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Comunale |
15/01/1989 |
h.14.30 |
TORINO - PISA 0-0 Torino: Lorieri, Fuser, Ferri, Sabato, Rossi, Cravero, Landonio, Comi (al 61' Edu), Muller, Zago (al 68' Carbone), Skoro. A disposizione: Marchegiani, Benedetti, Menghini. All.: Sala. Pisa: Grudina, Cavallo, Lucarelli, Faccenda, Torrisi, Brandani, Cuoghi, Gazzaneo, Incocciati (all'89' Dolcetti), Boccafresca, Severeyns (al 68' Dianda). A disposizione: Nista, Piovannelli, Been. All.: Bolchi. Arbitro: Baldas di Trieste. Reti: - Spettatori: 20.450 di cui 8.842 paganti e 11.608 abbonati. Note: Ammoniti Torrisi, Lucarelli, Cuoghi, Zago, Incocciati e Grudina. Espulsi al 23' Skoro e Torrisi per reciproche scorrettezze. Cronaca [Tratto da La Stampa del 16 gennaio 1989] Che delusione! E quanti tifosi tornano a casa con un senso di grande amarezza! La partita contro il Pisa, una provinciale turbata da analoghi problemi di classifica, si risolve per il Torino in uno sterile, confuso appuntamento con lo sconforto. Diverse sono le attenuanti, ma non bastano a giustificare la prova scialba, nebulosa e frammentaria fornita dai granata dal momento in cui lo jugoslavo Skoro, in compagnia di Tonini, viene espulso per aver reagito alla provocazione del pisano. E' questa, senza dubbio, la prima attenuante alla quale il Torino s'appella, poiché da quel 23' in poi a Muller non resta che vivere in solitudine, come gli alpinisti la cui vita, di fronte ad estreme difficoltà, dipende soltanto da se stessi. Un'altra attenuante è che il Torino ha incontrato un Baldas in cattiva giornata. L'arbitro punisce Skoro per simulazione, invece che segnalare l'intervento scorretto commesso ai danni dello jugoslavo da Tonini al 2', appena dentro l'area di rigore. Claudio Sala rimescola contro il Pisa le poche carte disponibili e schiera una formazione d'emergenza. Dà fiducia ad un Cravero limitato nei movimenti, affida a Comi i compiti di regia, rinuncia a Edu e suggerisce a Landonio ed a Puser il modo di sospingere lo schema lungo percorsi esterni. Salvo due traversoni di Landonio, i giovani in causa si preoccupano più di infastidire i dirimpettai (Lucarelli e Cuoghi) che di allungare una mano ai colleghi avanzati. In mezzo non c'è alcuno che riesca ad accendere la luce, poiché Comi è ammirevole ma disorientato, Zago si muove con insufficiente personalità, mentre Sabato attraversa un periodo critico. E il Pisa, nella zona dove i cervelli concepiscono schemi e formule, si adegua senza patemi.. Ma finché Skoro rimane in campo, Gru dina corre seri rischi. Lo jugoslavo è personalista però è l'unico a far sentire Q peso di una vicinanza costante a Muller. Ed è qui che emerge l'altra attenuante: la sorte non è infatti amica del brasiliano, il quale al 4' calcia con irrisoria sicurezza, ma un angelo custode protegge Grudina, visto che il pallone esaurisce la propria pericolosità fra le gambe del fortunato portiere. Grudina si ripete 15' dopo, sempre su tentativo di Muller. I granata vivono ora i momenti migliori e danno la sensazione di poter superare la melina pisana costruita da Brandani, Cuoghi, Gazzaneo e Boccafresca. A protezione di Grudina, stanno il bravo Faccenda, Lucarelli e Cavallo e Tonini. Ma nulla si registra di trascendentale. Anche dopo l'espulsione di Skoro, il Torino trova infatti sentieri percorribili prima con Sabato, la cui ciabattata al 35' va fuori quadro, e dopo con Muller, il quale esegue al 43' un stupendo arresto prima di concludere a lato. Il Torino è tutto qui e le attenuanti pure. Poiché il secondo parziale annota solo le brillanti e coraggiose iniziative del debuttante Carbone, il quale, in seguito a scambi in spazi ristretti con Muller, manda un avviso a Grudina al 71' (pallone alto) e va vicinissimo al gol 73' con un paio di finte che scuotono un pubblico tenuto sveglio soltanto dall'irritazione. E il Pisa? Si adegua al valzer lento ballato dai granata, spesso imprecisi, ma soprattutto non animati dallo spirito agonistico che, in passato, da tanti frangenti negativi ha salvato la nave. Salvo una girata del bravo Faccenda su suggerimento di Incocciati, nulla dimostra il Pisa nel primo tempo. Un dettaglio che testimonia della povertà offensiva pisana. Del resto al Banco dell'intraprendente Incocciati opera un Severeyns che sembra fatto di filigrana. Ed è proprio del belga l'errore più clamoroso: al, 58' rende vano, con un tocco fuori delio specchio della porta, un invito perfetto di Incocciati. Il Torino salva la pelle, ma non si scuote più di tanto da una certa indolenza, interpretabile anche con un peso eccessivo di responsabilità sui giovani. Allora Sala toglie Comi e Zago e manda in campo Edu e Carbone. Il brasiliano non infuenza la fisionomia del match, mentre il giovanissimo granata permette al pubblico di allontanare la noia e di alimentare la speranza. Ma una sola rondine non può fare primavera, Muller devia appena un traversone di Carbone e la partita non ha più nulla da dire. Una prima, grossa opportunità è stata fallita. E contro una provinciale. Contro questa specie non sempre addomesticabile di avversario, ma certamente superabile, è obbligatorio fare il pieno. Oggi al serbatoio del Torino manca carburante (un punto). Va recuperato già domenica ad Ascoli. |
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