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Del Duca
19/01/1992
h.14.30
ASCOLI - TORINO 0-4 (0-2)
Ascoli
: Lorieri, Mancini, Marcato (al 46' Pergolizzi), Ercolino, Benetti, Piscedda, Zaini, Troglio, Giordano B., Pierleoni (al 55' Maniero), D'Ainzara. A disposizione: Bocchino, Menolascina, Cavaliere. All.: De Sisti.
Torino: Marchegiani, Bruno (all'86' Benedetti), Policano, Fusi, Annoni, Cravero, Scifo, Lentini, Bresciani, Casagrande, Venturin (al 76' Sordo). A disposizione: Di Fusco, Mussi, Manni. All.: Mondonico.
Arbitro: Scaramuzza di Mestre.
Reti: Aut.Marcato 8', Lentini 29', Policano 48', Bresciani 81' rig.
Spettatori: 7.540 di cui 4.554 abbonati per una quota partita di 79.401.764 lire e 2.986 paganti per un incasso di 56.630.000 lire.
Note: Ammoniti Ercolini, Marcato, Fusi, Zaini, espulso Zaini al 71' per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 gennaio 1992]
Per il Torino una domenica storica, visto che mai in precedenza aveva ricavato i due punti dalla trasferta di Ascoli. Il quattro a zero di ieri forse avrà su Mondonico l'effetto di un Alka Seltzer, che gli consentirà di digerire i due punti lasciati, in successione, al Genoa e all'Atalanta incontrati in questo avvio d'anno. A De Sisti, invece, ha procurato più male il poker realizzato dai granata che la bomba di carta fatta esplodere, venerdì scorso, contro la sua abitazione: in serata il presidente Rozzi ha infatti deciso l'esonero di Picchio. Una decisione che arriva comunque in un momento in cui sembra difficile che l'Ascoli possa ancora riprendersi: la squadra non ha più energie mentali, neppure per accennare una minima reazione. Ed è apparsa, davanti al Torino, una piccola imbarcazione sballottata qua e là dalle onde in un mare forza sei. Per Lentini, Policano e Bresciani, autori delle reti, per Scifo e Casagrande, Cravero e Fusi è stato come affondare pugni a ripetizione dentro un ventre molle. Dopo mezz'ora la partita era già decisa da un autogol di Marcato e da una rete di Lentini, e al pubblico è rimasto, come unico passatempo, quello di contestare a parole il presidente Rozzi. Il Torino, più forte tecnicamente ed atleticamente, ha saputo cavare dalle proprie risorse men- tali diverse alternative che hanno finito per far perdere la testa all'Ascoli. Lentini, ad esempio, lasciando a Venturin il compito di starsene largo sul lungo linea destro, è andato a cercare spesso fortuna in mezzo al campo, dando fastidio a Marcato in occasione dell'autorete (8') e segnando egli stesso un bel gol al 29' fors'anche agevolato da un intervento difettoso di Lorieri. Scifo è risultato un altro elemento chiave: pressato da Ercolino, le cui fatiche ieri pomeriggio devono essere state davvero terribili, e da altri avversari che raddoppiavano su di lui la marcatura, ha svariato ovunque, consentendo ai colleghi di penetrare con maggiore facilità nel bunker.. Di burro dei marchigiani. E ha colpito anche una traversa. Bravo è stato Casagrande, che non solo ha sostenuto i movimenti di Bresciani ed ha tentato (senza fortuna) la strada del gol, ma è risultato estremamente utile in appoggio a Cravero, Arnioni e Bruno. Grazie al tempismo e alla statura ha saputo togliere agli avversari molti palloni di testa. Bresciani ha voluto e ottenuto il gol per festeggiare la 100° partita in serie A: da tener presente che era al rientro dopo un mese di assenza dall'attività agonistica. Su alti livelli la prestazione di Cravero, sollecito a chiudere i varchi e altrettanto intuitivo nel cercare spazio in attacco, sicuro di poter fruire, alle spalle, della protezione del preziosissimo Fusi. Armoni si è confermato il solito francobollo sul vitale ma inconsistente D'Ainzara, mentre Bruno non ha lasciato palloni importanti a Giordano. Marchegiani si è tuffato una sola volta, e lo ha fatto bene, su tiro di Troglio, l'unico giocatore vero fra i marchigiani insieme con Mancini e lo stopper Benetti. L'Ascoli è sembrato, oltre che una pattuglia (salvo un paio di eccezioni) di uomini privi di orgoglio, più uno sciame di moscerini fastidiosi ma innocui che una vera squadra di calcio. E la musica non è cambiata neppure quando De Sisti ha mandato in campo Pergolizzi prima e Maniero successivamente. E' rimasto un complesso senza idee, scialbo, quasi ai limiti dell'abulia, e soprattutto privo di consistenza atletica e di capacità di finalizzare le poche iniziative. In siffatte condizioni, il Torino ha fatto il bello e cattivo tempo, in ogni istante, mai impensierito, mai messo nel pur minimo disagio, e i gol di Policano (47') e il rigore di Bresciani (80') che hanno arrotondato il bottino sono scaturiti secondo una scontata reazione fisiologica. La goleada era nell'aria e goleada è stata. E l'espulsione di Zaini (doppia ammonizione) non ha avuto peso sul risultato.