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Euganeo
07/02/1998
h.14.30
PADOVA - TORINO 2-1 (1-1)
Padova
: Castellazzi, Turato, Rosa, Bianchini, Pergolizzi, Mazzeo, Pellizzaro (all'81' Ferrigno), Lantignotti (al 68' Fig), Landonio, Iaquinta, Quinteros (al 30' De Franceschi). A disposizione: Bacchin, Falsini, Nicoli, Montrone. All.: Colautti.
Torino: Pastine, Bonomi M., Fattori, Maltagliati, Ficcadenti (al 59' Sommese), Brambilla, Tricarico, Dorigo, Asta (al 71' Foglia), Ferrante, Lentini (al 76' Carparelli). A disposizione: Casazza, Cravero, Pusceddu, Citterio. All.: Reja.
Arbitro: Rossi di Ciampino.
Reti: Ficcadenti 22' (T), De Franceschi 45' (P), Iaquinta 61' (P).
Spettatori: 5.540 di cui 3.914 abbonati e 1.626 paganti.
Note: Ammoniti Ficcadenti, Rosa, Pellizzaro, Pergolizzi e Iaquinta. Espulso all'83' Carparelli.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 febbraio 1998]
E' crisi, vera. Per un bruttissimo Toro, una sconfitta che mette a nudo problemi vecchi e nuovi. Soprattutto, è una lezione di umiltà per una squadra che si porta in vantaggio dopo appena 23 minuti con Ficcadenti, al primo tiro in porta, e poi si fa rimontare da un Padova che non vinceva da sette partite con un eurogol di De Franceschi e con il tocco decisivo di laquinta, un diciottenne che, sino a pochi giorni fa, giocava con i dilettanti, nel Reggiolo, ed è costato poco più di un centinaio di milioni. A fotografare il momentaccio del Toro ci sono anche i tre minuti di follia di Carparelli che, subentrato a Lentini al 31' della ripresa, ha avuto il tempo di fallire il 2-2 davanti alla porta spalancata, e poi di farsi espellere per una gomitata a Rosa. Quella di ieri sembra la fotocopia della sconfitta di Salerno, con la differenza che il Padova era ultimo posto in classifica e la Salernitana prima. E meno male che Bucci ha limitato i danni sfoderando almeno cinque parate importanti. Come al quarto d'ora, su un'incornata ravvicinata di Rosa, sugli sviluppi di un corner di Mazzeo. Era un campanello d'allarme che il Toro non sentiva, tanto più che al 23', su punizione laterale di Dorigo, Ficcadenti schiacciava in rete di testa. Castellazzi sfiorava il pallone che s'insaccava a fil di palo. Un tiro, un gol. Troppa grazia per un Toro che non dava l'impressione di saper sfruttare il suo tasso tecnico superiore anche perché alcuni uomini accusano un calo psicofisico dopo la lunga rincorsa che, dalla zona retrocessione, li ha portati al quarto posto. E oggi rischiano di essere scavalcati da Perugia e Reggiana, quinte a un punto di distanza. Il Padova non si rassegnava e, con l'inserimento di De Franceschi al posto dell'evanescente argentino Quinteros, veniva premiato in zona-recupero (47'). Una difettosa respinta di testa di Brambilla faceva scattare il contropiede patavino. Bucci respingeva di piede un bolide di Iaquinta e De Franceschi, al volo di sinistro, insaccava. L'intervallo non serviva a schiarire le idee ai granata. E il Padova ne approfittava per rendersi nuovamente pericoloso impegnando Bucci in tre salvataggi su tiri di Landonio, Iaquinta e Mazzeo. Ma la pressione non diminuiva e al 18' Bucci capitolava. Su un tiro-cross di Lantignotti, allungato da Pellizzaro, era vincente la deviazione di Iaquinta. I granata protestavano per un presunto fuori gioco di laquinta, ma la moviola confermava che la sua posizione era regolare. C'era il tempo di recuperare. Reja, dopo aver già sostituito l'infortunato Ficcadenti sull'I-1, toglieva Asta e mandava in mischia Foglia. Poi inseriva Carparelli per Lentini in un Toro a trazione anteriore. E la mossa sarebbe stata azzeccata se Carparelli, a due passi dalla linea di porta, non avesse alzato il pallone oltre la traversa. Innervosito dall'incredibile errore, Carparelli rifilava un colpo proibito al volto del falloso Rosa (ammonito con colpevole ritardo da Rossi nella prima frazione) e lasciava il Toro in dieci proprio nel momento del forcing finale. Sotto di un gol e con un uomo in meno, i granata smarrivano lucidità e una staffilata di Sommese s'infrangeva sui guantoni di Castellazzi. Era l'ultima fiammata, si fa per dire, per un Toro irriconoscibile, con lacune in ogni reparto. Reja dovrà correre ai ripari, prima che sia troppo tardi e la serie A diventi un miraggio.