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Comunale di Bologna
11/12/1988
h.14.30
BOLOGNA - TORINO 2-0 (2-0)
Bologna
: Sorrentino, Luppi, Demol, Pecci (al 78' Lorenzo), De Marchi, Monza, Poli, Bonini, Marronaro, Bonetti, Alessio (al 69' Villa). A disposizione: Cusin, Gianelli, Aaltonen. All.: Maifredi.
Torino: Lorieri, Rossi, Ferri, Landonio, Benedetti, Comi, Fuser, Sabato, Skoro, Zago, Edu (al 46' Muller). A disposizione: Marchegiani, Brambati, Bresciani, Catena. All.: Radice.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Poli 7', 19'.
Spettatori: 18.813 di cui 8.039 paganti per un incasso di 162.057.000 lire e 10.774 abbonati per una quota partita di 271.033.900 lire.
Note: Ammonito Edu.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 dicembre 1988]
Gigi Radice di nuovo sul letto del fachiro. Gli ultimi due chiodi gli vengono conficcati nella carne dal collega di sventura Gigi Maifredi. Il Bologna evita di sprofondare in maniera definitiva nell'inferno grazie ai regali del Torino. L'imperativo proposto alla vigilia da un'intera città è stato categorico: evitare il suicidio. La squadra rossoblu obbedisce alla supplica del popolo, rinuncia al gioco allegro dei rischi, si fa prudente e lascia che sia l'avversario ad assumersi pericolose responsabilità difensive. Due volte, nel giro di venti minuti, i granata cercano il disimpegno lezioso in zona vietata e per due volte Poli trasforma l'altrui allegrezza in schema profondo e vincente. Superare Lorieri, un po' incerto soprattutto nella prima circostanza, e uno scherzo per bambini. Al 7', Poli supera l'ultimo ostacolo con un pallonetto, al 19' con un altrettanto calibrato rasoterra. La partita ha tante cose da dire e suggerire ancora, ma ormai i giochi sono fatti, il passivo è pesante, la rincorsa granata appare improbabile, certe distrazioni nel calcio risultano sempre fatali. E il Torino si avvia a trascorrere un pomeriggio triste, impegnato più a contare e misurare i peccati in cui cade in avvio di partita che a cercare soluzioni riparatrici. Ed è appena logico che se da una parte i due regali euforizzano il Bologna e i suoi tifosi, dall'altra demoralizzano il collettivo di Radice, che paga un prezzo molto alto a tanta sbadataggine. Poli, Marronaro, Bonetti ed Alessio sono rapidi e mobili e finiscono per smagliare un dispositivo già abbondantemente provato dal duplice eiTore. In difesa ottima la prova di De Marchi, buona quella di Demol, discreta quella di Luppi. Pecci non si muove troppo, ma fa correre i suoi alfieri, il solo Bonini e un'ombra. Nella difesa del Torino appare convincente Benedetti, mentre Comi crescerà nella ripresa fino a sostenere ogni attacco, anche se tardivo, della squadra. Ferri e Rossi hanno molto lavoro da Poli e Alessio. E il centrocampo è privo di personalità, visto che Edu è una filigrana che non dà sollievo ad alcuno, che Landonio è irriconoscibile, come travolto dagli eventi, che Fuser (un tempo a sinistra uno a destra) è poco continuo, e che Zago, dopo un inizio di stordimento, viene fuori con il trascorrere dei minuti. In avanti c'è Skoro, e se la cava, anche se vive spesso in solitudine. Non è possibile stabilire, sul due a zero, se la mancanza di personalità sia un difetto fisiologico del Torino oppure la conseguenza della frittata servita in 19 minuti. Non è comunque il caso di addossare responsabilità ai giovani granata, poiché la spinta emotiva e la carica agonistica (oggi mancate quasi del tutto) gli devono essere inoculate dalla vecchia guardia. Che ieri pomeriggio ha retto, anche se in forma discontinua, soltanto in Sabato e in Comi. Sta di fatto che la partita diventa una formalità per il Bologna, che continua ad affidarsi soprattutto al contropiede, anche quando Lorenzo subentra (78') a Pecci. Il primo parziale si esaurisce comunque con un paio di calci piazzati (Fuser al 29' ed Edu al 41') che impegnano il bravissimo trentatreenne Sorrentino. Sono lampi che riacendono pallide speranze nei tifosi granata. Ma il passivo resta immutato ed è difficile da recuperare. Il Torino tiene di più la palla, l'amministra con maggior frequenza, ma allo schema manca decisione e quella "cattiveria" che nel calcio non solo è un diritto di cui fruire, ma soprattutto un dovere da imporre ad ogni gesto atletico. Entra Muller al posto di Edu, ma anche lui è controllato molto bene dal solito De Marchi. Nella ripresa al 7', Benedetti devia un corner di Skoro alla congiunzione dei pali. Peccato! E mentre il Torino imposta le azioni, il Bologna le conclude. Per fortuna di Lorieri, Marronaro è tanto mobile quanto impreciso. Al 68' e al 74' arriva a due passi dal gol, ma spedisce la palla a lato. E quando i granata decidono di tentare la soluzione da lunga distanza. Sorrentino risponde con attenzione massima ai proiettili di Sabato (72) e di Muller (84'). Il Bologna e Maifredi concludono la domenica fra gli applausi e rivedono il paradiso dopo 8 domeniche (l'unica vitoria risale al match di Pisa, prima giornata).