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Bentegodi
28/10/2001
h.15.00
CHIEVO - TORINO 3-0 (1-0)
Chievo
: Lupatelli, Moro, D'Angelo, D'Anna, Lanna, Eriberto, Corini, Perrotta, Manfredini (all'84' Mayele), Corradi (all'88' Beghetto), Marazzina (al 67' Cossato). A disposizione: Ambrosio, Barone, Foglio, Lorenzi. All. Del Neri.
Torino: Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Asta, Cauet (all'80' Vergassola), De Ascentis (al 46' Garzya), Mezzano; Maspero (al 72' Scarchilli), Lucarelli, Ferrante. A disposizione: Sorrentino, Comotto, Brambilla, Osmanovski. All. Camolese.
Arbitro: Collina di Viareggio.
Reti: Marazzina 31', Manfredini 50', Eriberto 81'.
Spettatori: : 16.521 di cui 4.732 abbonati e 11.789 paganti.
Note: Ammoniti D'Angelo, Moro, Delli Carri, Lanna. Calci d'angolo 6-5 per il Chievo.
Cronaca
[Tratto da La Repubblica del 29 ottobre 2001]
E' il Chievo, mica la Juve. Se va 3-0 finisce 3-0 e nemmeno il Torino può rimontare. Il Chievo, mica la Juve: è quello che Del Neri ha ricordato ai suoi giocatori nell'intervallo. ''Siete partiti come se foste una squadra di serie A ha gridato l'allenatore e invece noi siamo sempre una squadra di B che gioca in serie A: ricordatevelo. Solo quando avrete fatto 40 punti potrete dire di essere in A anche voi''. Da quando ci sono i tre punti ('94-'95) nessuna squadra ne aveva avuti 4 di vantaggio dopo 8 giornate: un altro record da mettere in una tasca ormai sfondata e la certezza di affrontare il Verona nel derby, il 18 novembre, da capolista. E da capolista ha giocato ieri il Chievo: meno spettacolare rispetto alla strepitosa partita col Parma ma forte, solido, deciso (29 falli commessi), fortunato e comunque sempre sorprendente nelle sue improvvise folate di calcio purissimo. La forza dei gialli di Del Neri è anche questa: fare quello che normalmente non si fa. Osare quando gli altri non oserebbero. Fare una finta che nessuno si aspetta, azzardare il passaggio più rischioso, restare in piedi quando gli altri cadrebbero. Tentare un tunnel a centrocampo quando qualsiasi altro allenatore ti farebbe inginocchiare sui ceci, perché non si può rischiare così la ''ripartenza''. Il brasiliano Eriberto incarna questo spirito perfettamente: probabilmente non sa mai nemmeno lui quello che sta per fare, e quindi non lo fermano. Il Toro non ha giocato male, anzi: nella prima mezz'ora ha pure giocato meglio, colpendo una traversa con Mezzano da 30 metri e costringendo Lupatelli ad una grande parata su Maspero solo davanti alla porta. Ma alla prima azione corale, un buco in difesa ed ecco il primo gol in casa di Massimo Marazzina: con 5 reti, quante ne aveva fatte in tutto l'anno scorso a Reggio Calabria, è il capocannoniere del miglior attacco della A (18). ''Andiamo giù e facciamo gol - dice - non è un caso, ci capita sempre. Meno male che eravamo il materasso del campionato, eh? Ora verranno anche dalla Polinesia ad intervistarci''. Non troveranno chiuso, gli inviati polinesiani, anche se Del Neri ci comincia a pensare: ''Dobbiamo mettere un bel cartello fuori: non si passa. Scherzo, però non vorrei che ci dimenticassimo quel che siamo. Matricole. Se pensiamo di essere la Juve o l'Inter ci perdiamo. Siamo fuori di testa, signori, se ora ci si aspetta che il Chievo metta sotto tutti. Vi stupite perché il Torino ci ha messo mezz'ora in difficoltà, ma ci mancherebbe altro. E comunque la vittoria è ineccepibile. Non siamo solo schemi: siamo fantasia, gruppo, unità di intenti''. Giusto per essere anomali fino in fondo, il presidente Luca Campedelli (che forse avrebbe quella faccia lì da ''dura minga'' anche dopo aver battuto il Real in finale di Champions League) sta pensando di dimettersi per troppi successi: ''In settimana lo faccio, devo defilarmi un po' e pensare ai pandori''. Naturalmente scherza, ma non si sa mai da queste parti. ''Già che ci siamo speriamo di tener botta fino a Pasqua, così oltre ai panettoni riusciamo a vendere anche qualche colomba in più''. Immancabile, la gag sui premi partita: ''Una vigorosa stretta di mano a tutti. Qua il premio devono darlo a me, non posso mica soffrire così..''. Figuriamoci quanto soffrono gli altri 17 presidenti, allora.