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Bentegodi |
16/04/1989 |
h.15.30 |
HELLAS VERONA - TORINO 0-0 Hellas Verona: Cervone, Berthold, Volpecina, Bonetti (all'86' Terraciano), Pioli, Soldà, Bruni, Iachini (al 65' F.Gasperini), Troglio, Bortolazzi, Pacione. A disposizione: Zuccher, Marangon, Piubelli. All.: Bagnoli. Torino: Marchegiani, Benedetti, Brambati, Catena, Rossi, Comi, Landonio, Fuser, Muller (all'80' D.Gasperini), Sabato, Skoro (all'88' Menghini). A disposizione: Lorieri, Edu, Bresciani. All.: Sala. Arbitro: Amendolia di Messina. Reti: - Spettatori: 24.343 di cui 11.622 paganti e 12.721 abbonati. Note: Ammoniti Benedetti e Brambati. Cronaca [Tratto da La Stampa del 17 aprile 1989] Missione compiuta, dai granata a Verona. La gestione Sala da ieri è convinta di potersi far valere anche in trasferta, pur se il Verona sembra ormai squadra abbonata al pareggio. A maggior ragione adesso che a Bagnoli è rimasta una sola punta, Pacione, per lo stop a Galderisi arrivato con Caniggia già indisponibile da tempo. Comunque l'ennesima edizione del Torino (fuori Cravero e Ferri per squalifiche) ha funzionato sorprendentemente bene nel primo tempo in fatto di gioco collettivo - squadra corta, centrocampisti pronti ad appoggiare le punte, Sabato regista efficace -, ma nella ripresa il Verona ha cambiato ritmo e per i granata la gara è diventata soprattutto difesa, a tratti affannosa. Toro a due volti, quindi, o Verona che prima aveva creduto l'avversario più forte di quanto fosse in realtà? Ci stanno entrambe le considerazioni. Per i granata conta soprattutto il primo tempo, perché ha dato alla squadra (edizione Sala) la prima certezza di potersi organizzare anche sui campi esterni. L'allenatore ha cambiato molte carte in tavola, addirittura più di quanto lo rendessero necessarie le assenze dei due difensori titolari. Ci pare che il recupero di Benedetti, con la possibilità di avere un Ezio Rossi in più a centrocampo, sia stata l'indicazione più importante che aggiunge qualcosa al punto guadagnato. Per Benedetti l'avvio di gara è stato molto difficile. Dopo soli 20'' era già costretto al fallo evidente, cattivo, su Pacione che sente tutte le reponsabilità di essere l'unico cannoniere rimasto sulla piazza gialloblù. Recidivo, e ammonito al 26', Benedetti si è poi accorto di non aver bisogno di sotterfugi, mentre Brambati ingaggiava con Troglio il duello più aspro (e leale, botte e abbracci) di tutta la partita. Partita che il Torino ha iniziato con intraprendenza inattesa: già al 3', calciando con violenza dal limite dell'area un pallone propostogli con intelligenza da Muller, Fuser costringeva Cervone a volare sulla sua destra per evitare il gol. La replica veronese arrivava solo su punizione. Al 10' Iachini si smarcava bene ma sbagliava il tempo del colpo di testa sulla palla battuta a parabola da Troglio. La replica era di Skoro al quale riusciva la sola giocata concreta della partita: scatto sulla sinistra e centro basso a rientrare, sul pallone Rossi calciava di poco a lato. Un brivido per i granata alla mezz'ora, quando Amendola li graziava di una spinta in area su Bruni concedendo la regola del vantaggio al Verona. Calciava ancora Bruni e Marcheggiani ribatteva di piede, per poi confermare la sua sicurezza con alcune prese volanti. Il finale del tempo era ancora del Toro. Al 32' Fuser si inseriva in profondità sul lancio di Muller, ed il suo diagonale si perdeva sul fondo appena oltre il secondo palo alla sinistra di Cervone ormai battuto. Due minuti dopo Sabato smarcava Muller che appoggiava indietro per Skoro: lo jugoslavo preferiva un pallonetto alla botta secca, Soldà poteva deviare la palla di testa. Sul rovesciamento di fronte, punizione per i gialloblù che Amendolia faceva ripetere tre volte. Sala non ci stava, e l'arbitro cominciava a coltivare l'idea - realizzata nella ripresa - di farlo accomodare negli spogliatoi. Il Verona cambiava tattica nel secondo tempo: visto che sul piano del gioco non riusciva a mettere sotto i granata, sceglieva l'arma più sbrigativa dell'assalto frontale. Invece di cercare la manovra, gli uomini di Bagnoli provavano lanci e cross nell'area avversaria per la testa di Pacione. Ma ormai Benedetti aveva preso le misure del centravanti. Al 65' Bagnoli inseriva una seconda punta, Gasparini, richiamando fuori l'affaticato Iachini (pesante il duello con Fuser..). Su Gasparini andava Catena, mentre Landonio cominciava ad accusare la mancanza del ritmo di gara lasciando spazio alle puntate di Volpecina. Nessun grosso rischio per Marchegiani, comunque, ma sofferenza continua per tutti. I minuti non sembravano passare per i granata, le pui risposte isolate non alleggerivano la pressione gialloblù. Troppo lontano dai compagni Muller, troppo innamorato del pallone Skoro, per rendere concreti i palleggi buoni solo per la platea. Al posto dei due stranieri, nel finale, il Gasparini granata e Menghini, un po' per necessità e un po' per guadagnare secondi. Amendolia, gentile, non concedeva al Verona neppure un briciolo di recupero. |
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