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San Siro
17/12/1995
h.14.30
MILAN - TORINO 1-1 (1-1)
Milan
: Rossi, Tassotti, Maldini, Albertini (all'83' Di Canio), Costacurta, Baresi, Eranio (al 46' Simone), Desailly, Weah, Boban, Baggio. A disposizione: Ielpo, Ambrosini, Coco. All.: Capello.
Torino: Caniato, Bacci, Dal Canto, Falcone, Maltagliati, Cravero, Angloma (al 63' Minaudo), Milanese, Rizzitelli (al 55' Dionigi), Abedì Pelé, Karic (al 46' Bernardini). A disposizione: Doardo, Longo. All.: Scoglio.
Arbitro: Tombolini di Ancona.
Reti: Rizzitelli 5' (T), Boban 11' (M).
Spettatori: 51.600 di cui 46.826 abbonati per una quota partita di 1.543.556.911 lire e 4.774 paganti per un incasso di 210.651.000 lire.
Note: Ammonito Costacurta, espulso Bacci.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 dicembre 1995]
Il Toro ha strappato un punto, pesantissimo, a San Siro contro un Milan che ha saputo reagire con grande determinazione, e con un bel gol di Boban, al rigore lampo trasformato da Rizzitelli al 5', ma poi non ha trovato il colpo del ko per mancanza di lucidità, per sfortuna e per l'invalicabile ''Maginot'' eretta dal Professore. Chi grida allo scandalo per il Toro barricadero, dimentica che la precaria classifica non consente a Scoglio di fare concessioni allo spettacolo. Il nuovo allenatore ha saputo contrastare un avversario tecnicamente superiore, impedendo ai centrocampisti di ragionare e alle punte, prima due e poi tre, di liberarsi per il tiro davanti all'ottimo Caniato. Quando Capello, all'inizio del secondo tempo, ha presentato il 4-3-3, Scoglio ha tolto Karic inserendo Bernardini. Non aver perso a San Siro è un grosso passo avanti per il Toro anche se il Piacenza, vittorioso sulla Cremonese, l'ha sorpassato in classifica, lasciandolo al quart'ultimo posto. I granata hanno ritrovato coesione, spirito di corpo e anche una formula tipo export, che sarà destinata a crescere in rendimento con il passare delle partite. Nel prossimo turno subito duro collaudo a Cremona, ih una sorta di spareggio salvezza. Capello recrimina per un ''mani'' in area di Angloma, in apertura di ripresa; tuttavia non deve aggrapparsi a questo discutibile episodio per giustificare il mancato successo. La capolista ha dei problemi, già evidenziati con il Napoli, che in buona parte dipendono da un affaticamento fisico e mentale per la lunga serie di impegni ravvicinati, quasi tutti in notturna, su campi ghiacciati, come quello di Praga, o gibbosi e allentati come il Meazza. E senza dimenticare i supplementari di mercoledì scorso. Nonostante la rosa ricca di campioni, e il turn-over che Capello ha sempre effettuato nelle tre competizioni, in una settimana il Milan ha pareggiato in casa ben due volte in campionato e si è fatto eliminare in Coppa Italia dal Bologna, squadra di serie B. Ora il Milan si sente addosso il fiato della Fiorentina, seconda a una sola lunghezza. Non aver sfruttato al massimo il calendario favorevole per "ammazzare" il torneo, ipotecando il titolo invernale, e la prossima assenza, per due o tre partite, di Weah, che disputerà la fase finale della Coppa d'Africa a cavallo fra la seconda metà di gennaio e la prima decade di febbraio, potrebbero caricare le inseguitrici dei rossoneri. A cominciare dai viola che sabato prossimo, anticipo natalizio, riceveranno il Diavolo a Firenze, sognando un sensazionale sorpasso. Realisticamente, temendo il contropiede del Toro, Capello era partito con due sole punte, Weah e Baggio, e con Eranio a centrocampo. E proprio su azione di rimessa, ben congegnata da Dal Canto, Rizzitelli aveva scavalcato la linea difensiva rossonera graziando poi Rossi. Subito dopo il rigore, per intervento falloso di Maldini su Karic, trasformato da Rizzitelli. Cinque minuti di fuoco per il Toro e furiosa replica del Milan che sfondava lo sbarramento per via aerea con Boban. Sull'1-1 il ritmo calava vistosamente. Il Toro (in 10 dal 41' della ripresa per espulsione di Bacci) teneva i reparti cortissimi, con Cravero che pilotava con realismo e intelligenza la difesa alla quale dava man forte persino Pelè, e il Milan, in debito di energie, non aveva la forza di fare il bis anche se aggrediva gli avversari nell'ultima mezz'ora. Il terreno penalizzava i rossoneri, ma anche Pelè, Rizzitelli e Angloma i più tecnici tra i torinisti. E quando il dispositivo tattico di Scoglio sembrava sul punto di saltare ci pensava Caniato ad abbassare la saracinesca della sua porta, off-limits per il Milan.