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Comunale di Fiorenzuola d'Arda
30/08/1995
h.17.00
FIORENZUOLA - TORINO 2-1 (1-1)
Fiorenzuola
: Rubini, Oddo, Galletti, Crippa, Da Rold, Scazzola (al 69' Milanetto), Vecchi, Bottazzi, Trapella, De Min (al 69' Nitti), Clementi.
All.: D'Astoli.
Torino: Doardo, Angloma (al 46' Fiorin), Falcone (al 46' Sogliano), Dal Canto, Moro, Milanese, Bernardini (al 55' Cozza), Abedì Pelé, Bacci, Rizzitelli, Dionigi. All.: Sonetti.
Arbitro: Racalbuto di Gallarate.
Reti: De Min 13' (F), Dionigi 38' (T), Clementi 88' (F).
Spettatori: 2.013 paganti, sconosciuto l'incasso.
Note: Il Torino è eliminato.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 31 agosto 1995]
Toro già fuori dalla Coppa, incredibile ma vero. E' stato matato da una squadra di C1. Il fattaccio, è difficile trovare definizione più calzante, diventa perciò più inverosimile ed inaccettabile. Ma questa è la realt è, indigesta finché si vuole, cruda e crudele. E diventa critica la posizione di Sonetti, sconfitto domenica a Firenze (con attenuanti) e mortificato ieri dai gol di De Min e Clementi, materia sufficiente per eliminare un organico capace di essere incisivo solo con Dionigi, la cui rete ha illuso i granata di approdare ai supplementari. Perché il Torino è stato sbattuto fuori, e in malo modo, dalla manifestazione? Semplice: il Fiorenzuola ha giocato meglio, ha corso di più, ha usato molto bene l'arma del podismo, della velocità e dell'anticipo e, soprattutto, ha centrato il bersaglio una volta più del Toro. E, sempre restando nell'ambito delle cifre, ha colpito anche una traversa con Trapella (39' pt) e un palo con Clementi (4' st). Le cifre talvolta, come è successo a Firenze domenica scorsa, possono essere sgradevoli ma avere attenuanti. Stavolta non c'è molto da salvare. Il cuore Toro ha mandato pochi e deboli palpiti. Soffi impercettibili. Una squadra che fa sterile accademia, che sembra in difficoltà fisiche e atletiche, un complesso deconcentrato e per nulla deciso a vendere cara la pelle. Ci chiediamo perché uomini messi in guardia da Sonetti sulle insidie che certe gare comportano non abbiano capito che eliminare il Fiorenzuola era innanzitutto un obbligo (due categorie di differenza), poi un motivo di orgoglio visto che c'era da cancellare subito la caduta di Firenze. E, infine, esistevano ragioni di Stato, economiche, poiché il prossimo impegno in Coppa avrebbe servito, in casa del Toro, un ospite blasonato. E tutti sanno quanto le casse granata abbiano necessità di soldi freschi. Il dubbio è se e fino a che punto questi concetti siano stati ficcati nella testa dei giocatori e fino a che punto i granata abbiano avuto voglia di recepirli. Ed ecco le delusioni: molte, troppe. Detto dell'atteggiamento generale, accademico ma fiacco, spento e spersonalizzato, c'è da annotare che gli esterni Angioma (uscito perché aveva mal di schiena) e l'irriconoscibile Milanese sembravano scolaretti di fronte a tipi svegli e vivaci come Da Rold (soprattutto) e Scazzola. D'accordo, siamo all'avvio di stagione, e Angioma è come un diesel che deve scaldarsi. Ieri, comunque, con il collega di fascia ha dato un sostegno scadente al modulo a 5, in fase di rottura e di costruzione. E si sa quanto sia fondamentale l'opera dei laterali nel calcio moderno. Non ci è piaciuto Bacci come centrocampista, meglio dietro quando ha rilevato Angloma. Il settore nevralgico è parso più razionale nel primo tempo e più grintoso nel secondo (con Cozza e Fiorin), ma nulla di più. Doardo ha sbagliato sul gol di Clementi (palla sotto la pancia), però non è giusto decapitare un ventenne. Il Torino si è trovato sempre in affanno, prima per recuperare il gol di De Min (colpo di testa), poi, al pareggio di Dionigi (bella giravolta), per evitare i supplementari. Infine per rimontare la rete di Clementi, fra i migliori con Vecchi, Galletti, Da Rold, Bottazzi e De Min. Le ragioni le abbiamo spiegate. Ed è inutile appellarsi alle occasioni di Rizzitelli all'inizio e di Pelé nel finale. Sono soltanto aggravanti.