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Zaccheria |
19/12/1993 |
h.14.30 |
FOGGIA - TORINO 1-0 (1-0) Foggia: Mancini, Gasparini, Caini, Di Biagio, Chamot, Bianchini, Cappellini, Seno, Mandelli, Stroppa (al 73' De Vincenzo), Roy. A disposizione: Bacchin, Di Bari, Sciacca, Bucaro. All.: Zeman. Torino: Galli, Sergio, Falcone (al 73' Poggi), Annoni, Cois (al 48' Osio), Gregucci, Sordo, Fortunato, Silenzi, Carbone, Francescoli. A disposizione: Pastine, Delli Carri, Sesia. All.: Mondonico. Arbitro: Baldas di Trieste. Marcatori: Mandelli 12'. Reti: 17.862 di cui 13.861 abbonati per una quota partita di 398.450.625 lire e 4.001 paganti per un incasso di 127.950.000 lire. Note: Ammoniti Silenzi, Sordo, Seno, Sergio, Bianchini, Roy, Annoni, Fortunato e Gregucci. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20 dicembre 1993] La squadra non è riuscita ad alleviare l'amaro Natale del Toro. Mondonico ha tentato la formula d'attacco, accentuandola addirittura nel finale con l'ingresso di Poggi, per mettere paura agli uomini di Zeman, ma le assenze (Venturin soprattutto, per tacere degli altri) e la pur coraggiosa ma opaca prova di Fortunato che stamane entra in clinica (menisco), hanno indebolito troppo un centrocampo nel quale la latitanza continua di Francescoli ha tolto ulteriormente l'apporto che poteva essere importante anche in qualche fase di recupero. Era una giornata nella quale c'era più da lottare che da tentare la giocata d'effetto. In vantaggio presto con Mandelli, un gol di rapina al 12' su punizione dalla sinistra di Stroppa, il Foggia ha disputato una gara sulla linea della massima concentrazione puntando molto su una difesa infoltita dai ritorni di Seno, e persino, talvolta, di qualche attaccante. Un Foggia, e lo dice il risultato di 1-0 del tutto fuori norma per le abitudini degli uomini di Zeman, che ha fatto ben poca "zona" su Silenzi e Carbone: il primo schiacciato tra Chamot e Bianchini, il secondo continuamente martellato da Gasparini. Si può dire che un difensore è sempre agevolato dal relativo movimento dell'avversario diretto. Ma il Toro di ieri, con Falcone terzino e Cois centrocampista (questi sceso in campo già acciaccato e poi costretto ad uscire), non ha saputo offrire una spinta - neppure sulle fasce - che invogliasse in qualche modo le punte a muoversi di più sul fronte offensivo. E ancora, la retroguardia foggiana è stata aiutata dalla maggior protezione offerta dal centrocampo, agevolato (già detto) dalla scarsa prestazione del reparto avversario, con l'uruguayano principale colpevole. Così, molto del peso della partita è finito sulle spalle della retroguardia granata, nella quale soltanto Annoni e Sordo (questi vice-Fusi, squalificato) hanno offerto grandi risposte. In svantaggio presto, quando negli occhi dei tifosi granata picchiava il sole violento di una tersissima giornata, il Toro pur cercando di premere e di fare pressing (ma se non lo operano tutti, il tentativo è sempre perdente) non à mai riuscito ad andare al tiro, se non si vuole definire così un maldestro tentativo al volo di Osio nel finale. Si è confezionata così la prima vittoria in casa del Foggia a datare dal 16 maggio scorso contro la Sampdoria, autore del gol Kolyvanov ieri neppure in panchina. Era destino che il Toro squadra non riuscisse a distrarre almeno per una giornata la gente dai gravi problemi che fanno traballare la società. Era destino che proprio contro i granata il Foggia di tutti gli eccessi (nel bene e nel male) si esprimesse fuori da ogni sua regola, con il massimo dell'attenzione in ogni duello e in ogni schema. A Mondonico adesso non resta che sperare in un pronto recupero dei giocatori la cui assenza pesa moltissimo. Al momento, certo è solo il ritorno di Fusi, scontata la squalifica. Allo Zaccheria il calo generale ha coinvolto tutti, con le eccezioni positive già ricordate. Il tecnico, oltre a sperare nei recuperi, dovrà anche porre attenzione alla condizione fisica: il Foggia è parso nell'occasione una squadra di marziani, ma è stata evidente la complicità (involontaria, certamente) di molti dei dirimpettai in maglia granata. Che almeno la squadra non intacchi adesso l'immagine di un Toro che sa lottare a testa alta. A Foggia non c'è stata sicuramente la risposta sportiva che Mondonico si attendeva, in una partita impostata dagli avversari sul piano del puro combattimento. L'arbitro Baldas ha risposto al clima con nove cartellini gialli, 6-3 il bilancio sfavorevole ai granata. Le proteste e i falli isolati colpiscono di più un direttore di gara, per quanto esperto, che una sistematica condotta su alti toni di lotta. E' quanto ha fatto il Foggia, che ha avuto nel capitano Seno l'uomo più rappresentativo e più efficace. Seno era a centrocampo, dove si decidono le partite. |
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