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Comunale
18/06/1989
h.17.00
TORINO - INTER 2-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Ferri I, Farris, Benedetti, Cravero (al 77' Comi), Sabato (al 68' Gallaccio), Skoro, Rossi, Muller, Fuser, Edu. A disposizione: Lorieri, Brambati, B.Carbone. All.: Vatta.
Inter: Zenga, Bergomi, Galvani (al 55' Fanna), G.Baresi, Verdelli, Mandorlini, Bianchi, Berti, Diaz (al 76' Rivolta), Matteoli, Serena. A disposizione: Malgioglio, Ferri II. All.: Trapattoni.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Skoro 53', Muller 74'.
Spettatori: 38.154 di cui 26.546 paganti per un incasso di 552.656.000 lire e 11.608 abbonati per una quota di 243.448.824 lire.
Note: Ammoniti Verdelli, Bergomi e Zenga. Espulso al 79' Verdelli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 giugno 1989]
Una fiammata bella ma breve e parate decisive di Zenga, subito, poi un periodo di tensione e paura pur se l'Inter senza panzer (e senza Ferri) non trovava il ritmo. Nella ripresa l'inutile (per i granata) 0 a 0 lo sbloccava Skoro: dopo molti suoi dribbling abortiti sui piedi dei difensori nerazzurri, lo jugoslavo al 53' trovava un varco fortunoso e sorprendeva Zenga con un tiro basso, angolato, ma non forte. Di colpo la partita diventava dura, nervosa. E proprio nella fase più calda, Cravero e Muller inventavano l'assist e il tiro per il raddoppio, un pezzo di bravura a due voci. Il Torino si è conquistato il diritto di sognare ancora in quel momento. Al 73', liberandosi del timore del pareggio avversario, trovando nel giovane Gallaccio (sostituto dell'esausto Sabato, che paga una stagione di massimo impegno) un supporto utile nei momenti psicologicamente difficili. Sergio Vatta non sbaglia una mossa: aveva spiegato alla vigilia che i giovani non avvertono la tensione perché pensano più a se stessi, a far vedere quanto valgono. E Gallaccio (con il sempre più sorprendente Edu) ha saputo nei suol 22 minuti giocare la palla con lucidità. Non un grande Toro, ieri, se non in quella fiammata che ha messo i brividi alla difesa nerazzurra, ma una squadra che riesce a ragionale anche in momenti come questi. L'affanno che ha condizionato molte partite precedenti è scomparso. La disperazione può far miracoli, ma crediamo che contino di più i richiami di Vatta al senso del dovere, alla difesa di se stessi (di una quotazione) oltre a quella della maglia. L'Inter menomata nei ranghi forse non si aspettava un Torino così aggressivo e valido in corso di gara. Dopo un tiro di Diaz dai 25 metri bloccato a terra da Marchegiani (3') i granata infilavano quattro volte in due minuti Bergomi e compagni, dal 5' in poi. Si liberava al tiro (diagonale) Cravero a chiusura di una manovra rapida Muller-Skoro, Zenga respingeva di piede e poi, dopo il calcio d'angolo, si stendeva in tuffo alla sua sinistra, dalla parte opposta, per deviare in angolo un rasoterra dal limite di Edu. Altro corner, deviazione di testa di Ezio Rossi e respinta sulla linea di Bianchi. Chiudeva il fuoco d'artificio Muller con un tiro secco dalla sinistra, ancora Zenga si opponeva con prontezza. L'Inter non poteva avere le motivazioni granata, ma il caldo sembrava prendere il sopravvento su entrambe le squadre. Edu cercava i varchi giusti per i lanci, ma Skoro e Muller erano spesso anticipati da Bergomi e Mandorlini. La partita non offriva emozioni sino al 53' quando Skoro riceveva la palla da Muller, vinceva abbastanza casualmente un rimpallo (sfiorando la sfera col braccio?) e calciava per quanto sbilanciato. Il tiro, angolato ma debole, passava fra le gambe di Verdelli lasciando Zenga immobile. Toccati nel vivo, i nerazzurri cambiavano marcia. Se il pareggio potevano accettarlo, rifiutavano la sconfitta. La difesa milanese si allargava per spingere, i granata trovavano spazi. Entrava (68') Gallaccio al posto di Sabato, ed il ragazzo due minuti dopo era puntuale sul centro di Skoro e liberava Muller al tiro. La botta era forte ma dritta su Zenga. Altri tre minuti (73') ed in contropiede partiva Cravero che, stoppato dal muro nerazzurro, fintava la diversione a sinistra per far partire Muller con un pallonetto a scavalcare. Il brasiliano era davvero pantera, nello scatto secco, ed il suo diagonale stavolta tagliava fuori Zenga che si arrabbiava con tutti, compagni e Trapattoni. Il Toro non aveva più paura, teneva palla e attaccava ancora. Cartellino giallo per Bergomi che commetteva un fallo su Muller. Protestava Verdelli e Lo Bello, che già lo aveva ammonito, lo mandava negli spogliatoi mostrandogli il rosso. Inter in dieci, partita finita, granata col pensiero a Lecce. La trasferta della speranza.