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Olimpico di Roma
24/02/1991
h.15.00
ROMA - TORINO 2-0 (1-0)
Roma
:Cervone, Pellegrini III, Carboni, Berthold (al 46' Piacentini), Aldair, Nela, Desideri, Di Mauro, Völler, Salsano (al 72' Rizzitelli), Gerolin. A disposizione: Zinetti, Comi, Tempestilli. All.: Bianchi.
Torino: Marchegiani, Annoni, Baggio, Fusi, Benedetti, Cravero (al 76' Brunetti), Mussi, Carillo, Bresciani, Sordo, Lentini. A disposizione: Tancredi, Delli Carri, Donà, Mezzanotti. All.: Mondonico.
Arbitro: D'Elia di Salerno.
Reti: Aldair 18', Völler 83' rig.
Spettatori: 46.901 di cui 22.848 abbonati e 24.053 paganti.
Note: Giornata di sole, temperatura primaverile, terreno in buone condizioni. Ammoniti Annoni, Völler, Gerolin e Mussi, calci d'angolo 5-4 per la Roma.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 febbraio 1991]
Il finto Torino è stato battuto con un gol nel primo tempo e un gol nel secondo (su rigore) da una Roma mezzo finta, in una partita che si sforzava malamente di essere vera. Peccato che in tutta questa finzione, dovuta a rattoppamenti e rabberciamenti vari delle formazioni, ci abbiano rimesso i granata. Ma se a Bianchi mancavano Giannini e Rizzitelli (breve apparizione) e le energie sottratte dai 20 gradi d'una prova generale della primavera, al Toro mancava praticamente tutto, giacché anche il suo capitano reggeva il fisico coi denti e, dopo uno scontro con Carboni, è stato costretto ad andarsene in barella. Il Torino era diviso in tre porzioni distanti e prive di adeguate comunicazioni. Nella prima porzione agivano i difensori tra i quali emergevano per operosità Annoni, per dignità professionale Cravero e per esemplare tenuta dell'avversario più pericoloso (Voeller) Benedetti. Nella seconda si manifestavano per giovanile impegno alcuni ragazzi chiamati a sostituire i pesi massimi della squadra. Questi ragazzi si davano in realtà da fare ma dal loro generoso procedere non usciva mai un'idea che distinguesse il settore. Anche l'atteso Sordo, soggetto che dicono assai interessante, vagava. Nella terza e lontanissima porzione languivano il cannoniere Bresciani e il suo ''gemello'' Lentini sorvegliatissimi, marcatissimi e di conseguenza annullati da Pellegrini e Aldair. Un siffatto e slegato complesso non poteva preoccupare nessuno e infatti la Roma si preoccupava pochissimo e sembrava più propensa agli studi e alle osservazioni piuttosto che alle avanzate perforanti. Ci ha pensato Marchegiani a toglierla dall'ovatta in cui, dato il caldo, s'era comprensibilmente adagiata. Che cosa è successo? E' successo che al diciassettesimo minuto su un calcio d'angolo battuto da Desideri, il portiere del Torino ha ritenuto doveroso dedicarsi alla respinta di pugno. Tali propositi sono da ritenere encomiabili allorché, considerato l'assetto nemico, la respinta ha per lo meno un 60% di probabilità di riuscita. Ma la respinta di Marchegiani di quelle probabilità non ne aveva neppure un decimo per via del fatto che Aldair se ne stava lì pronto neppure sapesse già a memoria come sarebbe finita la faccenda. E Marchegiani in un sussulto di involontaria cortesia ha mandato il pallone proprio sulla fronte di Aldair che ha brillantemente e felicemente replicato all'invito. Così colpito, il Torino è andato in barca. Per due volte Desideri ha sparato in prossimità dei pali. Poi i giallorossi si sono ricollocati nella bambagia consentendo agli avversari di provarsi nel loro primo tiro (Mussi). Il tempo si esauriva in un totale rilassamento. La Roma si era non a torto convinta che le bastasse un minimo di attenzione per contenere (ma che c'era da contenere? Nulla) gli avanzi di Mondonico i quali avanzi hanno continuato a giocare come nei precedenti 45 minuti: a reparti separati e distinti. Ci si rallegrava, tanto per rallegrarsi di qualcosa, che Benedetti togliesse a Voeller qualsiasi velleità offensiva e che il punteggio non offendesse l'ospite tartassato. I rallegramenti venivano appoggiati da qualche fuocherello che via via si accendeva nelle retrovie giallorosse (un bel concertato Lentini-Bresciani-Carillo-Mussi al 64') però subito spento. Quindi i rallegramenti sono cessati al 75' quando Cravero è stramazzato a terra a conclusione d'uno stop imposto al precipitante Carboni e si sono trasformati in serena rassegnazione quando Benedetti, che già molto aveva dato alla patria gì anata, s'è visto costretto a fermare Voeller. Fermata i cui modi hanno indotto l'arbitro D'Elia a concedere il rigore. Voeller non più marcato ma libero di esprimersi, si è espresso ed è stato il 2-0. Subito dopo, esaltato dalla prodezza che gli restituiva la gioia della segnatura, Voeller ha tentato il colpo del terzo gol e gli è andata male, come male era andata a Di Mauro trovatosi faccia a faccia con Marchegiani questa volta scattante e preciso nella sortita bassa. C'è altro da aggiungere? No. E auguri al Toro per un veloce ritorno ad una vera formazione.