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Penzo
12/02/2001
h.20.45
VENEZIA - TORINO 1-0 (0-0)
Venezia
: Rossi, Foglio, Conteh, Pavan, Bettarini, Valtolina, Rukavina (al 60' Bazzani), Pedone, Morrone, Vannucchi, Maniero. A disposizione: Bison, Luppi, Sottil, Cento, Da Silva, Maldonado. All.: Prandelli.
Torino: Bucci, Galante, Fattori (al 92' Cudini), Delli Carri, Asta, Brambilla, De Ascentis, Mora (al 60' Garzya), Maspero (all'81' Tricarico), Schwoch, Colombo. A disposizione: Pastine, Semioli, Venturin, Artistico. All.: Camolese.
Arbitro: Bolognino di Milano.
Reti: Maniero 94'.
Spettatori: 8.065 di cui 3.538 abbonati e 4.527 paganti.
Note: Ammoniti Vannucchi, Galante, Foglio, Mora, Brambilla, Bettarini, Fattori, Garzya, Tricarico e Bazzani; espulsi all' 83' Bettarini e all' 85' Galante.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 13 febbraio 2001]
Potevano esserci modi più dolci, per tornare sulla terra: questa è invece una maniera che fa male, che mette rabbia, che scatena le rivendicazioni. Il Toro ha perduto il contatto con il suo sogno al secondo numero trentasette del minuto numero quarantotto della ripresa, cioè all' ultimissimo fiato di questa partita che magari poteva finire prima, e comunque non doveva finire così. La zampata di Maniero è un graffio profondissimo, sia per gli effetti sulla classifica (il Venezia ha scavalcato i granata, che escono così dalla zona promozione) sia per tutti i dubbi che pesano su questo gol, forse guastato da una spinta del SuperPippo locale. Ma il Toro, bisogna dirlo, ci ha messo del suo: dopo un primo tempo da grande squadra, ne ha giocato un secondo pieno di sofferenza, aggrappandosi troppo al filo di uno 0-0 che infatti, alla fine, s'è spezzato. Eppure, forse mai come questa volta il Torino aveva dato il senso esatto della sua forza, accettando a viso aperto il confronto con il Venezia e magari proprio per questo spaventando la squadra di Prandelli, subito in difficoltà di fronte alla baldanza granata, all' entusiasmo e al ritmo allegro che i ragazzi di Camolese hanno rovesciato dentro la partita e contro una formazione che proprio sul ritmo vive i suoi momenti migliori. Prandelli aveva pensato di mettere nei guai Camolese utilizzando una punta sola, Maniero, e cercando le fonti del gioco attraverso le due ali guastatrici, Valtolina e Vannucchi. Ma Camola ha accettato la sfida senza snaturare le sue idee, e se Mora ha sofferto l' iradiddio sulla sua fascia, dall' altra Galante ha annientato la stellina Vannucchi, approfittandone pure per dare un robusto sostegno al centrocampo, dove già Asta, Brambilla e De Ascentis avevano preso il comando delle operazioni. Il Toro ha avuto una partenza micidiale, insidiando Rossi già al 7' (colpo di testa di De Ascentis) e poi ancora con Colombo al 9' (ah, se sapesse tirare in porta) e infine con Schwoch al 31'. Ma visto che dominare senza segnare è spesso un peccato gravissimo, il Venezia ha retto l' onda d' urto e dopo la mezz' ora ha cominciato a riprendersi in mano il filo del gioco, scossa da un diagonale di Maniero e poi da una mischia in area dove ci sono state goffe svirgolate e un salvataggio di Bucci. L'episodio ha introdotto l'intervallo, e forse qualche preoccupazione nelle teste granata. Infatti nella ripresa i rapporti di forza si sono ribaltati alla svelta, perché il Venezia ha smesso di sprecare le sue idee con i lanci lunghi, perché ha approfittato meglio delle fasce laterali e ha mantenuto quel ritmo che invece il Toro non è più stato in grado di sopportare. I granata si sono progressivamente ritirati nella loro metà campo, mentre il Venezia ha cominciato a costruire pericoli anche grossi, soprattutto con le punizioni di Vannucchi: la prima (17') è finita sul palo, sulla seconda (24') Bucci è volato come un angelo. Asta ha tentato qualche corsa disperata per ribaltare il fronte, arrivando anche di fronte a Rossi (28'), ma la partita è poi finita con lo scontato assedio, gestito male da un arbitro tremebondo che si è inevitabilmente fatto scappare di mano il nervosismo dei giocatori. E se l'espulsione di Bettarini (manata in faccia a Tricarico) è stata sacrosanta, meno convincente è apparsa quella di Galante (già ammonito in maniera troppo severa nel primo tempo), cacciato per essere intervenuto in una rissa fra Bazzani e Bucci, senz'altro più colpevoli di lui. Ma l'arbitro lascerà senz'altro tracce più pesanti per quello che non ha fischiato all'ultimo secondo, quello decisivo: Bucci ha respinto un tiro di Pedone, Maniero si è impossessato del pallone ostacolando vistosamente Cudini e infilando il gol della condanna, come se il Toro avesse dovuto pagare in un colpo solo il cielo felice di otto vittorie.