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La Fiorita |
19/03/1989 |
h.15.00 |
CESENA - TORINO 3-2 (1-1) Cesena: Rossi, Gelain, Limido, Bordin, Calcaterra, Jozic, Chierico, Piraccini (al 64' Chiti), Agostini, Domini, Holmqvist (al 41' Traini). A disposizione: Aliboni, Del Bianco, Aselli. All.: Bigon. Torino: Marchegiani, Brambati, Gasperini (all'80 Bolognesi), Ferri, E.Rossi, Cravero,. Fuser (al 68' Edu), Sabato, Muller, Comi, Skoro. A disposizione: Lorieri, Benedetti, Catena. All.: Sala. Arbitro: Magni di Bergamo. Reti: Muller 8' (T), Bordin 24' (C), Calcaterra 55' (C), Agostini 69' (C), Aut.Gelain 87' (T). Spettatori: 14.404 di cui 9.641 paganti e 4.763 abbonati. Note: Ammoniti Traini, Cravero e Edu. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20marzo 1989] Perdere è una cosa, perdere male è un'altra, il Torino ha perso malamente dopo essere stato in vantaggio sprecando la grande occasione di potere amministrare la partita, oltretutto contro un Cesena che doveva scoprirsi e quindi avrebbe offerto il fianco per la botta decisiva. I granata hanno fatto tutto il contrario, adagiandosi sull'esiguo vantaggio, dimenticando che su campi come questo occorre stare sempre all'erta e tirare fuori il proprio carattere. Ecco però che balza fuori il problema: oltre a non avere giocatori all'altezza della situazione, il Torino non ha carattere. E' bastato un successo contro la Fiorentina per fare allentare la concentrazione: e poi questo continuo tourbillon serve soltanto ad aumentare la tensione. Sala in panchina deve stare più tranquillo: comprendiamo che non è facile, però in questo modo il tecnico trasmette un nervosismo che fa presa soprattutto sui giovani. Ieri ha confermato Skoro, tolto Edu, sacrificato Benedetti in panchina e utilizzato il giovane Gasparini, ragazzo con indubbie qualità ma che deve maturare nell'ambiente giusto. In una squadra così sfilacciata rischia soltanto di perdere l'orizzonte. I veri responsabili della sconfitta di ieri, naturalmente, sono ben altri: i giovani come Gasparini, come Fuser danno quello che possono, anzi sono un esempio sul piano della combattività e dell'impegno. Lo scandalo semmai è stato Skoro, un cadavere ambulante, al punto che ci si chiede perché Sala l'abbia tenuto in campo sino alla fine: sperava in un altro miracolo? Eppure Skoro non stava in piedi, l'hanno visto tutti. Con Bolognesi tardivamente in campo al posto di Gasparini, quando mancavano 10 minuti alla conclusione (12 col recupero), l'attacco dei granata sì è fatto più insistente, ha messo alle corde la difesa romagnola costringendola all'autogol, ma ormai era troppo tardi. Il cambio andava fatto prima, così come quello di Edu: il brasiliano, appena entrato, ha fatto correre il pallone, ha colpito anche una zolla di terra, nel tentativo di sparare in rete una punizione, ma può succedere quando affiora l'affanno, la necessità di rimontare due reti, di realizzare l'exploit atteso da centinaia dì tifosi che mai come stavolta hanno seguito il Torino a Cesena con tanto entusiasmo (striscioni di club granata di Viterbo, Jesi, Cossato, Novara, Ferrara, Pesaro, Roma..). Entusiasmo male ripagato: tre reti subite dal Cesena equivalgono ad una condanna. Un tifoso romagnolo, uscendo dallo stadio, ironizzava: ''Altro che B, con questa squadra il Torino va in C''. Certo, fa male sentire ironizzare sui granata, siamo d'accordo, ma se si dimentica il senso critico, se si rimandano puntualmente certe decisioni, le giornate scorrono e ci si ritrova davvero fra i cadetti. Ormai Sala dovrebbe avere le idee chiare, basta con le girandole: il calcio è per chi si batte e ha i muscoli sodi, non le gambe molli. E pensare che il Torino era partito bene con l'incursione di Muller in rete, favorito da un appoggio-errore di Limido. Un gol giunto, forse, troppo presto ma che, ripetiamo, andava amministrato a costo di alzare le barricate davanti all'insufficiente Marchegiani. Stavolta il portiere ha le sue colpe: mancata uscita sul traversone dì Domini con Bordin che poteva segnare di testa; ancora una posizione discutibile sul terzo gol di Agostini (il colpo di testa dell'attaccante l'ha spiazzato: era troppo fuori dalla linea di porta), mentre sulla seconda rete è stato trafitto dalla stoccata di Calcaterra giunto a sorpresa dalle retrovie. Chi doveva seguire il difensore? Perché nessuno l'ha tallonato? Sono problemi di Sala, ma resta il fatto di questi scollamenti generali fra difesa e centrocampo, con Ferri impegnato a litigare con Limido, Comi che non è andato male a centrocampo ma appena è stato arretrato a libero (68') per permettere a Cravero di avanzare, si è fatto superare in velocità da.. Limido, che ha servito poi ad Agostini il pallone del 3 a 1, l'autentico colpo da kappaò. In una giornata in cui il fondo classifica si è scosso, un punto sarebbe stato importante per il Torino. Invece è arrivata la sesta sconfitta esterna per la squadra di Claudio Sala, la nona complessiva in undici trasferte. Un disastro, n vero motivo del collasso granata. Ora bisogna ricominciare da capo, ma alla ripresa del campionato contro il Pescara non sarà affatto facile. Intanto Bigon da Cesena ringrazia: gli bastava un punticino, il Torino gli ha spalancato le porte. Troppa grazia. |
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