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Dall'Ara
23/04/1995
h.20.30
MILAN - TORINO 5-1 (2-1)
Milan
: Rossi, Costacurta, Maldini, Albertini, Galli, Baresi, Eranio (al 62' Sordo), Donadoni, Lentini, Savicevic (al 74' Stroppa), Simone. A disposizione: Ielpo, Nava, Melli. All.: Capello.
Torino: Pastine, Longo (al 63' Osio), Pessotto, Falcone, Maltagliati, Sogliano, Rizzitelli, Scienza, Silenzi, Bernardini, Cristallini (al 74' Briano). A disposizione: Simoni, Torrisi, Sinigaglia. All.: Sonetti.
Arbitro: Quartuccio di Torre Annunziata.
Reti: Savicevic 19' (M), Simone 21' (M), Rizzitelli 31' (T), Lentini 61' (M), Donadoni 70', 86' (M).
Spettatori: 9.000 circa, dei quali 764 paganti più 48.234 abbonati, solamente 8.000 circa dei quali presenti a Bologna. Totale virtuale spettatori: 48.998.
Note: La partita si è disputata sul campo neutro di Bologna a causa della squalifica di San Siro. Ammoniti Simone, Longo, Baresi, Sogliano.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 aprile 1995]
Due gol in un minuto: e il resto, mancia. Sbriciolato il Paris Sg, il Milan di Dejan Savicevic si abbatte sul Toro con la devastante potenza di Tyson, demolendolo. La prima mezz'ora è una lezione di calcio. Il seguito, un intreccio dall'epilogo scontato e dal risultato strabiliante: 5-1. Più che Capello, la par condicio in materia di assenze (Boban, Desailly, Panucci di qua, Angloma, Pelè, Pellegrini, Lorenzini di là) penalizza Sonetti, costretto a imbarcare un pugno di bebè, due dei quali, Longo e Briano, all'esordio assoluto. I granatieri hanno il merito di resistere, e reagire, sino a che le forze li sorreggono e gli avversari lo tollerano. La partita è gradevole e spumeggiante: lo stadio, quasi vuoto, 764 paganti e un settimo, scarso, dei 48 mila abbonati milanisti. Un libero improvvisato come Maltagliati non è proprio l'ideale per fronteggiare l'ispirato Savicevic, braccato da Sogliano, e il vispo Simone, pedinato da Falcone e a segno già al 6', ma con l'ausilio di una mano, peccatuccio che gli costa l'ammonizione. I campioni giostrano in scioltezza. Una saetta di Pessotto, alzata da Rossi, e poi tutto Milan. Baresi-Simone, parato. Gran blitz di Costacurta, rintuzzato in extremis. Quindi, dal 20' al 21', il timbro della classe. Nel primo caso, Lentini semina Longo e appoggia a Savicevic, in agguato sotto porta: tocco irridente di sinistro, applausi. Nel secondo, è Donadoni a smarcare Simone che, giusto dalla lunetta, folgora Pastine dopo aver disorientato il suo angelo custode con un pregevole movimento del corpo. Sono momenti terribili, per il Toro. Donadoni sfiora il tris, la difesa barcolla, il centrocampo patisce il pressing e le geometrie di Maldini e Lentini larghi a sinistra, cui Longo oppone un fragile argine, di Donadoni e Albertini, attesi da Bernardini e Scienza, di Costacurta ed Eranio imperversanti sul centro-destra, nel settore di Cristallini e Pessotto. I Sonetti Boys non possono che aspettare che la buriana si plachi, cosa che si verifica per non più di un quarto d'ora. Si aggrappano al cuore e all'orgoglio. E al 32', colpiscono. Così: parabola di Longo, girata volante di Rizzitelli e goffa spanciata di Rossi. Non solo. Passano otto minuti, e con il Milan dedito alla gestione del gruzzolo, ecco il bis di Rizzi: di testa, questa volta. Pinna, il guardalinee, pesca un fuorigioco di Silenzi - attivo, visto che il bomber "cerca" la palla - e Quartuccio annulla. Piove, in tutti i sensi. Maldini è il solito mostro, non sbaglia mai gomme. Baresi e Galli presidiano i varchi con consumata perizia. Il secondo tempo ribadisce gli exit-poli del primo. Il Toro ci prova. Silenzi e Rizzitelli stangano a fil di palo. Sogliano rischia l'espulsione, da ultimo uomo, sul Genio. E' l'azione dalla quale, al 17', scaturisce la terza rete. Punizione, dunque. Simone a Savicevic, la cui legnata viene toccata sulla traversa da Pastine. Il rimbalzo premia Maldini, lesto a imbeccare Lentini, che insacca di carambola. Fine della trasmissione. Sordo avvicenda Eranio, Osio rimpiazza Longo. Troppo tardi. Il Milan è il gatto, ora sazio ora famelico, il Toro un topolino cocciuto ma alla costante mercé del suo aguzzino. L'ardore non basta, a questi livelli, e contro questi satanassi. Ai Berlusconiani riesce tutto, anche il tiro da lontano, prova ne sia il poker che Donadoni cala al 24', con una "sassata" alla quale l'erba fradicia im prime una traiettoria così birichina da tradire i riflessi, e le pinze, di Pastine. Tyson nello sferrare i colpi, Nureyev nel danzare sulle punte, e per le punte: il Milan di notte incanta, dopo lo spettacolo sciorinato contro il Paris Saint-Germain, eccone un'altra testimonianza. Tutti in piedi al 29': esce sua maestà (Savicevic, tre reti in cinque giorni), entra Stroppa. Tocca a Briano, un altro deb: fuori Cristallini. Rabberciato com'è, il Toro molla. La zona Uefa si al lontana, ma con il Milan ha "chiuso", almeno per questa stagione. Sinceramente: meglio così. Anche perchè, al 40', Baresi sguinzaglia Donadoni e "Dunadun" non può esimersi dal siglare una estemporanea doppietta.