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Østerbro
04/03/1992
h.18.00
BK 1903 - TORINO 0-2 (0-1)
BK 1903
: Risum, Wegner, Nielsen, Piechnick, Birkedal, Larsen, Hojer (al 62' Bjerre), Uldbjerg, Manniche, Ma.Johanssen, Mi.Johanssen (al 71' Lynig). A disposizione: Kjaer, Tur, Kaus. All.: Johansen.
Torino: Marchegiani, Bruno, Mussi, Fusi, Annoni, Cravero, Scifo (all'85' Venturin), Lentini, Casagrande, Martin Vazquez (all'85' Sordo), Policano. A disposizione: Di Fusco, Benedetti, Bresciani.All.: Mondonico.
Arbitro: Spassov (Bulgaria).
Reti: Casagrande 37', Policano 81'.
Spettatori: 14.800 paganti per un incasso pari a 266.400.000 lire.
Note: Ammoniti Martin Vazquez, Bruno, Policano, Fusi, Bjerre, Annoni e Nielsen.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 marzo 1992]
Dopo 27 anni, Toro di nuovo in una semifinale di coppa europea. Allora, in Coppa Coppe, i granata vennero poi eliminati nella "bella" dal Monaco 1860. Non è pensabile, infatti, che i coraggiosi e generosi giocatori del B.1903 di Copenaghen possano trovare concretezza proprio al Delle Alpi. Sul loro terreno hanno messo sotto a tratti i granata sul piano della corsa e della volontà conquistando soltanto una vana pressione, una traversa colpita da Bjerre a tempo scaduto (poco dopo che Scifo aveva fatto rimbalzare sul montante all'85' il rigore del possibile 3-0) e obbligando Marchegiani a due parate eccezionali. E' stato un match da spiegare in termini pugilistici. Del Toro i colpi del ko con il cannoniere di Coppa Casagrande al 36' pronto a toccare in scivolata in fondo al sacco la palla sfuggita al portiere Risun e centrata da Policano lanciato da una splendida apertura di Fusi. E con Policano all'81', una vera bomba su punizione a due in area toccatagli da Martin Vazquez e concessa dall'arbitro bulgaro Spassov per l'ostruzionismo (palla trattenuta) del portiere danese, errore tecnico per il quale era stato punito analogamente Marchegiani nel primo tempo. Il ko poteva essere più pesante per il B.1903 con la realizzazione del rigore concesso per un fallo su Lentini, messo giù al termine di una delle poche azioni personali insistite, tutto quanto il giocatore ha offerto in una gara nella quale hanno retto da leoni soprattutto Marchegiani, Cravero, Annoni, Fusi e Casagrande, mentre Bruno si è ripreso dopo un avvio faticoso su Manniche. Le due mezze ali d'attacco, destinate da Mondonico a fiancheggiare Casagrande, Scifo e Martin Vazquez, hanno pasticciato non poco, in qualche fase sono state costrette ad arretrare, in più occasioni si è visto addirittura Lentini punta e Casagrande difensore. Insomma, un Toro che ha tanta voglia di attaccare, ma finisce per colpire in contropiede. Discorso a parte per Policano. L'assist per Casagrande e il 2-0 sono suoi, grande quindi è il suo merito nella vittoria che conta. Ma Rambo ha rischiato grosso, troppo, per non essere richiamato alla realtà. Due minuti dopo l'ammonizione del 19', con una spaccata sull'uomo, ha avuto la fortuna che Birkedal ha evitato il peggio, altrimenti sarebbero arrivati il cartellino rosso e una lunga squalifica. Policano non giocherà il ritorno, così pure Fusi. Erano già ammoniti. E con loro ieri, al 14' e al 25', cartellini gialli anche per Martin Vazquez e Bruno, quindi per Annoni al 74'. Attenzione, Spassov ha arbitrato bene. Non è colpa sua se i calciatori italiani non sono educati dai nostri arbitri alle regole internazionali. Da noi si tollerano il mancato rispetto delle distanze in barriera (punito Bruno), le trattenute (Martin Vazquez), i falli da tergo (Policano, Fusi e Annoni). O, almeno, si colpiscono soltanto quelli più clamorosi. Abbiamo francamente temuto il peggio, ricordando una partita di Dusseldorf in Coppa, con il Torino falcidiato dai cartellini dell'arbitro belga Delcourt. La prima mezz'ora dei granata è stata negativa per incapacità fisica di reggere il ritmo degli avversari che avevano solo quell'arma, più il movimento e la forza fisica, il tutto appoggiato da schemi elementari: triangoli con palla indietro e uomo che scatta. Cose semplici. A destra i due Johansson a recitare spesso lo stesso copione. Incroci, uno che va via largo e l'altro che stringe proponendo il passaggio. Cose già scritte sui vecchi libri di tecnica calcistica. A lungo è bastato questo gran cuore a inguaiare i granata fra i quali, per fortuna, nel pacchetto difensivo ci sono stati dei veri gladiatori che non hanno perso la testa. Forse ci voleva una difesa a zona per placare uomini che si scambiavano di posizione a tutto campo e si muovevano sul fronte offensivo a ogni lancio dalle retrovie. La formazione danese è di classe limitata, non avrà scampo nel ritorno che si giocherà giovedì 19 marzo, posticipato per esigenze televisive. Nel secondo tempo i danesi hanno ancora avuto lunghi momenti di patetico furore offensivo, il Toro ha risposto con realismo e cinismo, con le giocate di chi aveva soprattutto nella qualità l'arma migliore.