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Atleti Azzurri d'Italia
31/03/1996
h.16.00
ATALANTA - TORINO 1-0 (0-0)
Atalanta
: Pinato, Herrera, Pavone (al 51' Tovalieri), Bonacina, Valentini, Montero, Gallo (al 67' Sgrò), Fortunato, Vieri, Morfeo, Pisani (al 76' Boselli). A disposizione: Ferron, Salvatori. All.: Mondonico.
Torino: Caniato, Angloma, Mezzano, Bacci, Maltagliati (al 51' Dal Canto), Falcone, Sogliano, Cristallini, Rizzitelli, Abedì Pelé, Karic (all'84' Dionigi). A disposizione: Biato, Milanese, Bernardini. All.: Vieri.
Arbitro: Bazzoli di Merano.
Reti: Morfeo 73' rig.
Spettatori: 18.207 di cui 12.213 abbonati per una quota partita di 331.674.000 lire e 5.994 paganti per un incasso di 175.670.000 lire.
Note: Ammoniti Gallo, Falcone, Montero, Bacci e Morfeo. Esordio sulla panchina granata per Lido Vieri, subentrato a Scoglio dopo l'esonero patito in settimana.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 aprile 1996]
Dopo il primo tempo, avremmo scommesso sul pareggio, viste le brezze armistiziali che spiravano. E invece no. Il Toro, questo Toro, rimbalza da un allenatore all'altro senza avere la forza, e nemmeno un briciolo di fortuna, per ribellarsi alle topiche di un mercato sbagliato e agli sgarbi di un destino sin troppo cinico e pretenzioso. L'Atalanta lo sgonfia al primo errore di Caniato, con la complicità di un arbitro, Bazzoli, che trasforma un contatto Sogliano-Tovalieri, o non piuttosto una timida cintura?, nel rigore dell'ennesimo castigo. Al battesimo del fuoco, Lido Vieri si barcamena. Viceversa, Emiliano Mondonico lascia da parte il cuore e usa la testa. Quando, in apertura di ripresa, Maltagliati e Pavone si autoeliminano al culmine di un pauroso incidente aereo, Lido ricorre a Dal Canto, un difensore, Mondo a un attaccante, Tovalieri. E così il Torino si ritrova, all'improvviso, in balia di tre punte e mezzo: Vieri, Pisani, Morfeo e il Tovalieri di cui sopra: protagonista, non a caso, dell'episodio chiave. Non bastasse la povertà endemica, non fossero sufficienti i problemi di una squadra che in trasferta non vince mai e imbarca sempre gol per giustificare una piccola spinta degli dei, il Toro ci rimette pure in questo all'apparenza, banalissimo cambio. Il Toro di Lido, già. Poca roba. Come il Toro di Sonetti e di Scoglio. Con un'anima, sì, ma non molto altro (ah, Calieri). Milanese escluso e posteggiato in panchina, Falcone libero, marcature personalizzate (Maltagliati-Vieri, Sogliano-Morfeo, Mezzano-Pisani, Bacci-Pavone, Cristallini-Gallo) e Angloma, non già sulla fascia, come proclamato non senza mi briciolo di censurabile guasconeria, ma regolarmente al centro, nel settore di Fortunato. Mondonico, lui piazza Bonacina su Pelé, Valentini a ridosso di Rizzitelli, Herrera a tu per tu con Karic, puntellati, tutti, da un Montero essenziale e spiccio. Calcio d'antan, per la gioia dei guardalinee: un solo fuorigioco sbandierato in quasi cento minuti. Il Toro non morde. Karic è un peso morto, Pelé l'ombra del fantasista che fu; e Rizzitelli in guerra perenne con la casta arbitrale. Il centrocampo pompa gioco sporco, macchinoso, facilmente prevedibile. Non che l'Atalanta combini sfracelli, ma Vieri è l'unico toro in campo, famelico all'inizio dei due tempi, per nulla spremuto dalle gloriose ruggini della under. Suoi i tiri più pericolosi. Sue le vibrazioni me no paciose. Suoi gli strappi più violenti. Il tamburello che si snoda è squallido, anche perché i tifosi si urlano di tutto, in un'atmosfera di indicibile tensione. Il pareggio sembra lo sbocco elementare di una partita aspra, affrontata con scarsa cavalleria. Risolve un episodio. Tanto più disdicevole dal momento che si tratta di un rigore oscuro, astratto, innescato dal virulento testa a testa fra Pavone e Maltagliati. Lido ritocca l'assetto: Dal Canto Ubero, Falcone su Vieri, Bacci su Morfeo (lui sì, giù di corda), Sogliano su Tovalieri. L'Atalanta ci prova. Ha un sussulto, e dal sussulto, avvicendato il mediocre Gallo con il più pimpante Sgrò, ricava oro puro. Sogliano è quello che è, un grezzo mastino, ma Bazzoli esagera: così, almeno, ci pare. Sul rigore propiziato da Tovalieri e trasformato da Morfeo, Mondo costruisce la partita che più si addice alla sua tempra di scaltro italianista, difesa bloccata e contropiede, non prima, però, di avvicendare un attaccante (l'anguillesco Pisani) con un buttafuori (Boselli). E' qui che l'Atalanta celebra la sua salvezza, e il Toro sprofonda nell'inedia, nell'impotenza. Per una volta, persino Angioma sembra uno dei tanti, e non il principe dei trascinatori, quale era stato al servizio del Professore. Troppo tardi Lido richiama Karic e rischia Dionigi. Fortunato, un altro ex senza memoria, sfila il pareggio ad Angioma, Rizzitelli e Pelé vengono accerchiati e soverchiati, sempre. L'ultimo flash è da libro Cuore. Mondonico abbraccia Falcone, e gli fa coraggio. Perché sì, incredibile ma vero, la sola cosa che, oggi, deve consolare il Toro è la classifica: il Piacenza ha perso, la serie A è sempre lì, a tre punti.