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Dall'Ara |
28/08/1996 |
h.20.30 |
BOLOGNA - TORINO 2-1 (1-1) Bologna: Antonioli, Paramatti, Tarozzi, Cardone, Pavone (al 76' Olivares), Magoni, Bergamo (al 60' Scapolo), Marocchi, Bresciani P. (all'83' Nervo), Andersson, Fontolan. All.: Ulivieri. Torino: Casazza, Longo, Cevoli, Maltagliati, Mezzano, Cristallini, Nunziata, Scarchilli (al 79' Sommese), Fiorin (all'89' Balesini), Florijancic, Lombardini. All.: Sandreani. Arbitro: Boggi di Salerno. Reti: Lombardini 31' (T), Andersson 36' (B), Aut.Casazza 86' (B). Spettatori: 16.558 paganti per un incasso di 422.310.000 lire. Note: Ammoniti Nunziata, Fiorin, Paramatti e Nervo. Il Torino è eliminato dalla Coppa Italia. Cronaca [Tratto da La Stampa del 29 agosto 1996] L'avventura in Coppa Italia è già finita, ma il Toro lascia Bologna con la risposta che cercava: sa di disporre di un organico capace, con l'aggiunta di Ipoua e di un'alternativa al bomber nero, di lottare per un campionato da protagonista. Ieri sera ha messo in difficoltà una squadra di A e non meritava di perdere. Ha segnato con Lombardini, è stato raggiunto da Andersson e soltanto un discutibile episodio, propiziato da un sospetto intervento su Casazza a tre minuti dal termine (e su svista di Boggi e del guardalinee) ha fruttato l'autogol decisivo del portiere, tra i migliori in campo. Un Toro senza punte vere ma in grado, con Lombardini accanto a Florijancic, di creare qualche problema alla rimaneggiata difesa bolognese, priva degli squalificati Torrisi e De Marchi. Ed era proprio Lombardini, dopo cinque minuti, ad effettuare il primo tiro in porta, un violento sinistro dalla lunetta che trovava Antonioli ben piazzato. Anche la retroguardia granata e in particolare Cevoli e Maltagliati avevano il loro daffare a controllare, specie sui palloni alti, il gigantesco Andersson e, nei movimenti a terra, la rapidità di Fontolan che sostituiva Kolyvanov impegnato con la Nazionale. Ed era su una bella triangolazione fra Andersson e Fontolan che Casazza, uncinando il pallone, evitava un gol che sembrava fatto (10'). Il portiere, in gran forma come con il Real Madrid a Elche, effettuava altre due parate importanti su Andersson e poi su Pier Paolo Bresciani che reclamava il rigore per un presunto mani di un granata. L'arbitro Boggi faceva proseguire il gioco e, dopo i tre grossi pericoli, il Toro, pilotato da Nunziata e Cristallini, si lanciava all'offensiva. Approfittando di un'indecisione di Cardone, sfiorava il gol con un gran sinistro rasoterra di Florijancic (19'). Lo sloveno ci riprovava al 22' e il pallone, deviato da Tarozzi, s'impennava ricadendo di poco sopra la traversa. Due squadre speculari, tatticamente, con pressing e raddoppi di marcatura e scatti profondi per bucare la zona. Diciassette anni fa, a Vicenza, Sandreani era stato alle dipendenze di Ulivieri come giocatore. Ora l'allievo cercava di superare il maestro. Senza il famoso cappotto portafortuna, nonostante la temperatura fresca, Ulivieri si agitava in panchina per incitare una squadra che andava a corrente alternata perché in ritardo di preparazione. E il Toro, con improvvise accelerazioni, ne metteva a nudo i limiti. Come al 32' quando passava in vantaggio con Lombardini. L'azione si era sviluppata sulla destra con Cristallini che serviva Longo: il suo cross, tagliatissimo, veniva svirgolato da Tarozzi nell'area piccola e Lombardini, come un fulmine, insaccava di destro. Facendo leva sull'orgoglio e sull'esperienza di Marocchi, nell'arco di soli cinque minuti il Bologna pareggiava su incornata imparabile di Andersson. Su corner di Marocchi, il vichingo anticipava di testa Cevoli e insaccava nonostante la disperata spaccata di Nunziata sulla linea. E' il suo ottavo centro in questa fase precampionato. Applausi del pubblico e di Luca Montezemolo in tribuna d'onore accanto a Gianni Morandi. Nel finale del primo tempo, Fiorili fermava fallosamente Bresciani e veniva ammonito. Bresciani pretendeva il cartellino rosso ma per il guardalinee Fiorili non era l'ultimo uomo. Com'era prevedibile, nella ripresa si abbassava il ritmo e, per ravvivarlo, Ulivieri mandava in campo Scapolo, un fantasista, al posto di Bergamo. De Marchi andava a gravitare nei pressi di Scarchilli che si era sacrificato per la squadra con un lavoro oscuro. Al 20' una fiammata granata. Tarozzi, in extremis, sventava su Florijancic lanciato a rete da Cristallini. Il bis al 26', stavolta era Cardone ad anticipare, di un soffio, in corner Florijancic. E i guai per il Toro arrivavano al 42', complice l'arbitro. Su avventuroso retropassaggio di testa di Longo, Nervo disturbava in modo scorretto Casazza che si allungava il pallone in porta e lo recuperava quando forse aveva varcato la linea. Gol per l'arbitro. Gol-beffa, anzi autogol. |
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