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San Paolo
04/12/1994
h.14.30
NAPOLI - TORINO 1-1 (0-1)
Napoli
: Taglialatela, Cannavaro, Tarantino, Bordin (al 70' Policano), Pari, Cruz, Buso, Boghossian (al 20' Rincon), Agostini, Carbone, Pecchia. A disposizione: Infanti, Matrecano, Grossi. All.: Boskov.
Torino: Pastine, Angloma, Pessotto, Falcone (all'88' Sinigaglia), Pellegrini, Maltagliati, Rizzitelli (al 73' Lorenzini), Scienza, Silenzi, Abedì Pelé, Cristallini. A disposizione: Simoni, Osio, Marcao. All.: Sonetti.
Arbitro: Beschin di Legnago.
Reti: Angloma 43' (T), Carbone 51' (N).
Spettatori: 29.547 di cui 20.857 abbonati per una quota partita di 397.311.000 lire e 9.690 paganti per un incasso di 226.625.000 lire.
Note: Ammoniti Falcone, Cristallini e Cannavaro.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 dicembre 1994]
Poco ci manca che Angioma mandi per traverso la domenica ai napoletani e faccia sognare i tifosi granata, i quali non vedono al Delle Alpi i beneamati da 40 giorni. E' infatti il francese di colore a portare il Torino in vantaggio (44' pt). Un colpo che ha il sapore della ineluttabilità, dopo che la squadra di Sonetti guarisce da un quarto d'ora di stralunamenti e disattenzioni che potrebbe pagare con pedaggio pesantissimo. Sull'altra sponda vive e palpita però un certo Carbone, ex beniamino del popolo torinista, talento istinitivo che ha innegabili doti di creatività, tali e tante da procurare sempre straordinarie sensazioni. E proprio lui, il genietto con tanto di lampada da strofinare, che riceve dal destino un segnale, un compito, un ordine, fate voi, per rimettere le cose a posto, sul piano della parità vogliamo dire, confezionando un risultato tutto sommato giusto e che lascia spazio soltanto a sterili recriminazioni. Il piccolo Benny (7' st) non resta vittima dell'isteria dopo il successo personale ottenuto nel suo nuovo palcoscenico. Nei suoi gesti contenuti (forse piange perfino) c'è una radiosa miscela di amore e odio verso la squadra che l'anno scorso servì alla grande e che oggi definisce "non più mia". Detto questo, il Toro si merita un bravo. Un pareggio al San Paolo va sempre benedetto. Anche se ottenuto contro una squadra che trasuda problemi, incertezze, disorientamenti e incongruenze (Pari fuori ruolo, Rincon terrorizzato, Cruz non bene ambientato, Agostini latitante). Ma torniamo al Toro. Evidentemente, gli ozi fanno bene alla squadra di Sonetti, che vede confermata la teoria secondo cui i suoi giovani rampolli sanno reagire con maturità a questo anomalo campionato, fatto di singhiozzi, una specie di altalena che avrebbe potuto procurare dei pericolosi cali di tensione. Così non è. E il Toro si porta addirittura in vantaggio con Angloma, dopo aver patito 15 minuti di disorientamento collettivo, tempo necessario al Napoli per dare il meglio prima di passare alle stecche clamorose, di colpire cioè una traversa (Agostini) e un palo (Buso) facendo tremare i polsi a Pastine, che in questo periodo è impeccabile, a Pellegrini che sta scaldando i muscoli, a Falcone e Maltagliati che studiano il sistema meno doloroso per prendere le misure a Carbone e ad Agostini. E' un avvio vibrante quello del Napoli, troppo tranquilli (usiamo un eufemismo) paiono i granata. In mezzo al campo si distinguono più Pecchia (onnipresente) e Boghossian che Scienza e Cristallini. Spunta fuori solo Pelè, con un sinistro fiacco e troppo angolato. Forse è la sveglia, o forse gli urli di Sonetti scuotono il Toro. Ed è possibile che l'uscita di Boghossian (distorsione al ginocchio) contribuisca al calo di Pecchia, che è l'altro pilastro. Vivacchiano nella mediocrità Bordin, Tarantino, Pari disadattato a tenere un Rizzitelli più ispirato del solito, mentre Buso è generoso e basta. Crescono via via Falcone (anche in fase offensiva), Maltagliati (povero Agostini!), Pessotto che obbliga Buso alle corde, Pellegrini rinfrancato, Cristallini molto attento e tranquillo, e Scienza che con Rincon va a un banchetto di nozze. No, non abbiamo dimenticato il contributo dell'incredibile Pelè e di Angloma, che fa il terzino, il centrocampista, l'ala e il goleador: stupendo. E dall'uscita di Boghossian (17') il tiro al bersaglio si tinge di granata e Tagliatatela fa gli straordinari. E il Torino si permette di pareggiare i conti in quanto a traverse (29' st Rizzitelli) e pali (41' Silenzi), senza contare gli indugi di Ruggiero, sostituito da Lorenzini (28' st) proprio sotto porta. Dopodiché, c'è il piazzato di Carbone, un piccolo gioiello a cui il Napoli non aggiunge altro se non un'ultima, lancinante sciabolata del "piccoletto" a tempo scaduto che fila diritta fuori. Poco prima, però, il Toro recrimina su un intervento di Cruz su Pessotto. Può starci il rigore, come può starci su una spinta di Maltagliati a Pecchia. Ma Beschin non è d'accordo.