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San Siro
23/09/1998
h.20.30
MILAN - TORINO 3-0 (0-0)
Milan
: Rossi, N'gotty, Costacurta, Maldini, Helveg, Ambrosini (al 58' Albertini), Boban, Ba (al 46' Ziege), Ganz (al 71' Leonardo), Bierhoff, Weah. A disposizione: Lehmann, Ayala, Maini, Guglielminpietro. All.: Zaccheroni.
Torino: Bucci, Comotto, Maltagliati, Fattori, Cudini, Tricarico, Scienza, Sanna, Scarchilli (al 63' Asta), Ferrante (al 68' Parente), Lentini (al 63' Artistico). A disposizione: Casazza, Mercuri, Minotti, Pedroni. All.: Mondonico.
Arbitro: Braschi di Prato.
Reti: Helveg 54', Weah 57', Bierhoff 87'.
Spettatori: 32.194 per un incasso di 703 milioni e 965 mila lire.
Note: Ammoniti Sarchilli, N'Gotty, Costacurta, Parente, Bucci e Fattori. Espulsi Artistico all'88' per proteste, Cudini al 92' per una gomitata a Helveg e Tricarico al 95' per un fallo su Maldini. Angoli 5-2 per il Milan, recupero 1' pt, 6' st. Al 95' Comotto è uscito dal campo per crampi e negli ultimi minuti di gara il Torino ha giocato in 7 uomini.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 24 settembre 1998]
Può darsi che i movioloni tanto osteggiati dagli arbitri ci smentiscano ma, per le nostre impressioni, solo un guardalinee con un inquietante calo di diottrie poteva ignorare il fuorigioco di massa nell'azione che, da Albertini a Bierhoff, ha portato alla terza rete del Milan: quella che a due minuti dalla fine ha cacciato il Torino fuori dalla Coppa Italia. Eppure Zuccolini, che viene da Reggio Emilia (la città dove si affossarono i sogni della serie A) ha segnalato che tutto andava bene per la presenza di Fattori in linea con i milanisti e il gol del tedesco ha chiuso un segno appeso ai supplementari. Il Toro ripiombava nella sua storia di eliminazioni tumultuose: la percezione d'aver subito un torto si incanalava in una reazione indegna, con 3 espulsi (Artistico per proteste, Cudini e Tricarico per falli censurabilissimi). Con Comotto fuori per i crampi, il Milan giocava al torello gli ultimi minuti di un match sempre in salita e riassestato nella ripresa solo per due errori dei granata. La lista delle occasioni rossonere del primo tempo non era breve ma il Milan appariva come quei supermercati la cui mercanzia traborda dagli scaffali senza che ci trovi niente di sfizioso. Berlusconi, che è nel ramo, capirà. A parte un tiro di Weah al 3' (gran balzo di Bucci sotto la traversa) e la girata bassa e infida di Ganz al 27', con altro riflesso lucido del portiere, il Toro si accartocciava per una mezz'ora abbondante e non lascia va ai rossoneri niente di più che qualche deviazione inerte del po vero Bierhoff. Diciamo povero perchè la squadra che lo possiede dovrebbe giocare nella maniera più semplice e ripetitiva, con una quantità industriale di cross per servirlo. Invece nel Milan del pri mo tempo Weah e Ganz si accentravano dalle parti del tedesco che, oltre alla tigna-Maltagliati, aveva pure da scrollarsi le sagome dei due compagni. Insomma, se c'era un modo per agevolare Mondonico il Milan lo trovava. Giocava, il Toro, nella maniera più redditizia. Lasciamo perdere gli spot stucchevoli sul cuore, la generosità e balle simili: il Toro aveva ordine e organizzazione. Tre difensori fissi (Comotto su Weah, Maltagliati su Bierhoff e Cudini su Ganz) più il libero. A centrocampo Sanna su Boban, Scienza con Ambrosini e poi Scarchilli e Tricarico sulle fasce. Davanti Ferrante, a infastidire N'Gotty (la cui espressione tecnica più alta è quando sale su una scala), e un Lentini molto accentrato per pungere la difesa a tre e tenere la palla il più possibile lontano dalla metà campo granata. Un match di puro contenimento, ma dov'è la vergogna se la pressione del Milan era contenuta a un livello più che accettabile? Lo sforzo aggressivo del Toro si limitava (29' e 46') a due tiri di Lentini con la Grande Bertha, roba da trenta metri per sorprendere Rossi. Ma l'importante era tenere il Milan. Lenti nel fraseggio e incaponiti a passare con lanci in verticale sul centro della difesa granata, i rossoneri arrivavano al gol al 36' su una girata in mischia di Maldini. Braschi però annullava per un fuorigioco. Nella ripresa entrava Ziege al posto di Ba, decisamente più a suo agio come cantante. E con il tedesco, il Milan trovava profondità sulle fascia sinistra. Senza la collaborazione del Toro, tuttavia, non sarebbe accaduto niente. Al 10' nessuno impediva a Boban di battere a tradimento la punizione per Helveg, che sparava un gran tiro mentre i granata assestavano la barriera. Tre minuti dopo, sul cross di Ziege, Fattori svirgolava servendo a Weah l'assist più agevole. Esaurito il bonus dell'andata il Toro un po' si afflosciava, lasciava a Bierhoff due grandi occasioni, la prima di testa, fuori, e la seconda rinviata da Bucci. Finché al 43', dopo un angolo di Boban, Albertini allungava a Bierhoff, solo, per il destro del tre a zero. E si scatenava il finimondo.