. Primo tempo 1 a 0, secondo tempo presto 2 a 0, sopportabile rigore nel finale (Ferri su Greco, Lanese severissimo), e un 2 a 1 che agli ascolani smemori sapeva di pareggio sfiorato, a quelli memori di punteggio ingiusto: ma verso il Torino. All'Ascoli comunque alcuni meriti che non sono bruscolini: 1) avere sempre cercato di giocare a calcio, senza cattiverie che non siano quelle fisiologiche di partite tese fra squadre temperamentali; 2) di avere schierato un portiere, Pazzagli, che ieri è stato bravissimo e che impedisce di parlare, a proposito del pochi gol granata, di sfortuna della squadra locale; 3) di avere costretto il Torino ad esprimere il massimo, così contribuendo come il Torino alla produzione di una bella giornata di football; 4) di non essersi rassegnato, dopo il primo tempo favolosamente granata e il primo gol del ieri quasi favoloso Comi. Già, Comi. Ha risegnato, ha raccolto applausi in 90' più che in tutto il girone d'andata, ha fatto il regista, l'incontrista, il tamponatore, il marcatore. La folla, meravigliosa nelle sue contraddizioni, commovente nelle sue amnesie, ad un certo punto applaudiva anche le sue stanchezze, i suoi legittimi errori. Un'altra battaglia vinta da Radice, sarebbe ingiusto non scriverlo. C'è stato tanto, tantissimo Comi nel grande Torino del primo tempo, in una squadra che ha creato sette palle gol, fra il 7' e il 29' (Sabato, Berggreen, Bresciani, Berggreen, Bresciani, Sabato, Polster), contro una dell'Ascoli, con Casagrande e poi Benetti incerti davanti a Lorieri. Comunque nei tiri granata fuori o ribattuti c'è stato, ripetiamo, più il Pazzagli che il caso. Il gol sbloccante è venuto, di testa, nella maniera più euclidea possibile: corner e capocciata. Di testa anche il secondo gol del Torino, dopo pressione ascolana e lorierismi complicati ma validi su Scarafoni e Casagrande: cross di Sabato, Crippa che schiaccia, la gente che urla delusa pensando ad una palla alta dopo il rimbalzo, e invece gol di spaventosa precisione balistica (anche se non giuriamo che Crippa possa segnarne nella vita un altro così). A pro dell'Ascoli errore - l'unico - di Rossi, palla in area granata. Ferri su Greco, penalty, Greco-gol: ma l'angoscia finale è stata più del tifosi torinesi, perennemente zavorrati da Jelle antique, che del loro giocatori. Su una lavagnetta nello spogliatoio del Filadelfia è rimasta scritta tutta la settimana questa frase: "Ricordatevi di Ascoli": L'ha scritta qualcuno che sa di alta psicologia dopante. Il 3 a 0 dell'andata è stato ribaltato dal Torino sul piano del gioco e dei punti, anche se non del gol. Mancava ancora Gritti, ha giocato molto bene Bresciani, che ci sembra avere qualcosa di più dei vari Mariani, Osio e, Lerda "d'antan". Squadra per niente squilibrata, Comi libero quando Cravero andava avanti, Berggreen Indietro per Crippa assaltante. Problemi di posizione per Polster, che si consuma in regia, ormai: L'arbitro e l'Ascoli sono stati bravi, senza mal essere buoni, cioè accomodanti, compiacenti, teneri. C'è stato pure il sole e insomma chi è andato allo stadio non ha avuto la sensazione di avere immolato il suo di di festa ad un rituale stantio. Quelli di Ascoli possono consolarsi: la squadra marchigiana è vera, forse non è sbagliato pensare ad un Torino grosso.