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Comunale
27/05/1990
h.16.00
TORINO - MESSINA 3-0 (0-0)
Torino
: Marchegiani, Mussi, Ferrarere, Rossi, Benedetti, Cravero (al 60' Enzo), Lentini, Romano, Venturin, Policano (al 34' Pacione), Skoro. A disposizione: Martina, Bianchi, Baggio. All: Fascetti.
Messina: Ciucci, De Simone, Da Mommio, Losacco (al 79' Monza), Petitti, Doni, Protti, Di Fabio (al 72' Ficcadenti), Cambiaghi, Modica, Berlinghieri. A disposizione: Doré, Serra, Onorato. All: Buffoni.
Arbitro: Pezzella di Frattamaggiore.
Reti: Cravero 53', Rossi 74', Venturin 90'.
Spettatori: 36.760 di cui 18.083 abbonati per una quota partita di 247.932.105 lire e 18.677 paganti per un incasso di 394.741.000 lire.
Note: Cielo parzialmente coperto, terreno in buone condizioni. Ammoniti Cambiaghi, Policano, Pacione, De Simone, Doni e Berlinghieri. Espulso al 46' Cambiaghi. Ultima partita ufficiale nello Stadio Comunale per il Torino, in procinto di trasferirsi al nuovo Stadio Delle Alpi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 maggio 1990]
E la festa continui. Era cominciata il 6 maggio a Trieste, dove i granata avevano ottenuto il pareggio della matematica promozione. Ieri pomeriggio, tifosi, dirigenti, giocatori e tecnico aspettavano la certezza del primato, il diritto del piú forte, la possibilitá di partecipare, l'anno prossimo, alla Mitropa Cup. E il popolo torinista si é sentito appagato dal 3 a 0 inflitto al Messina, contro cui c'erano ben due conti aperti, il primo in Coppa Italia (i granata furono eliminati proprio sullo Stretto) e il secondo in campionato. Ieri, la festa del colore é stata totale, allestita con grande partecipazione, lo stadio quasi colmo ha evocato grandi eventi del passato. Solo lo spettacolo calcistico non si é mantenuto ai livelli della scenografia. Il Torino ha per la veritá tentato molte strade per aprire uno spiraglio nel bunker della disperazione messinese. Nel calcio, a volte, risulta piú efficace lo stato di necessitá che il bisogno di vincere. E per 46' i triboli del Torino sono parecchi: Buffoni ha disposto uomini ovunque, rassegnati al solo pressing che paralizza: l'importante é non perdere. Fascetti ha alternato Skoro e Lentini sulla destra (e al centro), mentre il possente Policano si é occupato del settore opposto. Romano e Venturin hanno dato geometria agli schemi, che peró non sono mai stati profondi per le difficoltá obiettive create dall'avversario. Una muraglia s'é innalzata davanti a Skoro e Lentini (personalismi fino all'ossessione che irritano i tifosi). Il Messina ha lasciato il solo Protti a fungere da guastatore nell'area granata. Berlinghieri e Cambiaghi sono piú difensori che altro. Il mutuo soccorso fra i siciliani dava frutti buoni, ancorché avari. Il Toro é andato spesso avanti a testa bassa e si é allungato, e quando ha cercato lo scambio stretto e radente, con intelligenza e luciditá, ha trovato trappole disseminate ovunque. Di rado sono partiti da fondo campo traversoni. Anche perché all'inizio mancava Pacione (entrerá al 33'), l'avanti piú adatto per sfondare in centro area. Il moltiplicarsi di gambe nella metá campo messinese non é certo stato un vantaggio per i granata. Ma al 46' si é verificato l'episodio che ha schiuso le porte del paradiso a Fascetti: Cambiaghi (ammonito nel primo tempo), ha commesso una scorrettezza che il mediocre Pezzella ha punito con espulsione. Una decisione che é sembrata severa e che ha costretto il Messina a vivere per il resto del match in 10. In precedenza, il tecnico granata aveva rimandato negli spogliatoi Policano, il quale, dopo l'ammonizione del 28', rischiava il cartellino rosso. Una decisione saggia, non accettata con serenitá dall'interessato. Il primo tempo é intanto volato via con due annotazioni: un tentativo di Lentini al 6' con corner infruttifero, un bel destro di Romano al 18' di poco a lato e un'occasione ancora per Lentini che, al 31', non si è accorto che Ciucci stava raccogliendo farfalle. In dieci il Messina non ha potuto reggere all'onda lunga granata: e al 53' Cravero, il migliore in campo, seppur sofferente, andava a toccare un assist di Romano in fondo alla rete. La partita era segnata, il solo Protti stava in agguato di testa (61') e di piede (68'), peró Marchegiani era attento. Modica gli faceva eco, ma con analoga sorte. E al 75' Skoro calciava sulla barriera, con Ezio Rossi lesto a battere a rete. I giochi erano fatti, il nervosismo autorizzava altre ammonizioni. La palla dell'arrotondamento (90') é arrivata sulla testa di Venturin via Skoro ed é stata, come si diceva, festa globale. Una festa meritata nel giorno dell'addio al Comunale e che premia i mattatori della B, in difficoltá solo a causa dell'altrui disperazione.