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Comunale
03/12/1989
h.14.30
TORINO - TRIESTINA 1-1 (1-1)
Torino
: Marchegiani, Mussi (al 46' Venturin), Bianchi, Enzo, E.Rossi, Cravero (al 54' Sordo), Skoro, Romano, Muller, Policano, Pacione. A disposizione: Martina, Gasparini, Lentini. All.: Fascetti.
Triestina: Biato, Polonia, Cerone, Danelutti, Consagra, Botti, Romano, Papais, Trombetta, Catalano (al 74' Terraciano), Di Rosa (all'80' Pasquini). A disposizione: Gandini, Dussone, Russo. All.: Giacomini.
Arbitro: Quartuccio di Torre Annunziata.
Reti: Catalano 41' rig (Tr), Skoro 43' (To).
Spettatori: 25.723 di cui 18.083 abbonati per una quota partita 247.032.105 lire e 7.640 paganti per un incasso di 120.388.000 lire.
Note: Ammoniti Danelutti, Enzo, Botti e Muller, calci d'angolo 6-2 per il Torino. Sulla panchina alabardata, seguita al Comunale da circa 400 sostenitori, siede per la prima volta Massimo Giacomini, che in settimana ha sostituito l'esonerato Marino Lombardo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 4 dicembre 1989]
Urge spostare le luminarie pre-natalizie granata di via Roma nella piazza della Consolata. Perché al Torino non bastano più le qualità dei singoli, che si muovono sul prato come una mandria senza pastore (non lo ascoltano o non lo sentono, dubbio da chiarire), per battere una Triestina descritta da Giacomini alla vigilia come "una squadra di buoni giocatori ma senza sprint, al punto che alle mie sollecitazioni qualcuno mi è parso in difficoltà nel recupero fisico". Al nuovo tecnico dei giuliani diamo il merito di aver dato morale alla truppa con la sua presenza carismatica, ma in tre giorni Giacomini non può essere riuscito a migliorare il tono atletico ed a insegnare a stare in campo. Stupore doppio, quindi: alla prova dei fatti ieri al Comunale si è vista una buonissima Triestina che - tolti pochi momenti di affanno difensivo - si è mossa meglio del Toro, mettendolo in crisi con le manovre di rimessa. A Fascetti va riconosciuto l'handicap del progressivo sfaldamento della difesa-tipo: mancava lo squalificato Benedetti, Mussi ha retto (senza emergere) solo per 45 minuti, Cravero si è infortunato al 48' nel commettere un fallo (indispensabile, la difesa era in zona-pericolo) su Trombetta, e zoppicante ha dovuto lasciare il posto a Sordo al 54'. I granata, dopo la breve parentesi con Sordo vice Cravero, hanno chiuso il match con un tanto patetico quanto sconclusionato forcing schierando Romano libero e Rossi stopper, almeno per evitare danni maggiori. Al tirar delle somme toriniste, difesa spesso in affanno, centrocampo tipo groviera e incapace (con le eccezioni di Policano e di Venturin nel suo secondo tempo) di confezionare un assist valido. Le punte? Un disastro. La pagella di Skoro è lievemente migliore di quella dei fantomatici partner solo per la prontezza con la quale ha cacciato in rete lo splendido tocco dalla sinistra di Bianchi (la cosa più bella dei 90 minuti granata) pareggiando dopo due minuti il rigore di Catalano (41', aggancio di Cravero a Trombetta). Ma lo slavo è stato penoso, indisponente, per i suoi velleitari dribbling insistiti, ed ha pure sprecato (81') un assistgol di Venturin. Mai visto Muller, che meriterebbe un encefalogramma se servisse a capire cosa gli frulli per il capo (lo ha appagato la riconvocazione nel Brasile?). Pacione ha lottato, ma non ha mai colpito la palla in modo logico se si esclude la bella conclusione del 18' con pallone fuori di un soffio alla destra del bravo Biato, portiere di riserva promosso titolare da Giacomini. Discreta, da parte del Toro, solo la prima mezz'ora con sei conclusioni. Due di Pacione, la prima sul portiere la seconda già ricordata, una a testa per Romano (botta dal limite di poco a lato), Policano (punizione pericolo per Biato, con un bis nella ripresa) e Cravero (bel colpo di testa e prodezza del portiere). Incassato il pallone del rigore, e restituitolo con Skoro, i granata malgrado il commovente entusiasmo della Maratona sono affondati nel caos. Allo scadere del primo tempo ci è parso dubbio il rigore invocato dal Toro per il fallo di Consagra su Cravero (il capitano era in ritardo sulla chiusura dall'uno-due che aveva avviato), più colpevole Quartuccio quando in mischia un braccio fasciato di bianco è andato ad intercettare il pallone davanti a Biato. Ma il Torino di ieri non può cercare nelle colpe (vere o solo supposte) dell'arbitro i motivi della mancata vittoria che lo fa scendere al secondo posto, ad una lunghezza dal Pisa che non ha remore nel vincere in trasferta. Dove, come è stato riferito nelle passate domeniche, il Toro invece non ha affondato i colpi. Adesso, se ne sono ancora capaci, sarà meglio che i granata non facciano altri calcoli.