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Renato Curi
07/06/1998
h.16.30
PERUGIA - TORINO 2-1 (1-0)
Perugia
: Pagotto, Tangorra, Matrecano, Materazzi, Colonnello, Cucciari (al 60' Lombardo), Manicone, Olive (al 65' Grossi), Guidoni (all'88' Bernardini), Tovalieri, Rapajic. A disposizione: Docabo, Cottini, Traversa, Russo. All.: Castagner.
Torino: Bucci, Fattori, Maltagliati, Comotto, Mercuri, Tricarico, Nunziata (al 78' Cravero), Dorigo, Foglia, Ferrante (al 68' Pusceddu), Lentini (al 35' Carparelli). A disposizione: Pastine, Alessi, Lo Gatto, Fissore. All.: Reja.
Arbitro: Bazzoli di Merano.
Reti: Tovalieri 30' (P), Comotto 56' (T), Tangorra 77' (P).
Spettatori: 17.610 di cui 5.108 abbonati e 12.502 paganti.
Note: Ammoniti Tricarico, Fattori, Comotto, Foglia e Materazzi.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 8 giugno 1998]
Aggancio. Il Perugia batte il Toro 2-1 e lo raggiunge, e domenica le due si giocheranno la quarta poltrona per la promozione, rispettivamente a Monza e al Delle Alpi con la Lucchese, contro due formazioni ormai salve e demotivate. Facile ipotizzare uno spareggio (probabilmente domenica 21 a Bologna) anche se negli ultimi 90' tutto può ancora succedere. Come ieri, in avvio di ripresa, quando i resti del Toro avevano rimontato il gol di Tovalieri con il Primavera Comotto mettendo una grossa ipoteca sulla serie A. Poi, Reja preferiva cautelarsi con Pusceddu al posto di Ferrante e incassava il colpo del ko infertogli da Tangorra quando mancava poco più di un quarto d'ora alla fine. I granata, che avevano già speso moltissime energie psicofisiche, non trovavano più la forza, né gli strumenti, per creare seri problemi al Perugia. In un clima pieno di tensione, acuita dai fatti incresciosi della vigilia, non era facile giocare. Ma si è giocato e il Toro aveva messo in campo tutto quello che aveva in corpo. Non molto, ma sufficiente per rendere più difficile il compito del Perugia, costretto ad attaccare per vincere. E, pur con qualche affanno, teneva botta alle offensive del tridente perugino Tovalieri, Guidoni e Rapajc. Castagner aveva rinunciato a Bernardini in favore di un centrocampista più difensivo per timore del contropiede granata. Ma ieri Lentini non riusciva a entrare in partita e Reja un paio di volte gli aveva lanciato urlacci di disapprovazione. Poi ci pensava Materazzi, con una entrata a gamba tesa, a metterlo definitivamente fuori combattimento al 34'. Tre minuti prima il Perugia aveva sbloccato il risultato con Tovalieri. L'azione velocissima si era sviluppata sul centro sinistra dove Colonnello apriva dalla parte opposta per Guidoni, tagliando fuori la difesa torinista. L'ex Primavera della Juve scodellava un bell'assist sotto porta per Tovalieri che, con una deviazione ravvicinata, insaccava. Il morso del Cobra non era però letale: in pieno recupero, una punizione di Dorigo, respinta da Pagotto, faceva capire che il Toro era ancora vivo anche se il primo tempo si chiudeva con due pericoli per Bucci. La ripresa vedeva il Toro proiettarsi avanti e acciuffare il pareggio: da una combinazione tra Foglia e Carparelli (tiro ribattuto in corner), scaturiva l'1-1. Dorigo, dalla bandierina, faceva spiovere il pallone sul primo palo dove Comotto, di testa, trovava lo spazio per infilzare Pagotto proprio sotto la curva assiepata da duemilacinquecento tifosi granata. Un boato salutava la prodezza del giovane difensore. Uno choc per il resto del pubblico e per il Perugia che faticava a riorganizzarsi. C'era un gol, ma Olive aveva segnato dopo il fischio dell'arbitro. Il Toro resisteva: al 24' da Reja partiva l'ordine di cambiare Ferrante con Pusceddu ma la mossa non era felice. Tovalieri, anticipando il sardo, sparava di una spanna a lato. Un campanello d'allarme che preludeva al matchball di Tangorra (32'). Rapajc traversava per Guidoni che serviva un perfetto assist a Tangorra: il tiro ravvicinato carambolava sull'interno del montante e finiva in rete. Un gol evitabile con maggiore attenzione da parte della retroguardia granata e logico scoramento nel Toro, mentre saliva alle stelle l'entusiasmo del Perugia che andava altre due volte a bersaglio con Guidoni, due gol peraltro annullati giustamente da Bazzoli che ha diretto con sapienza anche se avrebbe dovuto essere più severo per l'entrata di Materazzi su Lentini e altri falli intenzionali. E per rimettere in carreggiata il Toro non bastavano la spinta di Mercuri e le scorribande di Carparelli. Al fischio finale, mentre Castagner abbracciava i suoi eroi, Bucci, da solo, si recava nei presso della curva granata per applaudire quel pezzo di Maratona trasferitosi a Perugia. Un lacrimogeno, sparato da un agente, faceva piangere gli spettatori in tribuna, senza distinzioni di fede. Ma il Toro, ad onta degli striscioni che si leggevano ieri al Curi, non è affatto matato.