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Patini
15/05/1997
h.20.30
CASTELSANGRO - TORINO 2-1 (0-0)
Castelsangro
: Lotti, Cei, Prete, D'Angelo, Rimedio, Martino, Alberti, Di Fabio, Bonomi, Spinesi, Pistella (al 73' Altamura). A disposizione: De Iuliis, Russo, Albieri, Franceschini, Fioravanti. All.: Jaconi.
Torino: Casazza, Mercuri (al 78' Sommese), Cevoli, Mezzano, Martelli (al 36' Fiorin), Nunziata, Scarchilli, Cinetti (al 65' Tiribocchi), Longo, Ferrante, Florijancic. A disposizione: Santarelli, Negro, Di Donato, Andreotti. All.: Vieri.
Arbitro: Bonfrisco di Monza.
Reti: Aut.Longo 5' (C), Scarchilli 31' (T), Di Fabio 68' (C).
Spettatori: 9.456 di cui 461 abbonati e 8.995 paganti, record assoluto d'incasso e presenze per il Castelsangro.
Note: Ammoniti Ruotolo, Rutzittu, Morello, Scarchilli e Florijancic. Espulsi Mercuri al 52' e Cevoli al 55' per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 maggio 1997]
La serie A è ormai un miraggio per il Toro, sconfitto ieri sera dal Castel di Sangro, in dieci nell'ultima mezz'ora. Una magia di Scarchilli aveva rimediato all'autogol di Longo in avvio ma un fendente di Di Fabio e le parate a ripetizione di Lotti davano tre punti-salvezza alla squadra di Jaconi. Il piccolo "Patini" era una bolgia a tinte giallorosse. Un ribollire di tifo ai piedi del parco d'Abruzzo. Il Toro, il suo passato e il suo fascino, avevano richiamato una folla-record. Ottomila spettatori, piè degli abitanti di Castel di Sangro. Tifosi provenienti da tutti i Comuni circostanti in un happening da sagra paesana. Un mondo calcisticamente naif, ma competente, che viveva l'avvenimento dell'anno. Anche il Toro aveva la sua "claque" nella curva Sud: duemila fedelissimi, comprendenti una rappresentanza del club Zurigo Granata. Vieri schierava Longo e Cinetti, forze fresche, in una formazione largamente rimaneggiata. Come lo era anche quella di Jaconi, priva degli squalificati Fusco, Cristiano e Michelini. Subito aggressivi gli abruzzesi, sfioravano il gol al 3' con una bella azione impostata da Spinesi per Bonomi il cui cross sotto porta non trovava pronto alla deviazione, in scivolata, Pistelli, per una frazione di secondo di ritardo. Ma la fortuna li compensava al 5'. Una punizione di Bonomi, da una trentina di metri, era deviata di testa da Longo alle spalle dell'esterrefatto Casazza. Classica autorete. Lo svantaggio complicava i piani tattici del Toro, costretto ad attaccare per rimontare anzichè aspettare e colpire di rimessa. I granata non perdevano la testa e, con calma, cercavano di aggirare l'ostacolo sulle fasce laterali con Longo e Cinetti poichè il Castel di Sangro non concedeva spazi e marcava strettamente Ferrante e Florijancic con Prete e D'Angelo, protetti alle spalle dal libero Cei. E Scarchilli, tallonato da Alberti, non riusciva ad armare le punte. Solo su un traversone di Longo, Ferrante, di testa, effettuava la prima conclusione, fuori bersaglio. L'affanno toglieva precisione alle iniziative dei torinisti. Ed era ancora il Castel di Sangro a creare due grossi pericoli per Casazza. Al 20' Pistella sprecava di sinistro, davanti al portiere, un invitante cross di Martino e due minuti dopo una insidiosa deviazione di testa di Spinesi si spegneva sul fondo. Ci voleva una stupenda punizione di Scarchilli, alla mezz'ora, per rimettere il risultato in discussione. Dalla lunetta, il sinistro, preciso al millimetro, accarezzava l'incrocio dei pali e beffava Lotti. La sorte dava una grossa mano al Toro al 33', quando una punzione di Spinesi, respinta corto da Casazza, veniva dirottata a lato da Rimedio, a due passi dalla porta. Un errore incredibile. Poco dopo, Martelli, claudicante, lasciava il posto a Fiorin, altro ex infortunato di lungo corso. E mentre il Toro stava riorganizzandosi per cercare il ko, un retropassaggio sbagliato di Ferrante a tre quarti di campo faceva scattare il contrattacco dei padroni di casa, con un bel traversone di Bonomi che l'ineffabile Spinesi sprecava, sparacchiando in curva. Era la quarta palla-gol fallita dai frenetici sangrini. La ripresa vedeva il Toro attaccare con più convinzione. Al 5' uno spiovente dal fondo di Scarchilli era incornato fuori da Florijancic. Al 16' Ceccarini espelleva Rimedio per un brutto fallo su Longo. Per approfittare della superiorità numerica e vincere, Vieri toglieva Cinetti, in debito di ossigeno, e mandava in campo Tiribocchi, terza punta. Con il Toro sbilanciato, al 24' il Castel di Sangro trovava la forza per segnare con una rasoiata di Di Fabio. Un duro colpo per i granata che stringevano d'assedio l'area sangrina e Lotti diventava il grande protagonista dell'incandescente finale: il portiere neutralizzava tre punizioni di Scarchilli e una schiacciata di testa di Ferrante. In una sortita, Spinesi falliva il terzo gol. E nell'ultimo assalto, Ferrante reclamava un rigore per un mani in area. Le proteste non piacevano a Ceccarini che estraeva prima il cartellino giallo e poi quello rosso. Dieci contro dieci e altri due miracoli di Lotti su Cevoli suggellavano un'altra pagina amara per il Toro.