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Comunale
29/04/1990
h.16.00
TORINO - LICATA 2-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Mussi, Rossi, Enzo, Benedetti, Cravero, Lentini, Romano, Pacione (al 69' Venturin), Sordo, Skoro (al 69' Carbone). A disposizione: Martina, Ferrarese, Baggio. All.: Fascetti.
Licata: Amato, Camparella, Gnoffo, Cossia, Zaccolo (all'86' Civerio), Napoli, Tudisco, Laveni, La Rosa, Ficarra (al 72' Minuti). A disposizione: Quironi, Pagliaccetti, Lo Garzo. All.: Cerantola.
Arbitro: Bruni di Arezzo.
Reti: Sordo 69', Lentini 80'.
Spettatori: 27.237 di cui 18.083 abbonati e 9.154 paganti per un incasso di 158.041.000 lire.
Note: Giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Ammoniti Cassia, Lentini, Gnoffo e Campanella. Calci d'angolo 5-2 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da Stampa Sera del 30 aprile 1990]
Spalle alla porta, coordinazione perferra dopo lo stacco sul piede d'appoggio, sforbiciata secca di collo destro e pallone in rete. Con questo capolavoro di acrobazia, sull'invitante cross di Sordo, Gianluigi Lentini, il "picciotto" di Carmagnola, ha fissato il 2-0 sul Licata consentendo al Torino di eguagliare il record del Genoa con 46 gol nelle gare casalinghe, record ancora migliorabile, che resisteva da ben 28 anni in serie B. Ora i granata di Eugenio Fascetti sono ad un punto dal matematico ritorno nella massima divisione, anche se mancano cinque giornate alla fine del campionato. Basterà un pareggio domenica prossima a Trieste e poi, per la societ6agrave;, per la squadra e per i tifosi sarà, finalmente, festa grande. I fedelissimi della curva Maratona, che hanno esibito una bandiera con i colori della Spagna in omaggio a Martin Vazquez, virtualmente il primo colpo grosso sul mercato internazionale del Torino, speravano di anticiparla già ieri ma il Catanzaro non è riuscito a fare il miracolo sul campo del Parma, che si ritrova da solo al quarto posto. Il vantaggio dei granata sul Pescara è ora di 10 lunghezze. E tutto viene rimandato di una settimana. Quella di Lentini, il migliore in campo, è stata la perla rara, forse il più bel gol visto quest'anno allo stadio Comunale, di una partita che la capolista ha faticato più del previsto a vincere e si è sbloccata soltanto nella ripresa dopo che i siciliani avevano fallito, a cavallo tra la fine del primo tempo e l'inizio del secondo, due clamorose palle gol con Laneri. Il Licata, ben preparato sul piano atletico e tatticamente disposto con intelligenza da Cerantola, non ci stava a recitare la parte di vittima predestinata e mirava a tornare in Sicilia con almeno un pesantissimo punto salvezza. All'andata aveva fatto tribolare i granata nell'incontro chiusosi sull'1-1 e turbato dalla tragedia per il crollo del tetto vicino al palazzetto dello sport e ieri ha sfoderato corsa e ritmo sorprendenti, insieme ad una feroce determinazione. A gioco lungo, però, è, emerso il "gap" tecnico delle individualità, e il Torino ha sfruttato quanto il Licata aveva sprecato. L'uscita di Pacione, in giornata di scarsa vena come altri suoi compagni, dopo un'ora, e l'innesto di Venturin, consistevano l'avanzamento di Lentini come seconda punta accanto a Skoro, e permettevano all'attivissimo Sordo di essere più incisivo. Un salvataggio sulla linea di Zaccolo megava il gol a Sordo. Ma, sugli sviluppi del corner battuto da Skoro (69'), Sordo incornava in mischia e il pallone sfiorato da Lentini, finiva alle spalle di Amato, portiere alla Jongbloed che, all'occorrenza, si trasforma in libero: ieri ha intercettato di testa, fuori area, un lancio diretto a Lentini ed ha anche effettuato, sul 2-0, una rimessa laterale. A 15 minuti dalla fine, prima del raddoppio di Lentini (80'), Venturin evitava il pareggio respingendo a portiere battuto un tiro ad effetto di Tarantino da fondo campo, dopo un contropiede di quaranta metri. Era la terza occasione costruita dal Licata, con improvvise accelerazioni che saltavano il centrocampo (Romano ed Enzo) e tagliavano fuori la difesa del Torino: Benedetti, Ezio Rossi e Cravero, tre colonne portanti, e perfino un elemento agile come Mussi, pativano gli scatti di La Rosa, Laneri, Tarantino e Tudisco. Buon per Marchegiani che Laneri aveva clamorosamente sballato la conclusione al 44' e al 50', graziando anche all'89' il portiere torinista. C'è da dire che un attimo prima Napoli si era sostituito ad Amato per ribattere un tiro ravvicinato del giovane Carbone, subentrato da tre minuti a Skoro. Se Carbone avesse segnato, la punizione sarebbe stata troppo severa. Ma la sua palla gol legittimava il sofferto successo.