WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Marassi
29/11/1992
h.14.30
GENOA 1893 - TORINO 2-1 (1-1)
Genoa 1893
: Spagnulo, Van't Schip (all'86' Ferroni), Panucci II, Signorini, Fortunato A., Branco (al 69' Signorelli), Bortolazzi, Ruotolo, Skuhravy, Fiorin, Padovano. A disposizione: Tacconi, Collovati, Arco. All.: Maifredi.
Torino: Marchegiani, Bruno, Sergio (all'80' Poggi), Fortunato D., Mussi, Fusi, Sordo, Scifo, Casagrande, Aguilera, Venturin. A disposizione: Di Fusco, Cois, Sottil. All.: Mondonico.
Arbitro: Ceccarini di Livorno.
Reti: Signorini 29' (G), Fortunato D. 30' (T), Padovano 75' (G).
Spettatori: 29.847 di cui 19.767 abbonati per una quota partita di 399.676.000 lire e 10.080 paganti per un incasso di 296.510.000 lire.
Note: Ammoniti Signorini, Fortunato D., Fortunato A. e Branco.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 30 novembre 1992]
Dopo 10 anni, il Genoa ha battuto il Torino in casa. E l'impresa l'ha firmata un torinese, Michele Padovano. Nel derby, la squadra di Mondonico aveva interrotto la serie di 19 risultati utili consecutivi e ieri ha perso l'imbattibilità esterna che durava da 8 mesi. Due passi falsi che hanno retrocesso il Toro dal secondo al quarto posto in classifica. Il gol di Padovano, dopo il botta-risposta tra Signorini e Daniele Fortunato, ha liberato il Genoa dall'incubo di un altro passo falso dopo tre sconfitte. E l'ha realizzato nella stessa posizione in cui Pato Aguilera, paralizzato dall'emozione di fronte alla Curva Nord, quella curva che l'aveva eletto suo beniamino e che stava trattenendo il fiato, non aveva avuto il coraggio di battere a rete, al 24' e sullo 0-0, preferendo tentare un difficile assist per Casagrande, anticipato da Signorini. Com'era successo a Roberto Baggio la prima volta da nemico a Firenze, Aguilera è parso irriconoscibile. Solo due o tre giocate utili, per il resto una prestazione anonima e insufficiente. Nel finale, quando il risultato stava condannando il Torino, l'uruguayano ha avuto una rabbiosa impennata ma il suo scatto si è spento contro Silenzi, avventatosi insieme con lui sul pallone, e su Spagnulo, travolto dai due attaccanti. Ma se Aguilera, che rientrava dopo la squalifica ed era psicologicamente in difficoltà ad affrontare il suo vecchio Zena, non è stato all'altezza, anche Casagrande ha deluso e Scifo ha alternato pause a qualche spunto brillante, come all'88' quando Spagnulo gli ha negato il 2-2. Se i tre stranieri non girano al massimo, il Torino perde l'identità di squadra da quartieri alti e ha dei problemi a fare il risultato. Ieri mancava Annoni ma Mussi, pur avendo concesso libertà a Padovano sul matchball, è stato il migliore in campo e Bruno s'è battuto bene su Skuhravy, riscattando il brutto derby. Gli altri hanno lottato, da capitan Fusi a Daniele Fortunato, autore del temporaneo pareggio, da Sordo a Venturin. Anche Sergio ha spinto molto, scodellando cross apprezzabili. Il Torino deve recriminare sulle occasioni fallite da Aguilera, Sordo, Scifo e da Aguilera-Silenzi. Forse troppo tardi Mondonico ha deciso di inserire Silenzi e Poggi, al posto di Casagrande e Sergio. Il Torino, che mai aveva rinunciato a vincere, necessitava di forze fresche per cercare il raddoppio o per difendere l'1-1 visto che, sbilanciandosi, aveva rischiato un paio di volte di soccombere in contropiede. E Padovano, dopo aver graziato Marchegiani, sulla seconda occasione non ha perdonato. La differenza l'ha fatta Padovano, ignorato da Toro e Juve quando giocava nei ragazzi del Barcanova e poi nell'Asti in C2, passato al Cosenza, al Pisa e al Napoli prima di approdare a Genova. Ma i rossoblu, trascinati dal pubblico, hanno sfoderato grinta, cuore e determinazione, contagiando anche il ''freddo'' olandese Van't Schip che, inventato terzino di fascia da Maifredi, sta finalmente offrendo un rendimento soddisfacente. I recuperi di Padovano, Skuhravy e Branco, ma soprattutto di Signorini hanno restituito al Genoa 4 pedine indispensabili. Con un sistema misto uomo-zona, a parte qualche sbandamento, la difesa ha retto malgrado le assenze di Caricola e Torrente, perché i centrocampisti Ruotolo e Fiorin si sono sacrificati a sostegno. E Spagnulo, pur con una mezza responsabilità sul gol di Daniele Fortunato, non ha fatto rimpiangere l'ultimo Tacconi. E alla fine, con i pugni al cielo di Marassi, ormai avvolto nelle ombre della sera, Gigi Maifredi si è avviato di scatto verso la Curva Nord che lo applaudiva, unendo qualche coro di contestazione nei confronti del presidente Spinelli. Agitando la sciarpa rossoblu che aveva tenuto stretta al collo, l'omone di Lograto ha ringraziato i tifosi che mai avevano cessato di incitare il grifone, rispolverando prima della gara anche l'enorme bandiera-sipario con i nove scudetti e la scritta ''un cuore grande così''.