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Olimpico di Roma |
01/05/1994 |
h.16.00 |
ROMA - TORINO 2-0 (1-0) Roma: Cervone, Piacentini, Festa, Mihajlovic, Lanna, Carboni, Häßler (al 53' Garzya), Cappioli, Balbo, Giannini (all'88' Bonacina), Rizzitelli. A disposizione: Pazzagli, Comi, Totti. All: Mazzone. Torino: Galli, Annoni (al 57' Carbone), Jarni, Sinigaglia, Sottil, Fortunato, Sordo, Sesia, Silenzi, Francescoli (al 52' Poggi), Venturin. A disposizione: Pastine, Delli Carri, Sergio. All.: Mondonico. Arbitro: Luci di Firenze. Reti: Balbo 32' Cappioli 65'. Spettatori: 68.103 di cui 34.333 abbonati e 33.770 paganti. Note: Ammoniti Fortunato, Sordo, Sesia, Piacentini e Venturin. Cronaca [Tratto da La Stampa del 3 maggio 1994] E così il Toro è rimasto fuori dall'Europa. Dopo una stagione vissuta sempre dentro la zona Uefa, o, nei momenti più grigi, alla sua periferia, i granata si ritrovano con nulla in mano e, quel che per loro più dovrebbe contare, con ottanta milioni in meno nel portafogli (il premio per la conquista del diritto di rigiocare le Coppe). Mondonico, per commentare l'esclusione dal giro miliardario delle partite internazionali, si richiama alla formula, per sua natura sempre ambigua, del bicchiere mezzo pieno o, a seconda dei punti di vista, mezzo vuoto. Secondo l'allenatore dei miracoli, almeno per tre stagioni, ''il nostro bicchiere è mezzo pieno; anzi è pieno del tutto''. Certo, stando ai pronostici dell'estate, Mondonico ha ragioni da vendere: ottavo posto finale, mai nessun patema di classifica, sempre alla larga dall'area della retrocessione, il Toro aveva fatto quanto in suo potere. Però, se guardiamo a quanto realizzato da Fusi e compagni sino a due turni dalla fine, beh, il bicchiere non è vuoto a metà ma completamente, la zona Uefa è stata buttata via in modo scellerato. Insomma: la squadra aveva sempre preceduto la Roma, con il Napoli, nei momenti più bui, era stata sullo stesso piano, in genere davanti. Poi.. Poi l'harakiri con il Foggia. E addio Europa. L'Olimpico non poteva che ribadirlo: come pretendere che la squadra granata, rabberciata, stanca, demoralizzata e fors'anche colpevolmente distratta dalle voci di mercato resistesse ai giallorossi euforizzati dalla grande rimonta in classifica e dalla spinta assordante di 70 mila tifosi? Per la verità, naturalmente con il senno del poi, il Toro aveva forse smesso di ''resistere'' ben prima del Foggia, addirittura da metà marzo, dopo l'eliminazione dalla Coppe Coppe per mano dell'Arsenal. Da allora, il successo sul Cagliari, la balorda sconfitta di Reggio Emilia, la faticatissima vittoria (grazie ad un rigore parato da Galli in extremis) sul Lecce. Poi i pareggi tranquilli, perché stavano bene anche ai rivali, Milan e Cremonese. Ecco, forse questi due punti colti senza sofferenze, oltre ad alimentare le illusioni, hanno mascherato la vera condizione dei granata: di una squadra in cui da tempo il cannoniere Silenzi, dopo mesi strepitosi, è sprofondato nella mediocrità, l'uomo-fantasia Carbone è scomparso di circolazione, lo stantuffo Venturin, l'argine Fusi e il mastino Annoni hanno manifestato incertezze, cedimenti. Stranamente, però, il crollo è avvenuto proprio quando le difficoltà societarie erano state superate grazie a Calieri e gli stipendi, mai visti da Natale, pagati. Sarà solo un caso? Così come sarà un caso che il suicidio collettivo torinista con il Foggia si sia verificato 48 ore dopo che Calieri aveva cominciato a informare Fusi e compagnia bella che per la maggior parte di loro non c'è futuro nel Torino? Intempestivo, il neopresidente. Però, ci teneva all'Uefa? Mah, a giudicare dalle apparenze, di sicuro non spasmodicamente. Dall'oggi al domani, tante voci, nessuna certezza. A Mondonico, cui va tributato un grazie grande come il cielo per quanto fatto in quattro anni, potrebbero succedere Marchioro o Silipo. L'allenatore della Reggiana, dopo il miracolo della salvezza raggiunta potrebbe dire addio alla società emiliana, dicono non sia in sintonia con Dal Gin, l'amministratore delegato. In panchina potrebbe sedere Giorgi, dimessosi dal Cagliari. Però, sembra piaccia di più Fausto Silipo, quarantacinquenne tecnico del Cosenza. E, domenica, Calieri, che in caso di qualificazione Uefa era intenzionato a ingaggiare un mister straniero, ha assistito a Monza-Cosenza. Sul fronte giocatori, ridda di ipotesi, la notizia di giornata riguarda Venturin: è quasi definito il suo passaggio alla Lazio. Domenica Zaccarelli è stato mandato da Calleri a vedere Padova-Ascoli: per visionare chi? Forse, il libero patavino Franceschetti, 27 anni. Sabato, Zac aveva assistito a Inter-Fiorentina (3-0), girone finale Primavera. Calleri vuol cambiare volto al Toro, ha già capito che non sarà facile: in giro soldi non ce ne sono, vendere alcuni calciatori sarà un'impresa. Domani, alle 18, nel 45° anniversario della sciagura del grande Torino, i granata saliranno a Superga per la messa. |
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