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Giglio
24/05/1998
h.16.30
REGGIANA - TORINO 0-1 (0-0)
Reggiana
: Berti, Cherubini, Galli, Cevoli, Caini, Della Morte (al 73' Margheriti), Marasco, Ponzo, Sullo, Minetti, Simutenkov (al 46' Araboni, al 68' Sciacca). A disposizione: Abate, Zini, Grimaudo, Ariatti. All.: Varrella.
Torino: Bucci, Comotto, Bonomi, Fattori, Dorigo, Asta, Tricarico, Ficcadenti (al 78' Pusceddu), Nunziata, Ferrante (all'88' Cravero), Carparelli (al 60' Foglia). A disposizione: Casazza, Mercuri, Alessi, Tiribocchi. All.: Reja.
Arbitro: Braschi di Prato.
Reti: Ferrante 52'.
Spettatori: 9.069 di cui 3.296 abbonati e 5.773 paganti.
Note: Ammoniti Nunziata, Fattori, Cravero, Galli, Cevoli, Ponzo e Marasco. Presenti al Giglio oltre quattromila sostenitori granata. Impressionante il boato al gol di Ferrante da parte dei sostenitori del Torino presenti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 25 maggio 1998]
Missione compiuta. Tre punti d'oro, a tre giornate dal traguardo, che valgono la serie A, anche se il Toro, domenica prossima in casa con il Chievo, dovrà consolidare il 4° posto, quanto meno mantenendo invariato il vantaggio (+5) sul Perugia prima dello scontro diretto tra due settimane in Umbria. Ieri c'è stato un anticipo della grande festa-promozione. Al bellissimo gol di Ferrante, quattromila bocche hanno urlato la loro gioia in uno stadio che ha visto il popolo torinista protagonista di un tifo infernale, tra cori anti-Juve e striscioni inneggianti al Real Madrid, in un china da derby. Al 7' della ripresa, la curva gremita dai sostenitori torinesi è esplosa ondeggiando e molti si sono riversati verso la rete di recinzione come per abbracciare il loro bomber. Sembrava di essere al Delle Alpi, con un pezzo di Maratona trapiantato a Reggio Emilia. Il Toro meritava quel gol. L'azione era partita da lontano. Dal piede di Comotto che, recuperato il pallone con un brillante intervento difensivo, lo lanciava in profondità dove Ferrante bruciava Galli sullo scatto e infilzava Berti con una rasoiata a fil di palo. Un gol di classe. Era il colpo del ko, sferrato al momento giusto. Già nel primo tempo, il Toro aveva dimostrato di voler far sua l'intera posta, pur mantenendo i reparti corti. Il contropiede, l'arma preferita dalla Reggiana, passava alla squadra di Reja e costituiva il pericolo maggiore per Berti. Un buon Toro, attento in difesa, lucido a centrocampo e pronto nelle ripartenze. La Maginot di Reja reggeva all'urto di una Reggiana che, per vincere, fatalmente si sbilanciava, offrendo spazi per Ferrante e Carparelli, ben sostenuti sulle fasce laterali da Asta e Dorigo e, in mezzo, dagli inserimenti di Ficcadenti e Tricarico. Ma il primo vero pericolo per Berti scaturiva da un calcio piazzato. Il portiere respingeva una punizione di Dorigo e poi bloccava la replica di Ferrante (26'). Alla mezz'ora, Ferrante scodellava un perfetto assist per Ficcadenti la cui "volée" passava di poco accanto al montante. Nessuna concessione a Simutenkov da parte di Comotto e un paio di pericoli per Bucci, ben piazzato su una giravolta di Minetti e abile ad anticipare il centravanti su una deviazione avventurosa di Dorigo. Erano gli unici brividi per Bucci nell'arco di un primo tempo non esaltante come gioco ma intensissimo. Diversa la ripresa. Il Toro capiva che, malgrado assenze importanti, poteva vincere. E ci provava su una combinazione fra Tricarico e Ferrante che scaricava il sinistro sulle braccia di Berti. Imprendibile il fendente che Ferrante piazzava un minuto più tardi. Veemente ma sterile la reazione della Reggiana, che aveva già sostituito Simutenkov con Araboni nell'intervallo. Anche Reja faceva rifiatare Carparelli inserendo Foglia. E Varrella, pentito, toglieva Araboni dopo appena 23' e mandava in mischia Sciacca. E, da una punizione di Sciacca, Galli incornava di poco a lato. Era l'occasione più nitida per i reggiani, insieme con una respinta di poco fuori bersaglio di Tricarico con Bucci fuori causa. Mentre il pubblico locale seguiva quasi in silenzio la partita, la curva torinese incitava incessantemente il Toro, sapendo che il Perugia stava vincendo sul Genoa. Anche se la A era ormai un miraggio, la Reggiana non desisteva. Trascinata dall'inesauribile Cherubini, riversava nella metà campo avversaria anche l'ex Cevoli, una torre in più per sfruttare il gioco aereo, ma confermava i suoi limiti offensivi. Il Toro, che dal 43' schierava Cravero al posto di Ferrante, gestiva il vantaggio con decisione e intelligenza. Nel tesissimo finale, i nervi di Reja saltavano. Il tecnico protestava con troppa foga per un brutto fallo di Marasco su Foglia proprio davanti alla sua panchina. E Braschi, come Preschern a Castel di Sangro, lo cacciava. Espulso al 49', un minuto prima del trionfo. Era da metà febbraio, a Foggia, che i granata non vincevano in trasferta. Ora, solo il Toro può buttare via la promozione.