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Omobono Tenni
26/04/1998
h.16.00
TREVISO - TORINO 0-0
Treviso
: Mondini, Adami, Di Bari, Susic, Margiotta, De Poli, Pasa (al 66' Bortoluzzi), Boscolo, Bonavina, Pradella (al 69' Talaev), Fiorio. A disposizione: Ramon, Maino, Rossi, Soncin, Gobbato. All.: Bellotto.
Torino: Bucci, Bonomi M. (al 90' Comotto), Fattori, Maltagliati, Dorigo (al 46' Nunziata), Brambilla, Ficcadenti (al 66' Citterio), Pusceddu, Foglia, Ferrante, Sommese. A disposizione: Casazza, Cravero, Tiribocchi, Pellissier. All.: Reja.
Arbitro: De Santis di Tivoli.
Reti: -
Spettatori: 5.251 di cui 1.221 abbonati e 4.030 paganti.
Note: Ammoniti Pradella e Di Bari.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 aprile 1998]
L'essere usciti indenni da un terreno sul quale erano caduti nomi illustri della serie cadetta e avere la possibilità di cancellare un'altra giornata dal calendario sono i motivi di soddisfazione maggiore per il Torino. Detto questo, si capirà che la trasferta in Veneto non sarà considerata tra le più gloriose dell'annata ma tant'è: il calcio è anche opportunismo. E mentre Reja cerca nella grande calura la spiegazione principale degli appannamenti granata, il direttore generale della società, Renato Bodi, si gingilla con i conti: "Vero che battendo il Chievo il Perugia si è portato a quattro punti, però noi abbiamo ulteriormente staccato i veneti e questa mi sembra una considerazione positiva. Anche perché sono state mantenute le distanze nei confronti del Genoa. E' un discorso che naturalmente si completerà nel modo migliore se domenica batteremo il Ravenna". Quasi contemporaneamente viene chiesto a Maltagliati se la partita non abbia risentito di eccessivi tatticismi: "Sicuramente - è la risposta schietta del difensore - e questo vale soprattutto per il primo tempo perché nella ripresa è stata la paura a farla da padrona". Ma torniamo a Reja. "E' l'ottava partita che concludiamo senza perdere - attacca l'allenatore granata - e questa mi sembra già una premessa notevole. Avevamo di fronte una formazione valida e compatta come il Treviso e l'averla neutralizzata costituisce un ulteriore elemento positivo. Dalla nostra ci sono state pure due o tre ottime opportunità per risolvere la partita e il bilancio diventa ancora più positivo. Tanto più che per la prima volta nella stagione il caldo si è fatto sentire pesantemente sui giocatori appannando non poco i riflessi. Chiaro che da questo momento dovremo imparare a convivere con queste difficoltà ambientali". Il vantaggio del Torino nella prospettiva-promozione si è ridotto di un punto. Considerazione che offre a Reja lo spunto per ammonire: "Le quattro lunghezze sul Perugia servono a ricordarci che non possiamo assolutamente mollare. Rallentando il ritmo comprometteremmo tutto. Per altro ripeto il concetto in cui credo fermamente: i giochi si risolveranno soltanto nelle ultime due-tre giornate di campionato". Venezia e Cagliari stanno frenando: crede che il Toro possa acciuffarne una o entrambe? "L'occasione migliore per raggiungere i sardi l'abbiamo avuta due settimane fa quando stavamo vincendo per 2-0 sul loro campo. Avendola persa, possiamo soltanto allungare l'elenco dei rimpianti". Una curiosità. Prima della partita, i tifosi granata, un migliaio circa, tra i tanti striscioni ne hanno esposti due che inneggiavano a Ezio Rossi, bandiera del Toro Anni 80, che ieri sedeva tra i rincalzi del Treviso. Il centrocampista, impegnato nel riscaldamento, se n'è accorto ed è corso verso la curva granata gettando la maglia ai tifosi di un tempo dai quali veniva ricambiato con una ondata di applausi. Forse una piccola pagina da libro "Cuore" ma soprattutto un quadretto carico di significati alla luce degli isterismi che si vivono ogni domenica negli stadi.