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Comunale di Reggio Calabria
29/10/1989
h.14.30
REGGINA - TORINO 0-0
Reggina
: Rosin, Bagnato, Attrice, Armenise, Pozza, De Marco (al 78' Maranzano), Pergolizzi, Soncin (al 65' Mariotto), Paciocco, Orlando, Simonini. A disposizione: Torresin, Cascione, Tommaselli. All.: Bolchi.
Torino: Marchegiani, Mussi, Rossi, Enzo, Benedetti, Cravero (al 72' Ferrarese), Skoro (all'89' Venturin), Romano, Muller, Policano, Pacione. A disposizione: Perrone, Bianchi, Fimognari. All.: Fascetti.
Arbitro: Nicchi di Arezzo.
Reti: -
Spettatori: 18.700, tutti paganti, non erano validi gli abbonamenti. Nuovo record di incasso (oltre 397 milioni di lire) e presenze per lo stadio Comunale di Reggio Calabria.<
Note: Nessun ammonito, calci d'angolo 5-4 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 ottobe 1989]
Il Torino prosegue nella sua serie di pareggi esterni: ieri, sul temuto campo della Reggina, è arrivata la quinta divisione dei punti, che tuttavia non è stata frutto di una partita lottata aspramente per il risultato, bensì di un sonnolento trascorrere dei novanta minuti. E nel secondo tempo sia i granata che i loro avversari si sono trovati d'accordo nel non rischiare l'affondo: è stato solo un lentissimo trascorrere dei minuti con Bolchi (almeno lui, per fortuna) a sbracciarsi dalla panchina perché i suoi cercassero di andare avanti, mentre Fascetti si guardava bene dall'invitare i granata a tentare un qualche tipo di sortita. Cosí, quando capitava che qualcuno saltasse l'avversario, magari anche con un bel dribbling, poi puntualmente si fermava, e ricominciava da capo l'azione, rimettendo la palla a un compagno piú arretrato. L'aereo del presidente Borsano aveva consentito in mattinata a Skoro (impegnato il sabato con la nazionale jugoslava) di unirsi ai compagni e Fascetti lo ha cosí mandato subito in campo, proponendo con la maglia numero undici, al posto dell'infortunato Pacione, l'ottimo Venturin. Lo slavo non ha fatto granchè, anche se gli si può riconoscere lo sforzo di almeno qualche tentativo. In effetti chi sembrava aver nelle gambe una partita del giorno prima era soprattutto Muller, bravissimo nel nascondersi dietro il suo marcatore (Attrice): il brasiliano ha fatto davvero poco, anche meno di quanto sarebbe stato logico attendersi da lui, ben sapendo che in trasferta leone non lo e mai. Li Torino ha cosi perso il primato in classifica (e l'occasione di ottenere il primo successo pieno in trasferta), prima di tutto per quanto poco ha saputo osare, tanto più contro un'avversaria che dava l'impressione di accusare un certo timore reverenziale e che, come colpa maggiore, ha quella di non aver saputo sfruttare (parliamo sempre e soltanto del primo tempo, perchè la ripresa ovviamente non fa testo) il magnifico talento del diciottenne Orlando, contro il quale Sordo è andato in tilt fin dal primo intervento, facendo rimpiangere non solo l'assenza dello squalificato Enzo ma anche la cessione di Ferri. Neppure il rientro di Policano ha dato brio alle incursioni granata, anche se proprio dal piede dell'ex romanista sono partiti due splendidi lanci, due traversoni di quaranta metri a saltare il centrocampo, che un Muller appena decente avrebbe certo potuto sfruttare meglio. In assoluto l'azione più bella dei granata, sul finire del primo tempo, l'ha impostata e conclusa Cravero, indubbiamente il migliore dei suoi, dopo aver chiesto sponda a Skoro, costringendo Rosin all'unica vera parata del match. E proprio Cravero ha giocato a lungo stringendo i denti, visibilmente menomalo da una distorsione alla caviglia sinistra, frutto di un duplice intervento: in scivolata, dopo una ventina di minuti, per bloccare un'incursione avversaria. Poi il capitano ha peggiorato le condizioni fisiche proprio con il suo splendido inserimento, è rimasto egualmente in campo, ma poi a metà ripresa è stato costretto a lasciare il posto all'esordiente Ferrarese. Sul fronte reggino, con la manovra ispirata dal talento di Orlando, nonostante il prodigarsi di Simonini (che Benedetti ha sudato per imbrigliare) il primo, tiro nello specchio della porta lo ha effettuato a 6' dal termine Maranzano. A parte il risultato, che Fascetti giudica positivo, le note liete per i granata vengono da Romano, apparso in crescita dopo l'opaca prestazione di otto giorni prima, e da Venturin: un vero peccato che questo ragazzo non riesca per ora a trovare stabilmente posto in squadra, ma indubbiamente ha tutti i numeri per imporsi.