WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
San Siro
01/10/1995
h.15.00
INTER - TORINO 4-0 (3-0)
Inter
: Pagliuca, Zanetti, Roberto Carlos (al 56' Centofanti), M.Paganin, Festa, Fresi, Fontolan, Ince, Ganz, Manicone (al 77' Bianchi), Delvecchio (all'82' Carbone). A disposizione: Landucci, Bergomi. All.: Suarez.
Torino: Doardo, Angloma, Milanese, Moro (al 46' Falcone), Maltagliati, Cravero, Cristallini, Bacci, Rizzitelli, Abedì Pelé (al 77' Bernardini), Hakan (al 46' Dionigi). A disposizione: Casciano, Sogliano. All.: Sonetti.
Arbitro: Beschin di Legnago.
Reti: Roberto Carlos 10', Ganz 35', 53', Delvecchio 45'.
Spettatori: 42.947 di cui 29.790 abbonati per una quota partita di 856.664.257 lire e 13.157 paganti per un incasso di 440.974.500 lire.
Note: Ammoniti Manicone, Milanese, Bacci e Ince. Espulso Rizzitelli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 ottobre 1995]
L'Inter ha vinto la sfida della paura. La squadra di Suarez ha giocato di più e meglio. Il Torino dovrà invece recitare una litania di mea culpa lunga come l'autostrada che Rizzitelli e compagni hanno percorso per tornare a casa. Aggrapparsi al pessimo arbitraggio del recidivo (nei conti granata) Beschin per spiegare la disfatta, non servirebbe a lavare le coscienze. Soprattutto quella, sporca, del capitano granata, espulso al culmine di una rissa da saloon al 40'. E neppure a ritrovare forza e condizione nei propri mezzi, ieri apparsi bassi. Perché di questo si tratta. La squadra di Sonetti non è mai stata in partita per deficienze fisico-atletiche davvero impressionanti. Che il direttore di gara abbia - secondo Calieri e il tecnico - ''remato contro'', fa parte degli inconvenienti superabili se si hanno polmoni e muscoli appena sufficienti. E' riuscito dunque, il Toro peggiore degli ultimi anni, a ridare improvvisa salute all'Inter, mai andata quattro volte a segno dal gennaio '93. In verità, riciclata da Suarez secondo schemi più logici (Manicone regista, Ince cursore, Fontolan uomo ovunque), fin dal via la squadra nerazzurra ha dato l'impressione di poter invertire la rotta e uscire dal baratro nel quale era precipitata. Il solito ''gollasso'' su punizione di Roberto Carlos dopo 10' ha iniettato insperate dosi di fiducia nella giovane pattuglia messa assieme da Moratti. E qui sono spuntati, come gramigna nell'orto, i mali del Toro. Gambe pesanti (Pelè, Cravero, Maltagliati), vuoti recitativi (Hakan, poi, Dionigi), nervi scoperti (Rizzitelli, Milanese, Bacci). C'è modo e modo di perdere. Quello scelto dal Toro è stato il più brutto. Sonetti ha riportato subito Bacci, che aveva cominciato a sinistra, sul centro destra. Ma i ghirigori tattici, come quello di alternare Moro e Maltagliati nel controllo di Ganz e Delvecchio, hanno avuto lo spessore di un pezzo di compensato. Di legno stagionato e consistente è apparsa invece, la determinazione gettata dall'Inter nella contesa, tappa decisiva per uscire dal tunnel o restarci con chissà quali conseguenze. La furia agonistica di Fontolan ha surriscaldato Rizzitelli, un ''giallo'' ai due capitani avrebbe contribuito a placare gli animi (27'). Fatto sta che, dopo il rigore non rigore accordato per l'intervento di Moro su Delvecchio, il Toro non ci ha visto più. E Rizzitelli si è inserito nell'azione peggiore usando bocca e mani e facendo quindi la figura più inqualificabile. Ridotto in dieci, sotto di due reti, come poteva il Toro evitare il crollo? Persino Delvecchio, fino a ieri giudicato fuori condizione, ha avuto il tempo di accomodarsi il pallone come meglio voleva e infilare Doardo. E Ganz si è procurato un secondo rigore realizzando così una doppietta dal dischetto. Sostenere dopo questa partita che Suarez è un mago e Sonetti un fesso è certamente esagerato. Ma qualcosa allo spagnolo va dato, magari solo il merito di aver trasmesso all'Inter la forza di osare, dimenticata al cospetto di Bianchi. E un tot va sottratto al tecnico granata. Sicuramente la scelta di far giocare Pelè è stata sbagliata, il ghanese non sta in piedi. L'ostracismo nei confronti di Falcone non ha più ragion d'essere: il ragazzo ha disputato un onesto secondo tempo in una situazione difficile. Infine, perso per perso, perché rinunciare ad Hakan quando era possibile ''provarlo'' al fianco di Dionigi? Rizzitelli rischia una pesante squalifica. E il Toro si ritrova a star peggio dell'Inter prima di questa atroce disfida. Urgono provvedimenti. La corrente si fa sempre più vorticosa, per risalire ci vorranno uomini motivati e nervi saldi.