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Manuzzi
20/12/1998
h.14.30
CESENA - TORINO 0-1 (0-0)
Cesena
: Scalabrelli, Martelli (all'85' Monticciolo), Mantelli, Rivalta, Teodorani, Tamburini, Romano, Superbi, Serra (al 68' Masitto), Salvetti (al 78' Agostini), Comandini. A disposizione: Armellini, Parlato, Gaudenzi, Gragnaniello. All.: Cavasin.
Torino: Bucci, Ficcadenti, Bonomi (al 58' Cudini), Fattori, Sassarini, Asta (al 91' Mercuri), Tricarico, Scienza (al 93' Gaglianone), Sanna, Ferrante, Lentini. A disposizione: Casazza, Minotti, Lopez, Semioli. All.: Mondonico.
Arbitro: Pin di Coneliano Veneto.
Reti: Ferrante 61'.
Spettatori: 6.899 di cui 2.316 abbonati per una quota partita di lire 26.866.860 e 4.583 paganti per un incasso di 75.525.000 lire.
Note: Ammoniti Serra, Teodorani, Fattori e Monticciolo per gioco scorretto, Martelli e Sanna per comportamento non regolamentare. Angoli 8-5 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Gazzetta dello Sport del 14 dicembre 1998]
Il massimo risultato con il minimo sforzo. Il Torino vince con il cinismo che spesso è necessario in B, controllando la situazione e colpendo poi in contropiede profittando di una situazione favorevole, una delle poche dei novanta minuti. Ferrante non gioca molti palloni, spesso e volentieri è anticipato, però al solito si fa trovare puntuale all'appuntamento giusto e ne viene fuori l'1-0, punitivo senza dubbio per i romagnoli, anche se i granata non rubano nulla, ma si limitano a far valere le migliori individualità ed una impostazione tattica che non offre sbavature. Una vittoria sicuramente importante per gli uomini di Mondonico, che salgono in classifica, avvicinando la capolista Verona e il Treviso e lasciando dietro a distanza di sicurezza gli inseguitori. La strada è ancora lunga, ma quando si rimediano tre punti d' oro che fanno trascorrere un felice Natale a tifosi e società , sicuramente vuol dire che il momento è quello giusto: si tratta solamente di approfittarne al meglio. Sul fronte cesenate, l'allenatore Cavasin prova nel finale a cambiare mettendo dentro prima Masitto poi condor Agostini, in modo da trovare una spalla al bravissimo ma isolato Comandini. Troppo tardi, il Torino dietro è ben organizzato anche se Bonomi deve uscire anzitempo per un infortunio ad una caviglia. Il reparto tiene bene lo stesso, non corre rischi eccessivi con Ficcadenti pronto a chiudere ogni varco. Il vantaggio di questo Toro è l'intercambiabilità dei ruoli, il riuscire a saper tener palla quando serve e costruire con razionalità,, ma anche ad alzare improvvisamente il ritmo fidando sulla velocità di Lentini e sugli inserimenti di Asta, per aprire contropiedi pericolosi. Ovvio che alla lunga qualcosa ci può anche scappare, come nella circostanza il gol decisivo che vale la pena raccontare in quanto episodio chiave della partita. E' il 16' della ripresa, dopo l'equilibrio dei primi 45 minuti, il Torino ha preso da un po' il comando del centrocampo. Nulla di eccezionale, ma quanto basta per spegnere gli ardori dei romagnoli. Lentini riceve palla da Sassarini, scambia con Ferrante che fa da sponda per Scienza. Questi lascia partire un tiro fortissimo ma non molto angolato, che l' intirizzito Scalabrelli preferisce respingere con i pugni. I compagni della difesa restano un attimo di troppo fermi e Ferrante è il più lesto a raccogliere il pallone, superare il portiere ancora a terra e depositare nella porta vuota, proprio sotto la curva dei tifosi granata esultanti. Sfortunato senza dubbio il portiere della squadra bianconera: avesse deviato la palla lateralmente l' azione sarebbe sfumata nel nulla, ma anche errore dei difensori a non saper chiudere con tempestività l'azione avversaria. Basta ed avanza per mettere il sigillo al confronto. Si capisce infatti che il Cesena non ha la forza sufficiente per graffiare, Comandini da solo non basta e forse a questo riguardo la società dovrebbe pensare durante la sosta a come ovviare al problema. Cavasin effettua tra l'altro un cambio all'apparenza strano, toglie infatti Salvetti, uno dei migliori e fra i pochi a ragionare con la palla a terra nel lodevole tentativo di costruire gioco, per Agostini. Il che potrebbe andare bene, se ci fosse poi qualcuno ad offrire nel modo giusto gli assist necessari. Invece il Cesena ricorre ai soliti traversoni che non creano problemi ai difensori granata. Solo al 46' su punizione, Tamburini riesce ad anticipare tutti ma la sua girata di testa va fuori di poco. Poi al 50' un tiro di Comandini sull' ultimo assalto finisce ancora fuori. Il Cesena l'unica vera palla gol l'aveva creata nel primo tempo al 38' su azione d'angolo con Rivalta di testa, ma Bucci era stato bravissimo a smanacciare la palla diretta all'incrocio. Poi nella ripresa una protesta al 7' per un dubbio anticipo di Bonomi in area su Comandini, nell'azione in cui il granata si infortunava. Ma aveva ragione l'arbitro, del resto vicinissimo. Almeno a rivedere l'azione in Tv. Meglio così, per sgomberare il campo da dubbi ed evitare recriminazioni e processi.