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Tardini
05/05/1996
h.16.00
PARMA - TORINO 1-0 (1-0)
Parma
: Bucci, Castellini (al 26' Brambilla), Benarrivo, Cannavaro, Apolloni, Minotti, Sensini (al 46' Fernando Couto), Pin, Inzaghi (al 90' Piro), Crippa, Zola. A disposizione: Nista, Susic. All.: Scala.
Torino: Biato, Longo, Milanese, Maltagliati, Mezzano, Falcone, Cristallini, Sommese (al 46' Minaudo), Karic (al 46' Bernardini), Simo, Foglia (al 76' Sogliano). A disposizione: Doardo, Bacci. All.: Vieri.
Arbitro: De Santis di Tivoli.
Reti: Zola 36'.
Spettatori: 24.779 di cui 21.047 abbonati per una quota partita di 740.790.000 lire e 3.732 paganti per un incasso di 39.849.000 lire.
Note: Ammoniti Foglia e Crippa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 maggio 1996]
Il Torino dei giovani va in scena nell'ultima trasferta di questo suo disgraziato campionato, rimedia sul campo una figura apprezzabile e gli elogi sinceri dell'emozionatissimo Scala, ma nel dopo-partita disperde questo piccolo patrimonio di simpatia negandosi ancora una volta a taccuini e microfoni. Uno sciopero della parola contro tutto e contro tutti imposto circa un mese fa da chi traccia la politica della società e del quale nulla possono i giovani virgulti granata che hanno dimostrato d! poter corrispondere alle speranze in loro depositate. Assente il presidente Calleri, naturalmente allineati agli ordini di scuderia l'allenatore Vieri e i tre-quattro dirigenti presenti. Parla, in compenso, un personaggio che nel Torino non lavora né ha mai svolto impegni diretti, ma che per le vicende granata - almeno a livello sentimentale - da una vita dimostra particolare attenzioni condividendo emozioni e patimenti con i tifosi più appassionati. E' Sandro Mazzola il quale, nella sua qualità di uomo-mercato dell'Inter, ha ritenuto che una parata di promesse come quella annunciata da Vieri per la partita di Parma non si poteva assolutamente disertare. ''Ed è effettivamente valsa la pena di fare questo viaggio - conferma -. I vari Foglia, Mezzano, Sommese, Longo, hanno retto molto bene il confronto con avversari più navigati di loro esibendo non poche qualità. E poi, che bravo quel Simo, un ragazzo che dimostra di essere già molto bene impostato''. Ma l'ex ''Baffo'' dei tempi d'oro nerazzurri si destreggia bene anche in fatto di diplomazia: a parte la sottolineatura per il camerunese, sta bene attento a non tradire particolare interesse nei confronti di qualcuno (si sa invece che al Milan piace Maltagliati: e lo proverà nella prossima tournée che effettuerà in Corea e in Cina). Inevitabile, a questo punto, svariare con un accenno all'ennesima crisi tecnica e societaria che il Toro sta affrontando. Mazzola dimostra di avere idee ben precise e non teme di andare controcorrente: ''Conosco Calleri da quindici anni e lo considero un dirigente intelligente e capace. Se non fosse stato per lui, l'anno scorso il Toro sarebbe naufragato e adesso chissà dove si troverebbe. Anzi, data l'occasione, mi sento addirittura in dovere di ringraziarlo per quello che ha fatto''. Mentre Mazzola parla, lo sguardo si appoggia su un angolo semideserto della curva nella quale siedono una cinquantina di sostenitori granata. Ma soprattutto si notano gli striscioni, i soliti: ''Calleri vattene'', ''Torino siamo noi'' e via di seguito. Sembra ovvio che il primo rampollo del mitico Valentino delle glorie toriniste, non condivida la contestazione. ''Purtroppo sono cose che fanno parte del mondo del calcio, anche se bisogna capire questa gente che, vivendo di passione, nei momenti bui non può fare a meno di sfogare il proprio malumore''. Che cosa sarà del Toro? ''Tutto sommato, se penso a quello che sarebbe potuto succedere, credo che la retrocessione sia il male minore. In questi casi, gli anni critici sono due: si devono sistemare i bilanci, organizzare la risalita e quindi gettare le basi per restare in serie A. Ma sono convinto che stiano già maturando le premesse per riuscire nell'intento. E se avessi avuto dei dubbi in proposito, dopo aver visto all'opera questi ragazzi non ne ho più''. D'obbligo? Auspicio dei tifosi: se Mazzola è stato un grande campione, chissà che non sia anche ottimo profeta.