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San Paolo
21/05/1989
h.16.00
NAPOLI - TORINO 4-1 (3-0)
Napoli
: Di Fusco, Ferrara (al 25' Corradini), Francini, Fusi, Romano, Renica, Crippa, De Napoli (al 46' Carannante), Careca, Maradona, Carnevale. A disposizione: Giuliani, Bigliardi, Neri. All.: Bianchi.
Torino: Marchegiani, Benedetti, Brambati, Ferri, Rossi, Cravero, Fuser (al 55' Bolognesi), Sabato, Skoro, Comi (al 60' Edu), Landonio. A disposizione: Lorieri, Catena, Menghini. All.: Sala.
Arbitro: Sguizzato di Verona.
Reti: Carnevale 3' (N), Romano 22' (N), Careca 40', 48' (N), Cravero 53' rig. (T).
Spettatori: 60.125 di cui 6.003 paganti e 54.122 abbonati.
Note: Ammoniti Sabato e Ferri.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 maggio 1989]
"Che la festa continui!" pretende il popolo napoletano. La squadra si adegua e il Toro interpreta la parte, per la verità con ottimo.. profitto, della vittima sacrificale. Verrebbe voglia di continuare il discorso su tonalità ironiche se il tema non fosse estremamente serio e se non ci fosse di mezzo una situazione che si è fatta davvero drammatica per gli uomini di Sala. E pensare che i teorici della vigilia avevano ipotizzato un Napoli festaiolo, più propenso a godersi l'eurosuccesso ottenuto sullo Stoccarda che a dannarsi il cuore e l'anima per battere un Torino gravido di paure. E le previsioni non erano poi tanto ardite, visto che la squadra di Bianchi accoglie i granata con assoluta benevolenza e sta in campo con dignitoso sussiego, senza esasperare schemi ed interventi. Non si preannuncia, stando all'atmosfera che si respira sugli spalti e sul terreno di gioco, un pomeriggio di travagli per chi ha tormenti di classifica. Il Napoli, infatti, non monta in sella ad una macchina che ha quattro rulli compressori al posto delle ruote. Ma è sola apparenza. Infatti è il Torino che finisce sotto i rulli, come per un moto autolesionistico e, nel giro di 20', commette errori difensivi fatali, fondamentali, irrecuperabili. Ed a stupire è inoltre l'atteggiamento generale, remissivo e rassegnato, di un manipolo di giovanotti incoscienti che paiono non rendersi conto del grosso rischio che stanno correndo. Questo granata è ormai diventato un male cronico, uno stato di persistenza preoccupante che con il tempo non accenna ad attenuarsi. Non si possono infatti subire i primi due gol come ha fatto il Torino ieri pomeriggio, senza porre mente locale ad avversari lasciati liberi e sui quali si sarebbe dovuto intervenire con ben altra attenzione. Il resto, la doppietta di Careca (40' e 48') vogliamo dire, arriva come logica conseguenza. Il Napoli festaiolo è infatti più che sufficiente per ridurre alla ragione una squadra che sta sotto di due reti, che non calcia in porta nemmeno una volta, senza nerbo (non si offenda Ferri, lui sì che di grinta ne ha da vendere), senza particolari capacità di concentrazione e che si squaglia al sole come un gelato al pistacchio. Come è possibile allora che un Torino pieno di acciacchi, guai e stonature recuperi quei due palloni messi a segno da Carnevale (3') e Romano (22')? Non è possibile e, appena cominciato, il match è già finito. Basta un impegno appena accennato da Maradona, Careca, Fusi, Carnevale e Ferrara (che s'infortuna al 25' per intervento stupido ed inutile dell'esuberante Fuser) per disorientare quelle residue possibilità di ragionamento che restano al Toro. Benedetti e Brambati fanno acqua con Carnevale e Careca, Ferri fa ciò che può con un Maradona grande anche a mezzo servizio. Ezio Rossi cerca di aiutare il centrocampo, è apprezzabile per impegno da centrocampista e non sfigura davanti alla diligenza di Fusi. Comi è in periodo involutivo; Sabato tenta di cucire ogni strappo che il Napoli procura al tessuto; Landonio è troppo acerbo e discontinuo, Cravero è una voce che predica nel deserto, e Skoro (come pesa l'assenza di Muller!) è troppo solo per arrecare danni a Di Fusco. Le uniche palle giocabili in attacco sono però sue ed è lui a propiziare il rigore che Cravero (53') metterà a frutto. Ma a quel punto la partita, che è durata un tempo, non ha più nulla da dire. E la costituzionale forza del Napoli crea a quel punto una disparità ancor più accentuata e i granata sembrano ormai scolaretti che stanno in campo soltanto per onor di firma, travolti dai propri errori, dai gol, dagli eventi. E' inutile insistere su alcuni temi, sarebbe crudele ancorché sterile. Ricordiamo allora alcune note positive che riguardano il Napoli, come la generosità di Maradona, il quale si rifiuta di battere il rigore al 40' e privilegia Careca che è impegnato nella lotta a distanza con Serena. E il tifo del pubblico, colorito e mai volgare, spesso benevolo e favorevole all'avversario sino all'intervento di Fuser ai danni di Ferrara.