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Granillo
24/01/1999
h.14.30
REGGINA - TORINO 1-0 (1-0)
Reggina
: Orlandoni, Martino, Ziliani, Giacchetta, Sussi, Possanzini, Firmani, Poli, Cozza (al 67' Napolitano), Briano (al 67' Pinciarelli), Artico (all'88' Oldoni). A disposizione: Belardi, Campo, Cirillo, Tomic. All.: Gustinetti.
Torino: Casazza, Asta, Bonomi, Fattori, Maltagliati, Sassarini (al 72' Lopez), Comotto (al 46' Ficcadenti), Sanna, Scarchilli, Sommese (al 46' Semioli), Ferrante. A disposizione: Pastine, Cudini, Minotti, Scienza. All.: Mondonico.
Arbitro: Branzoni di Pavia.
Reti: Giacchetta 32'.
Spettatori: 12.582 di cui 4.048 abbonati e 8.534 paganti.
Note: Ammoniti Possanzini, Bonomi, Ziliani, Firmani e Artico.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 25 gennaio 1999]
Con entusiasmo da serie A, la Reggina ficca il naso in zona promozione: adesso che hanno battuto il Toro, per i calabresi quella non è più un'area vietata. Il risultato è sorprendente soltanto in maniera relativa: Mondonico s'è presentato a questa trasferta senza Lentini (e Bucci, e Artistico, e Tricarico, e Crippa) e soprattutto senza la sicurezza che il Torino possedeva fino a Natale, quando ha vissuto il periodo migliore della sua stagione. Adesso questa è una squadra piuttosto floscia, inconsistente soprattutto a centrocampo e con poche soluzioni di gioco in attacco. La Reggina ha capito le debolezze dell' avversario (Gustinetti, tecnico rivelazione, è un allievo di Mondonico) e le ha sfruttate con una gara molto pratica, basata essenzialmente sul contenimento, sul contropiede e su una grande aggressività fisica che ha messo in imbarazzo un Toro troppo molliccio, e per troppo tempo. La Reggina ha così sfruttato l'episodio favorole (colpo di testa vincente di Giacchetta su punizione di Briano, poco dopo la mezz'ora) e su quello ha costruito una resistenza molto coraggiosa, al punto che i granata non hanno avuto nemmeno una palla gol. Il Toro è migliorato nella ripresa, cercando pressione nella metà campo avversaria, ma non trovando mai lo spazio per un' azione a pieni polmoni: Ferrante è sembrato troppo solo, e Mondonico si può consolare soltanto con il felice esordio del giovane Semioli, 18 anni e grandissimo talento.