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Adriatico
21/09/1997
h.16.00
PESCARA - TORINO 3-0 (1-0)
Pescara
: Bordoni, Lamacchi, Chionna, Cannarsa, Mezzanotti, Palladini, Di Già (al 48' Di Toro), Moretti, Tisci (al 78' Ruznic), Di Giannatale (all'82' Beghetto), Cammarata. A disposizione: Cecere, Carretucci, Procopio, Aruta. All.: Viscidi.
Torino: Casazza, Asta, Maltagliati, Cravero (al 32' Minotti), Mercuri, Nunziata, Ficcadenti (al 58' Bonomi C.), Lentini (al 62' Foglia), Dorigo, Ferrante, Carparelli. A disposizione: Pastine, Scarponi, Tricarico, Martelli. All.: Souness.
Arbitro: Bonfrisco di Monza.
Reti: Di Giannatale 17', 73', Beghetto 94'.
Spettatori: 6.364 di cui 2.782 abbonati e 3.582 paganti.
Note: Ammoniti Di Già, Di Toro e Minotti. Espulso al 93' Nunziata.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 settembre 1997]
Un disastro. Il peggior Toro di questo scorcio di stagione. Senza gioco, senza personalità, senza alibi. Ha incassato la seconda, bruciante, sconfitta esterna, rilanciando un Pescara in crisi. Doveva essere una partita-verità, ebbene i nodi sono venuti al pettine: la difesa è vulnerabile al contropiede, il centrocampo non costruisce e l'attacco non punge. Tutto da rifare? No, ma da ridisegnare tatticamente, con una formazione che consenta ai reparti di non allungarsi e di fare blocco, valorizzando le qualità individuali. I temi offensivi sono monotoni, prevedibili. I cross di Lentini e di Asta non trovano compagni smarcati, pronti a sfruttarli. Schemi da correggere, uomini da rivitalizzare. Un duro lavoro per Souness che comincia a suscitare perplessità tra i tifosi e la cui posizione potrebbe diventare meno solida anche in seno alla società se i risultati non dovessero arrivare a breve scadenza. E c'è chi fa il nome di Carletto Mazzone, tecnico che era nel mirino dei nuovi dirigenti granata prima dello scozzese e, attualmente, è disoccupato dopo aver rifiutato Valencia, Valladolid e Brescia. La panchina è il problema meno urgente. Ce ne sono altri. E non sono solo di natura tecnica o tattica, ma psicologica. Mercoledì, a Marassi, contro la Sampdoria il Toro si gioca la permanenza in Coppa Italia e soprattutto sabato, nell'anticipo di campionato al Delle Alpi, non può fallire la sfida con un Genoa a pezzi. Più che di un Toro senza cuore, come dice Souness, all'Adriatico s'è vista la mancanza di ''cattiveria''. Il Toro non ha ancora la mentalità della squadra di rango e non sa quale atteggiamento assumere in campo. Ieri, dopo un quarto d'ora inguardabile con azioni frammentarie, si faceva trafiggere al primo affondo degli abruzzesi (16'). L'azione si sviluppava sulla sinistra, con Moretti che lanciava Tisci: cross e incornata vincente di DiGiannatale. Casazza sfiorava solo il pallone. A complicare la situazione si registrava l'infortunio a Cravero. Nel tentativo di contrastare l'ex granata Cammarata, il libero si produceva una lesione muscolare al bicipite della coscia destra la cui gravita sarà possibile accertare solo oggi, dopo un'ecografia. Lo sostituiva Minotti, e il Toro, dopo aver reclamato un rigore per una trattenuta in area di Cannarsa ai danni di Ferrante, costruiva la palla-gol più nitida al 41' con Asta che, dopo uno scambio volante con Ferrante, si presentava a tu per tu con Bordoni e lo graziava alzando troppo la mira. Se quel pallonetto di Asta, uno dei pochi granata a salvarsi, fosse andato a bersaglio, probabilmente la partita avrebbe preso una piega diversa. Invece, costretto ad attaccare, il Toro concedeva ampi spazi al Pescara nei quali s'infilavano anche i difensori. Come al 12' quando, dopo un Uscio di Carparelli, Mezzanotti scavalcava Casazza e mancava di un soffio il raddoppio. Souness correva ai ripari togliendo Ficcadenti e poi Lentini, sostituiti rispettivamente con Bonomi e Foglia. La situazione non migliorava. Cammarata al 23' sprecava il matchball. Uscita a vuoto di Casazza su Di Toro, cross in area per Cammarata il cui tiro veniva respinto sulla linea da Mercuri. Gli errori di mira del Pescara non ridavano morale al Toro che al 28' veniva punito per la seconda volta: Casazza respingeva corto un tiro di Palladini e Di Giannatale non sbagliava il colpo del ko. Era la sua prima doppietta nel campionato in corso. Perso per perso, il Toro si rovesciava in avanti. Dorigo centrava per Ferrante il cui appoggio di testa era dirottato di poco a lato da un sinistraccio di Maltagliati (32'). Il finale era tutto di marca abruzzese, con il Toro in dieci per l'espulsione di Nunziata al 46' (decisione drastica quella presa dall'arbitro Bonfrisco per un fallo da ammonizione). E al 50', allo scadere del recupero, il terzo gol di Beghetto che, scattato sul filo del fuorigioco su un lungo traversone di Palladini, anticipava Casazza. Un punteggio forse troppo severo per una vittoria meritata.