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Bentegodi |
14/09/1988 |
h.20.30 |
HELLAS VERONA - TORINO 4-0 (0-0) Hellas Verona: Cervone, Pioli, Volpecina, Berthold, Soldà, Marangon, Caniggia, Troglio (al 78' Terraciano), Galderisi, Bortolazzi, Pacione. A disposizione: Zuccher, Fattori, Bruni, Gasperini. All.: Bagnoli. Torino: Lorieri, Catena, Ferri, Rossi, Benedetti (al 66' Gritti), Zaffaroni, Fuser, Comi, Muller, Zago, Skoro (al 73' Bresciani). A disposizione: Zaninelli, Gallaccio, Pusceddu. All.: Radice. Arbitro: Pezzella di Frattamaggiore. Reti: Troglio 46', Galderisi 57', Pacione 71', 76'. Spettatori: 13.100 paganti per un incasso di 202 milioni di lire. Note: Ammoniti Catena, Bresciani e Terraciano. Calci d'angolo 10-2 per il Verona. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 settembre 1988] Un gran destro di Pedro Troglio, scagliato da oltre venticinque metri e infilatosi imparabilmente all'incrocio dei pali, ha infranto la resistenza del Torino-baby. La "Primavera" sta diventando un serbatoio inesauribile per Gigi Radice costretto ad affrontare il Verona senza gli olimpici Cravero e Brambati, e gli infortunati Edu, Sabato e Landonio. Dopo Zaffaroni e Zago, l'allenatore ha lanciato il diciannovenne Massimiliano Catena, affidandogli Claudio Paul Caniggia. Una mossa coraggiosa. Romano, gambe arcuate alla Crippa ma più basso di statura dell'ex granata, Catena si è appiccicato all'argentino rendendogli la vita dura. Pezzella, al primo fallo, l'ha ammonito, per proteste. Troppo severo l'arbitro nei confronti del "baby" torinista il quale, forse favorito dal terreno reso viscido dalla pioggia che ha frenato Caniggia, ha retto il confronto con il velocista sudamericano. Il Torino era partito con una condotta molto accorta per controbattere il "tridente" di Bagnoli: Benedetti agiva su Pacione e Ferri su Galderisi, protetti alle spalle dalla "torre" Zaffaroni. A centrocampo Fuser fronteggiava Volpecina, Rossi era opposto a Troglio, l'altro argentino, Zago a Berthold e Comi teneva a bada Bortolazzi cercando di mettere in azione Muller e Skoro per il contropiede. Il Verona, malgrado le assenze di Bonetti, convalescente dall'intervento chirurgico al piede destro, e di Iachini, impegnato ai Giochi di Seul, esercitava una maggior pressione, ma la "cerniera" ideata da Radice resisteva. In tribuna d'onore, a trepidare per il Torino, c'erano il presidente Gerbi e l'amministratore delegato De Finis. La minaccia del temporale, poi scatenatosi all'inizio della partita, e la concorrenza di due avvenimenti calcistici internazionali in tv, ha convogliato al Bentegodi poco più di 13 mila spettatori. L'incitamento, comunque, non mancava ai gialloblù da parte dei loro fedelissimi. Il Torino ribatteva colpo su colpo e alla mezz'ora, su deviazione di Ezio Rossi, Zago al volo sprecava a lato la prima occasione. Sul capovolgimento di fronte, era Zaffaroni a stroncare in corner una pericolosa incursione di Fabio Marangon, cugino alla lontana di Edu Marangon, le cui origini sono venete. La pressione non si allentava e, su una tagliatissima punizione di Bortolazzi, Lorieri replicava con una grande parata. Sullo scampato pericolo, scattava Fuser (la trappola del fuori gioco non funzionava nella circostanza) e il suo cross, ribattuto da un difensore, consentiva a Muller di trovarsi in buona posizione: il brasiliano, però, strozzava il tiro e Cervone, ben piazzato, non aveva difficoltà a bloccare. Troppo solo Muller: Skoro gli offriva poca collaborazione, impegnato anche lui a dar man forte al centrocampo sul quale gravava il peso della partita. Nel finale del primo tempo, ancora Lorieri era protagonista di una bella respinta su cross di Berthold. Il portiere, dopo che la società l'ha confermato ufficialmente, ha ritrovato la tranquillità ed il suo rendimento nella prima frazione è stato impeccabile. In avvio di ripresa (46') ha dovuto inchinarsi al missile di Troglio, il primo gol dell'argentino in Coppa Italia. Sotto di una rete, il Torino abbozzava una reazione, agiva ma Muller, in serata-no, lisciava di sinistro un buon pallone servitogli da Fuser (56'). E dal possibile pareggio, il Torino subiva il raddoppio, smarrendo definitivamente la concentrazione. Al 57' Galderisi, dalla sinistra, s'incuneava in area e di destro cannoneggiava a fll di palo. Niente da fare per Lorieri. Era il colpo del k.o. Il portiere, con un gran balzo, sventava poi una punizione di Bortolazzi (65') e una volèe di Troglio. A questo punto, Radice inseriva Gritti al posto di Benedetti per tentare una rimonta impossibile. Infatti era ancora il Verona ad andare e bersaglio (71') con un'incornata di Pacione servito alla perfezione da Caniggia riuscito a liberarsi di tre avversari con uno scatto bruciante. Con il Torino alla deriva, (e con Bresciani al posto dell'inesistente Skoro) ancora Pacione (76') di testa, su traversone di Marangon, firmava il poker. |
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