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Comunale |
23/10/1988 |
h.14.30 |
TORINO - ATALANTA 1-1 (0-0) Torino: Lorieri, Rossi, Ferri, Landonio (al 32' Comi), Benedetti, Cravero, Muller, Sabato, Zago, Edu (al 75' Bresciani), Skoro. A disposizione: Marchegiani, Fuser, Brambati. All.: Radice. Atalanta: Ferron, Barcella, Pasciullo (al 62' Garlini), Fortunato, Vertova, Progna (al 18' Prandelli), Strömberg, Prytz, Evair, Nicolini, Bonacina. A disposizione: Piotti, Bortoluzzi, Compagno. All.: Mondonico. Arbitro: Di Cola di Avezzano. Reti: Cravero 51' rig (T), Garlini 68' (A). Spettatori: 21.220 di cui 9.647 paganti e 11.573 abbonati per un incasso di 124.385.000 lire. Note: Ammoniti Sabato e Prandelli per gioco falloso, espulso al 78' Sabato per doppia ammonizione. Calci d'angolo 5-4 per l'Atalanta; giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Cronaca [Tratto da La Stampa del 24 ottobre 1988] Senza punte vere non si segna se non su rigore (Cravero, 51'), con una punta svelta si pareggia (Garlini, 67', mandato in campo da Mondonico tre minuti prima..). Di una partita avara di gioco come Torino-Atalanta restano solo i due episodi chiave, le (poche) occasioni fallite soprattutto dai granata (Skoro), e la conferma delle difficoltà di Radice nel far quadrare il bilancio del gioco. In difesa, gol bergamasco in mischia a parte, il tecnico per quanto concerne gli uomini da marcatura alterna Brambati (ottimo a Roma contro la Lazio) e Benedetti (eccellente ieri addosso al potente Evair), ha in Ferri una garanzia. E' sulla via del ritorno all'alto rendimento Cravero, ieri di nuovo forte nell'interdizione e puntuale negli inserimenti. E' dalle basi in su che le cose granata diventano più confuse. La manovriera Atalanta, con la coppia svedese Stromberg-Prytz, ha inguaiato sin dall'avvio il centrocampo avversario che ha iniziato senza Comi, il quale aveva accusato venerdì fastidiosi dolori di stomaco. Radice era partito con Sabato-Edu-Zago-Landonio sulla linea centrale, più Rossi a scavallare su Stromberg. Sabato e Zago dovevano migliorare solo alla distanza (almeno un buon segno, la "tenuta" arriva), Landonio doveva uscire acciaccato dopo mezz'ora e Comi lo sostituiva ma, necessariamente vista l'indisposizione, senza dare un apporto concreto. Lottava Edu, e faceva tenerezza. Davvero evidente l'applicazione del centrocampista brasiliano ad un football che sta appena cominciando a capire, e a vivere. Più rapidità nell'effettuare il lancio, maggior attenzione alla copertura, persin qualche tackle deciso e rischio del fisico esile, alcuni recuperi rabbiosi. Non si può chiedergli di diventare anche un Benetti. Edu è un ragazzo intelligente, e lo dimostra con la professionalità. Se Skoro e Muller ponessero la stessa voglia di capire e adattarsi alla situazione italiana, per il Torino il domani sarebbe meno preoccupante. Invece i due attaccanti hanno fallito la prova. Un passo indietro per lo jugoslavo, un insistere sulla mediocrità per il brasiliano. Skoro è entrato in partita solo dopo 55 minuti (dribbling a rientrare e staffilata alzata da Ferron) quindi ha sprecato una palla gol clamorosa (il dribbling in più anziché il tiro, 66'). Muller si è limitato a tentativi di dribbling destinati a fallire. Così sistemato (male) in attacco, il Torino in tutto il primo tempo è andato vicino al gol una volta sola, al 20°. Un bel lancio profondo di Edu ha messo in moto Muller sulla sinistra (la zona dove si muove meglio, tanto che invidia Skoro "padrone" di quella fascia), scatto e cross dell'attaccante sul quale Rossi e Zago si ostacolavano (!) al momento di concludere: calciava il primo, ma fuori misura. Più vivace il secondo tempo, che l'Atalanta apriva con un triangolo largo Prandelli (che aveva sostituito Progna)-Prytz-Prandelli che il libero concludeva con una botta trasversale sul fondo. La reazione granata portava al gol. Sabato tagliava corto ad un palleggio pretenzioso di Muller e scattava in area dove Pasciullo lo agganciava nettamente. Rigore di Cravero, palla radente alla destra di Ferron. I bergamaschi premevano, al Torino rari contropiede ma efficaci. Sabato al 66' lanciava Skoro che staccava Prandelli ma invece di tirare cercava ancora il dribbling a rientrare sul libero in recupero, e la grossa occasione sfumava. Tornava sotto l'Atalanta. In angolo una punizione, e sul centro dalla bandierina si apriva una mischia. Batteva secco Evair, Lorieri ribatteva, sul rimbalzo il più lesto era Garlini per realizzare di forza il pareggio. L'ingresso di Bresciani (tardi) non aiutava i granata che giocavano gli ultimi tre minuti in dieci. Espulso Sabato, ammonito prima per proteste quindi per un duro intervento su Nicolini. Giusto, ma altre ammonizioni per falli ci stavano prima. L'arbitro Di Cola a lungo ha badato solo alle proteste (Sabato, appunto, e Prandelli). La lesa maestà si paga, le scorrettezze passano. Un vecchio andazzo. |
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