WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Zaccheria
25/04/1993
h.16.00
FOGGIA - TORINO 0-0
Foggia
: Mancini, Petrescu, Caini, Dio Biagio, Fornaciari, Bianchini, Bresciani, Seno, Mandelli, De Vincenzo (al 77' Nicoli), Roy (all'89' Medford). A disposizione: Bacchin, Grassadona, Sciacca. All.: Zeman.
Torino: Marchegiani, Cois, Mussi, Fortunato, Annoni, Fusi, Sordo, Venturin, Aguilera (al 79' Silenzi), Scifo, Poggi (all'89' Saralegui). A disposizione: Di Fusco, Sottil, Sergio. All.: Mondonico.
Arbitro: Bettin di Padova.
Reti: -
Spettatori: 14.299, tutti paganti, il Foggia non ha fatto campagna abbonamenti per la stagione 1992/93, per un incasso di 457.261.500 lire.
Note: Ammoniti Bianchini, Fortunato D., Di Biagio, Seno, Annoni, Cois e Sordo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 aprile 1993]
Un piccolo passo avanti per il Torino sul difficile campo di Foggia, ma Emiliano Mondonico ne voleva compiere due per rientrare in ''zona Uefa''. E, per riuscirci, aveva deciso di affiancare Poggi ad Aguilera. La mossa, coraggiosa, non gli ha dato ragione per colpa del piede destro di Poggi che ha tradito due volte il veneziano. Proprio su quel piede, dopo un'occasione non facile abortita sulla soglia dell'area foggiana, gli è capitata la palla-gol più nitida, quella che avrebbe potuto sbloccare il risultato e cambiare il volto di una partita equilibrata. Si era al 38': Poggi ha fatto cilecca e i granata da un possibile successo hanno rischiato la sconfitta, pur disputando una delle migliori gare esterne della stagione a Zemanlandia, un tempo terra di conquista per gli ospiti e ora campo-tabù. E' dal 10 gennaio, 1-3 con l'Inter, che non perde. Il Foggia, con il pareggio di ieri, ha allungato a otto giornate consecutive la sua imbattibilità che ha reso dieci punti portandolo in zona-salvezza. Tornando all'errore di Poggi, è uno di quegli ''incidenti'' che possono capitare a chiunque, specie ai mancini puri. E Poggi è l'uomo che aveva firmato l'ultima vittoria del Torino a Marassi con la Sampdoria e che Mondonico, in assenza di Casagrande, ieri ha promosso titolare, sacrificando Sergio. La disposizione, con Cois, Annoili e Mussi in marcatura, e un contropiede elastico ha creato problemi alla difesa in linea foggiana, grazie ad un super Scifo che, per un'ora, ha trascinato il Torino da vero leader, con un repertorio di giocate di classe. Raramente avevamo visto il belga rincorrere gli avversari, strappare loro il pallone e riproporre l'azione con continuità. Mondonico gli aveva lasciato la libertà di interpretare il ruolo di rifinitore a proprio piacimento e Vicenzino l'ha fatto con intelligenza. Ma se Scifo ha reagito da campione alle severe critiche che avevano accompagnato la sua prestazione casalinga con il Genoa, altri due granata sono stati i perni sui quali la squadra ha girato: Fusi e Fortunato. Il libero è stato pressoché perfetto e il mediano ha giostrato a tutto campo con grinta e con dinamismo. E' mancato il colpo del ko al Toro. E non è solo colpa di Poggi. Anche Sordo e Aguilera si sono smarriti negli ultimi metri. Sordo ha corso molto perdendo lucidità e Aguilera in mezzo ai corazzieri Fornaciari e Bianchini non ha trovato il. Tempo per piazzare il guizzo vincente. Quando Aguilera ha liberato Sordo davanti al portiere, Mancini ha stroncato l'incursione con un'uscita da kamikaze. Anche Marchegiani ha dovuto compiere due o tre interventi importanti ma le palle-gol più pericolose le ha costruite il Toro. Per questo quello di ieri è un punto perso più che guadagnato. Ed è un peccato perché, in campionato, l'Europa si allontana e solo conquistando la Coppa Italia il Torino avrà il diritto di partecipare alla Coppa delle Coppe, impresa possibile se la squadra di Mondonico continuerà a mantenere la stessa concentrazione di Foggia. Il Foggia ''a zona'' è antagonista ideale per il Torino. E Mondonico aveva studiato nei minimi dettagli la tattica per sorprendere Zeman. Al pressing ha replicato con la corsa, gli uno-due, e le aperture sulle fasce laterali dove Poggi e Sordo agivano stando molto larghi anche per frenare le incursioni di Caini e Petrescu. Ma è stato importante anche neutralizzare le iniziative di Seno, Di Biagio e De Vicenzo con una squadra corta che ha fatto filtro grazie alla partecipazione corale, ai ripiegamenti di attaccanti e centrocampisti. I continui rovesciamenti di fronte e le folate dei granata hanno fatto soffrire i pugliesi. E, quando il Foggia ha tentato di sfruttare gli scambi in velocità per smarcare Roy, Bresciani e Mandelli, ha trovato in Annoni, Fusi e Marchegiani una diga insuperabile. E il pubblico, anche in assenza dei gol, s'è divertito.