WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Giglio
21/06/1998
h.17.00
TORINO - PERUGIA 1-1 (0-0), 1-1 d.t.s., 5-6 d.c.r.
Perugia
: Pagotto, Grossi (all'89' Cottini), Matrecano, Materazzi, Colonnello, Cucciari (al 60' Lombardo), Manicone, Olive, Rapajic, Guidoni (al 55' Bernardini), Tovalieri. A disposizione: Docabo, Russo, Traversa, Rutzittu. Allenatore: Castagner.
Torino: Bucci, Fattori, Bonomi, Maltagliati, Dorigo, Tricarico, Ficcadenti (al 103' Cravero), Nunziata (al 109' Carparelli), Foglia (al 46' Mercuri), Ferrante, Lentini. A disposizione: Casazza, Pusceddu, Alessi, Semioli. All.: Reja.
Arbitro: Cesari di Genova.
Reti: Tovalieri 76' (P), Ferrante 79' (T).
Spettatori: 19.614 per un incasso di lire 550.240.000. (8.730 biglietti venduti a Perugia, 10.884 a Torino).
Note: Espulso Tricarico al 7', ammoniti Bucci, Materazzi, Nunziata, Colonnello, Foglia, Lentini, Olive e Bonomi. Giornata calda, partita disputata allo stadio Giglio di Reggio Emilia; terreno in perfette condizioni, angoli 7-5 per il Torino. Recuperi 7' pt, 9' st. La partita è cominciata con 5' di ritardo per lancio di petardi dal settore dei tifosi del Torino verso il portiere perugino Pagotto.
Sequenza rigori: Ferrante (T) gol, Bernardini (P), gol. Lentini (T) gol, Rapajic (P) gol, Cravero (T) gol, Materazzi (P) gol, Dorigo (T) palo, Colonnello (P) gol, Carparelli (T) gol, Tovalieri (P) gol. Il Perugia è promosso in serie A.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 giugno 1998]
I sogni del Toro si sono infranti contro un palo. Quel maledetto palo centrato in pieno dal sinistro di Tony Dorigo nella lotteria dei rigori, dopo 120' straordinari disputati da un Toro ridotto in dieci uomini dall'8' per l'espulsione di Tricarico. Un Toro incerottato ed eroico, che ha ceduto la serie A al Perugia solo sul filo di lana. Se Tricarico non si fosse lasciato tradire dai nervi, facendosi pizzicare dal guardalinee Saia ad alzare il gomito sulla faccia di Colonnello in una mischia nell'area perugina, difficilmente il Perugia avrebbe messo sotto un Toro caricatissimo, concentrato al punto giusto e preparato a tutto. La partita si iniziava con 3' di ritardo per il lancio di bottiglie di plastica e oggetti vari nella porta di Pagotto che, rispendendo un'asta di bandiera in curva, accendeva vieppiù gli animi. Il Perugia appariva come intimidito dalla determinazione degli avversari che sin dall'avvio si erano rovesciati in avanti, mettendo in affanno gli umbri e reclamando un rigore per una trattenuta di Materazzi in area ai danni di Fattori (6'). Cesari, invece, non esitava ad estrarre il cartellino rosso ed a cacciare Tricarico due minuti più tardi. Tricarico era addetto a Rapajc, ma pur senza il suo controllore il croato non trovava varchi per tutto il primo tempo. Il Toro, in inferiorità numerica, si ricompattava e non perdeva la testa anche se Bucci doveva rimediare con bravura ad un errore di Fattori che liberava in gol Guidoni (26'). Sullo scampato pericolo, la reazione dei granata produceva una grossa occasione per Ferrante. Il bomber, splendidamente servito da Nunziata, si trovava a tu per tu con Pagotto e lo graziava alzando la mira. Una traversa di Tovalieri, pescato in fuori gioco, non intimoriva il Toro che sciupava un'altra palla-gol con Foglia in zona-recupero. Dopo l'intervallo sbucava in campo Mercuri al posto di Foglia. Mercuri aveva il compito di francobollare Rapajc e spingersi sulla fascia destra. Da un suo cross, corretto da Lentini in area, Ferrante cadeva dopo contrasto con Materazzi ma per l'arbitro era tutto regolare. Ma il Toro pagava l'immane fatica. Tovaheri falliva un primo tentativo con una volèe a lato, poi alla mezz'ora, su traversone di Rapajc, si trovava ben piazzato sotto porta e infilava Bucci con un fendente. Ma proprio quando tutto sembrava congiurare contro il Toro, il cuore e l'orgoglio dei granata compiva il miracolo di riequilibrare la situazione. Ferrante si mangiava una grossa opportunità, tirando da due passi su Pagotto, ma al 40' si riscattava incornando un pallone offertogli da Bonomi con una bella sponda di testa su una rimessa laterale di Fattori. I supplementari vedevano due squadre ormai stremate, con i crampi che mordevano i muscoli, lottare su ogni pallone. I rigori erano la giusta conclusione, anche se la più crudele. Tutti a segno gli specialisti, meno Dorigo. E' capitato anche a fuoriclasse del calibro di Maradona, Zico, Platini, Baggio. Fa parte del calcio. Essere riusciti a pareggiare il gol di Tovaheri con quello di Ferrante e aver retto sino al termine dei supplementari è una grande impresa. Sarebbe stata memorabile, se fosse finita con un successo. Purtroppo per i granata è rimasta incompiuta a causa dell'errore di Dorigo. Alla fine, i dodicimila tifosi torinisti hanno applaudito la loro squadra, uscita a testa alta dalla dura battaglia. Poi non sono mancati gh incidenti nel dopo-gara, con l'aggressione al presidente Gaucci, i lacrimogeni sparati dalle forze dell'ordine. Stava scritto che la corsa durata undici mesi s'interrompesse contro quel montante, ma non è facile accettare il verdetto. Ed è anche ingiusto se si considera che i granata hanno occupato a lungo il quarto posto ed avevano le carte in regola per essere promossi. Solo l'ultimo esame è stato decisivo, ma la bocciatura, ad una obiettiva analisi, è a monte. E se il Toro resta in B per il terzo anno consecutivo non è solo colpa del fato e/o delle ingiustizie arbitrali e/o di manovre occulte. Ci sono responsabilità che toccano un po' tutte le componenti, dalla società ai tecnici, ai giocatori. Con qualche errore in meno, forse non si sarebbe arrivati al drammatico spareggio di Reggio Emilia. Vidulich & C dovranno far tesoro della lezione e consegnare a Mondonico un organico competitivo per un campionato senza troppe sofferenze, da protagonisti.