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Olimpico di Roma
25/02/1996
h.15.00
ROMA - TORINO 1-0 (1-0)
Roma
: Cervone, Aldair, Carboni, Statuto, Lanna, Petruzzi, Moriero (al 38' Cappioli), Thern, Balbo, Totti (al 39' Di Biagio), Delvecchio (al 79' Fonseca). A disposizione: Sterchele, Annoni. All.: Mazzone.
Torino: Caniato, Falcone, Maltagliati, Bacci, Sogliano (al 70' Mezzano), Cravero (al 38' Longo), Angloma, Minaudo, Rizzitelli, Milanese, Karic (al 46' Dionigi). A disposizione: Biato, Bernardini. All.: Scoglio.
Arbitro: Messina di Bergamo.
Reti: Statuto 16'.
Spettatori: 48.485 di cui 40.705 abbonati e 7.780 paganti.
Note: Ammoniti Maltagliati, Lanna, Delvecchio, Statuto e Bacci. Espulsi Minaudo e Thern.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 26 febbraio 1996]
Un'altra sconfitta con il punteggio di 1-0, la terza consecutiva per il Professore. Anche il Toro di Scoglio, come quello di Sonetti, è inciampato nella tris nera. Le attenuanti non mancano, dagli arbitraggi agli infortuni. Ma, dopo il positivo effetto dovuto al cambio di allenatore, nella squadra granata c'è stata un'involuzione, lenta ma costante. Sul piano tecnico-tattico, i meccanismi non funzionano più al meglio e la frenesia toglie lucidità e precisione. Per questo, per rallentare il ritmo, Scoglio voleva Pelè in campo a tutti i costi. Un'utopia, poiché l'africano ha la caviglia sinistra malconcia ed il suo recupero non è neppure sicuro per il prossimo incontro casalingo con l'Udinese. Senza Pelè, il Toro manca di un leader, dell'uomo che può fare la differenza con i suoi colpi geniali. Per otto giornate, la sua mancanza è stata mascherata, ora non basta più Angioma per tenere in piedi il centrocampo perché a Rizzitelli e Karic non giungono più i rifornimenti necessari a puntare a rete. La corsa è importante se è accompagnata da movimenti e smarcamenti intelligenti. E quando il tasso di classe e di esperienza si riduce perché Cravero è bloccato da un incidente, non basta la freschezza di Longo per tonificare la difesa. E lo stesso vale per Mezzano, esordiente di sicuro avvenire ma ancora acerbo per le esigenze di una squadra in lotta per la salvezza. Scoglio ha schierato, in partenza, una formazione da contenimento, senza rinunciare al contropiede. Sognano e Minaudo hanno sostituito il convalescente Dal Canto e lo squalificato Cristallini, ma sono uomini d'interdizione non di costruzione. E il Toro non ha saputo approfittare di una brutta Roma, ancora sotto choc per il derby. Mazzone aveva tenuto Fonseca in panchina, aggredendo il Toro con Balbo, Del Vecchio e Totti. Non c'era determinazione né spinta tra i romanisti, fischiati dal loro pubblico anche alla fine. Per un quarto d'ora, i giallorossi non hanno trovato varchi per creare problemi a Carnato. Poi, una sciagurata respinta del portiere ha propiziato il tiro di Totti sul palo e il match-ball di Statuto, ,con la complicità del guardalinee Scarcelli che, dopo avere sbandierato il fuori gioco di Balbo, ha cambiato idea e si è diretto a centrocampo inducendo Messina a convalidare il gol. Per questo episodio, che si somma ad altri sofferti in partite precedenti, è esplosa la rabbia di Calieri in tribuna d'onore. Alla vigilia, il presidente torinista temeva di dover subire le conseguenze delle lamentele giallorosse post-derby. Non si è sbagliato. Nella Curva Sud sono comparsi striscioni con scritte anti Casarin da fare impallidire quella di Marassi che Collina tentò, invano, di far rimuovere. Messina non ha imitato il collega, ma se ieri c'è stata una squadra penalizzata, questa non è la Roma. L'espulsione di Thern e Minaudo ha tolto di scena l'uomo che doveva impostare il gioco nella Roma, mentre il Toro s'è visto privato di un marcatore, un danno minore dovendo attaccare per rimontare. Al di là dell'arbitraggio, il Toro deve fare autocritica per non aver saputo mantenere la freddezza al momento di colpire, sia con Karic che con Dionigi. Sul fondo, a parte la Cremonese, nessuno si è mosso. Ciononostante Scoglio deve cominciare a preoccuparsi per un Toro che da tre domeniche non riesce più a segnare e, come incassa un gol, è perduto. Per compensare l'assenza di Pelè, i granata avevano dovuto produrre uno sforzo notevole e ora ne pagano lo scotto. La situazione e critica, ma il rientro di Pelè non è lontano e non manca il tempo per uscire dal tunnel che porta alla serie B.