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Do Bessa |
06/11/1991 |
h.22.30 |
BOAVISTA - TORINO 0-0 Boavista: Pudar, Paulo Sousa, Samuel, Barny, Fernando Barnes (al 59' Jaime), Tavares (al 77' Cobra), Casasca, Nogueira, Ricky, Joao Pinto, Eduard. A disposizione: Alfredo, Bobo, Nelo. All.: Manuel José. Torino: Marchegiani, Bruno, Annoni, Fusi, Benedetti (all'89' Venturin), Cravero, Scifo, Lentini, Bresciani (al 91' Sordo), Martin Vazquez, Mussi. A disposizione: Di Fusco, Carillo, Vieri. All.: Mondonico. Arbitro: Bo Karlsson (Svezia). Reti: - Spettatori: 13.000 circa. Note: Espulso Lentini al 43', ammoniti Sousa, Bresciani, Nogueira, Jaime. Il secondo tempo è iniziato in ritardo per un lancio di oggetti sotto la porta del portiere granata Marchegiani, colpito da un razzo. Cronaca [Tratto da La Stampa del7novembre 1991] Passa il Toro nella notte delle provocazioni annunciate e del coraggio. Lo 0-0 di Oporto è un'altra riprova di quanto sia balzana questa squadra, così frantumata in piccoli casi personali quando sta fuori dal campo, così compatta quando si tratta di giocare. Ieri sera il merito dei granata è stato di non lasciarsi intimidire dalle parole della vigilia e di capire che il Boavista, anche in casa sua, non può trasformarsi in una fabbrica delle meraviglie. Con una gara difensiva, ma non catenacciara nelle intenzioni, i granata hanno compiuto l'impresa con una sicurezza ammirevole. Persino l'espulsione di Lentini (l'unico a non aver capito il clima della serata) non ha sconvolto un assetto che Mondonico aveva preparato a lungo. Ed è stato facile arrivare alla fine senza troppi rischi. Il problema del Toro, e lo si capisce fin dai primi minuti, è fermare Fernando Mendes, il terzino sinistro al quale si oppone Lentini. Il duello è avvincente: Lentini con le sue partenze in dribbling è l'uomo decisivo nel contropiede dei granata ma Mendes gli rende la pariglia, quando scatta e si propone al cross. E' dal quel lato che il Toro rischia. Mondonico, dopo un quarto d'ora, sposta Mussi per frenare il terzino portoghese, ma la mossa non si rivela efficace. Infatti Mendes continua a essere pericoloso e Lentini fatica ad annullare Nogueira, tornato nel Boavista dopo un mese e mezzo di assenza. Nogueira è un centrocampista che ricorda nel passo e nella figura Socrates, con piedi meno buoni. Tuttavia è lui che in tre minuti, dal 18' al 21', chiama Marchegiani alla prima deviazione difficile su un tiro improvviso da 20 metri e per altre due volte mette fuori di pocoda centro area. Mondonico riporta le cose all'antico. Il Toro, improvvisamente, traballa. Smarrisce la capacità di aggredire gli avversari a centrocampo in un abbozzo di pressing per ripartire con Vazquez, Lentini, Scifo e Bresciani, come nei primi minuti. I granata si chiudono e il Boavista ne approfitta per avvicinarsi a Marchegiani con lunghi cross per Ricky, il nigeriano descritto come un fenomeno di potenza e che anticipa sistematicamente Benedetti, sbagliando quasi sempre nel tocco, però. Per fortuna la paura dura un attimo. Al 25' Lentini scambia con Bresciani e si presenta davanti a Pudar: il diagonale è debole e parato a terra dallo jugoslavo, ma è un segnale intimidatorio per i bianconeri di Porto: attenti perché in contropiede vi possiamo punire. Così si torna alle schermaglie tattiche, il terreno che piace di più a Mondonico. Arnioni contiene Joao Paolo, trottolino a tutto campo. Bruno è su Edward, Benedetti su Ricky. Lentini fa in pratica il terzino destro e Martin Vazquez quello sinistro sul perfido Sousa. E' un sacrificio ma i due lo fanno bene: lo impone la partita, che scorre via in un clima meno intimidatorio di quanto si temesse fino a pochi minuti prima. Vazquez si fa notare al 35' per un gran destro da 25 metri che si stampa proprio all'incrocio dei pali, la palla ricade sui piedi di Bresciani, ma l'arbitro concede il fuorigioco. In precedenza, al 17', Bresciani aveva reclamato un rigore perchè Sousa lo aveva spinto via in elevazione su un bel cross di Mussi. Sul pericolo il Boavista si riaccende. Attacca e il Toro si richiude senza risolvere il problema di quel maledetto Fernando Mendes che imperversa. Tutto va bene finché il portoghese si limita al cross: il pateracchio accade quando spinge Lentini a fermarlo con le maniere forti. L'esperienza non è un optional in campo internazionale e il granata si fa cogliere da Carlsson per due volte nel corso del 43': la prima ammonizione è per un'entrata sulla . caviglia, la seconda per una trattenuta che spinge l'arbitro svedese, fiscalissimo, ad espellerlo. L'effetto è immediato: al 44' soltanto un'acrobazia permette a Bruno di levare la palla dal piede di Edward, e qualche secondo dopo il difensore granata rischia il rigore spingendo via Cobra, insinuatosi con la pericolosità di cui dice il nome nell'area torinista. Si teme una ripresa veemente, con i portoghesi in superiorità numerica. In realtà il Boavista sfiora il gol soltanto al 52' con un palo esterno di Casaca, il resto è tutto in mischia. Mentre il Toro si mantiene ordinato, mantiene palla in avanti col sacrificio di Bresciani. Le intemperanze del pubblico (nel finale viene rotto persino il vetro della panchina di Mondonico) si spengono nella notte. E il Toro va avanti. |
w w w . a r c h i v i o t o r o . i t | ||
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