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Dino Liotta
26/11/1989
h.14.30
LICATA - TORINO 1-1 (0-1)
Licata
: Amato, Camparella, Gnoffo, Cassia, Zaccolo, Napoli, Minuti, Tarantino, Taormina, Ficarra (al 46' Pagliaccetti), La Rosa. A disposizione: Quironi, Civero, Tudisco, Laneri. All.: Cerantola.
Torino: Marchegiani, Mussi, Ferrarese, Rossi, Benedetti, Enzo, Skoro (al 62' Venturin), Romano, Muller (al 78' Lentini), Policano, Pacione. A disposizione: Martina, Bianchi, Sordo. All.: Fascetti.
Arbitro: Di Cola di Avezzano.
Reti: Policano 14' (T), Minuti 56' (L).
Spettatori: 7.960, tutti paganti, per l'occasione non erano validi gli abbonamenti. Tutto esaurito, record di paganti ed incasso per la storia del Licata.
Note: Prima assoluta tra Licata e Torino. Ammoniti Zaccolo e Benedetti per gioco falloso, Casale e Skoro per proteste. Calci d'angolo 5-2 per il Licata. Tempo nuvoloso, terreno in buone condizioni. Lo stadio di Licata è esaurito ben oltre la reale capienza dell'impianto, tanto che numerosi sono i tifosi assiepati nei muri di cinta e in postazioni di fortuna attorno allo stadio. In una di questa postazioni, una balaustra dell'adiacente palazzetto dello sport, attorno al 15' ha ceduto a causa delle numerose persone presenti, una ventina delle quali sono cadute da un'altezza superiore ai 10 metri. Quindici i feriti trasportati all'ospedale con ferite guaribili in pochi giorni e tanto spavento, due i tifosi gravi, uno dei quali sarebbe in pericolo di vita.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 novembre 1989]
Un pareggio annunciato ma soprattutto una partita drammatica, non per quello che è avvenuto in campo ma per la tragedia della quale l'incontro, come viene riportato in altra parte del giornale, è stato la causa indiretta. Malgrado il punto sia giunto gradito su entrambi i fronti, non sappiamo quanto il Toro possa sentirsi la coscienza in pace per aver nuovamente fallito l'occasione del primo successo in trasferta. La sua superiorità, per una lunga parte dell'incontro, è stata talmente netta da far credere praticamente.. Inevitabile una vittoria dei granata che, spazzando energicamente !a propria area e offrendo con Skoro e Muller piacevoli minuetti, hanno fornito nel primo tempo una delle esibizioni migliori lontano dal Comunale. La cattiva giornata di Marchegiani e una certa, inspiegabile arrendevolezza psicologica hanno invece consentito al Licata di rimontare la corrente nella ripresa e conquistare un risultato non certo demeritato. Smentendo promesse forse avventate, i siciliani sono partiti con prudenza, attendendo le mosse degli avversari. I quali, superato l'iniziale disagio per le dimensioni ristrette del campo e per l'ambiente caldo (ma non infuocato: un solo paio di striscioni a sfondo.. Equatoriale, che recitano rispettivamente ''Borsano, anche il tuo Toro passa per l'Africa'' e ''Borsano benvenuto in Africa'') hanno assunto il comando delle operazioni. Tranquilli in difesa, gli uomini di Fascetti si sono distesi con autorevolezza all'attacco, alternando a spunti e manovre essenziali, piacevoli trame fra i due stranieri, appoggiati da un combattivo Pacione. Proprio da un'ostinata incursione in area dell'ex veronese, che dopo aver resistito a due cariche, ha finito per arrendersi e ruzzolare a terra, è venuto lo spunto della rete del vantaggio. Punizione da 25 metri, batte Policano con tiro forte ma non devastante, Romano e Rossi all'arrivo della palla aprono le file della barriera e ingannano il portiere siciliano. Fa uno a zero, il risultato sembra scontato, neppure i beatesi danno l'impressione di meravigliarsene. Sono trascorsi solo 14' e sembrano esservi tutte le premesse perché il Toro possa consolidare il vantaggio, tanto più che al 18' i granata potrebbero raddoppiare solo che l'arbitro si dimostrasse più avveduto. Pacione si sta destreggiando in area quando un difensore piomba sul piede d'appoggio del granata facendolo cadere. Di Cola si volta e tutto finisce lì. Il Licata è in balìa degli avversari e mentre gli ottimi Mussi (nelle vesti di ''libero'') Enzo e Ferrarese gli coprono le spalle, Romano - ben coadiuvato dall'impeto di Rossi - può proporre piacevoli suggerimenti a quei ''magnifici tre'' che gli danzano davanti. Un Toro piacevole ma narcisista, perché sembra mettersi allo specchio per deliziarsi della sua bravura ed esita al momento di affondare i colpi. Al 31' Skoro è lanciato da Muller, scarta un difensore e arriva sul portiere che gli si fa incontro: parrebbe un gol fatto ma Amato riesce a deviare in qualche modo e l'occasione sfuma. Lo ''show'' continua nella ripresa ma il Licata pareggia. E' il 56' quando il pallone, su calcio d'angolo battuto da Minuti, viene fatto proseguire di testa da Campanella: Marchegiani, ieri in vena di uscite da bnvido, non l'afferra e Minuti, che nel frattempo ha recuperato la posizione, lo mette in rete di testa. E' un momento difficile per il Toro, sapremo subito dopo che è stato soprattutto un momento di grande dolore per il crollo nel vicino Palazzetto che ha coinvolto numerosi ragazzi. Ululano le sirene, si vedono infermieri e agenti lasciare di corsa lo stadio mentre lo speaker comincia a lanciare i suoi appelli per chiamare a raccolta medici e donatori di sangue: ci sono tanti ragazzi da salvare, la partita perde sempre più di significato. I giocatori certamente non sanno quel che è accaduto ma intuiscono che attorno a loro c'è emergenza. Sembrava che a causa del gioco discutibile la tanto attesa festa del calcio dovesse avere come corollario soltanto delle critiche, invece il destino ha stabilito che il gran giorno di Licata si debba chiudere nelle lacrime.